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Indice principale : Librogame E.L. - Singoli Libri : Sherlock Holmes : 

Categoria: Librogame E.L. - Singoli Libri Sherlock Holmes
Titolo: 07 - Intrigo a Buckingham Palace  Piu' letteValutazione: 6.50  Letture:1619
Descrizione   Milt Creighton
Descrizione   Un misterioso delitto, nel quale - a giudicare da alcuni particolari - potrebbe essere implicato un membro della famiglia reale. La Regina Vittoria, preoccupata per le conseguenze dello scandalo, incarica te, che sei di sangue nobile, di condurre delle indagini preliminari. Hai solo quarantott'ore di tempo: dopo tale termine interverrà Scotland Yard!
Valutazione media: (1) (10)
Data pubblicazione 5/11/2007
Inviata da: Gurgaz il 11/11/2007
Valutazione generale: Valutazioni di categoria: 6 6
Descrizione
     Titolo originale: The Royal Flush
Autore: Milt Creighton
Anno: 1988
Illustrazioni: Bob Versandi
Copertina: Daniel Horne
Traduzione italiana: Marco Spada (1992)

Il caso da risolvere in questo settimo volume di Sherlock Holmes promette bene: una guardia del palazzo reale di Londra è stata colpita da un misterioso aggressore ed è in fin di vita. Occorre fare luce sui fatti e sul movente del delitto, oltre che individuare l’autore materiale, che potrebbe essere un inquilino di Buckingham Palace. Il Gran Ciambellano conferisce il delicato incarico a Richard L. Huntington, un nobile minore appassionato di investigazioni. Naturalmente il protagonista è amico di Holmes e Watson, con i quali resta in contatto durante l’indagine ma dai quali riceverà poco sostegno.

Il tempo stringe, perché se la guardia muore diverrà indispensabile l’intervento di Scotland Yard. Per scongiurare l’evenienza il colpevole va individuato in tutta rapidità. Una volta ottenuta la confessione, si scoprirà che dietro l’omicidio c’è una faccenda ben più ingarbugliata. Come al solito si cercheranno Indizi utili a formulare Deduzioni ed a prendere Decisioni; il guaio è che non c’è tempo per seguire false piste, perciò bisogna stare ben attenti a non imboccare quelle errate.

Questo non sarebbe un problema, se il librogame non si affidasse pedissequamente alla sorte. Invece i lanci di dado regnano sovrani a Buckingham Palace: dai risultati dipende il ritrovamento o lo smarrimento di informazioni essenziali, siano esse Indizi veri e propri od utili indicazioni. Soprattutto nei primi paragrafi è facile ritrovarsi bloccati perché qualche tiro è andato storto. Le decisioni del giocatore non hanno quasi nessuna importanza, almeno in relazione ai punteggi ottenuti coi dadi. Tutta l’indagine è funestata dal medesimo problema e si può essere stroncati a qualunque stato d’avanzamento.

Una vera delusione, perché la storia è ben congegnata, oltre che piacevolmente scritta ed esposta. L’atmosfera del palazzo reale, pieno zeppo di personaggi boriosi e scostanti, è resa con una certa cura, mentre le illustrazioni di Bob Versandi sono poche ed inconsistenti. Come in altri episodi della serie, il librogame si conclude con una specie di “resa dei conti”, cioè con la cattura di un pericoloso individuo immischiato nella delittuosa questione. In questo frangente occorre lasciare da parte la riflessione e trasformarsi in uomo d’azione. Un bel rischio, dati gli alti punteggi che si devono ottenere.

Intrigo a Buckingham Palace non riesce a soddisfare del tutto, come altri titoli della serie. Si distingue per una pessima impostazione delle indagini, gestite a suon di lanci di dado, e per l’atmosfera particolare dei quartieri nobili. Da rilevare anche un’interessante visita nel misero East End, così come il lancio di dado che la conclude: tirando 11-12 l’investigazione viene bruscamente troncata dalla morte del soldato McNeal, decisa da un Fato implacabile. Vi lascio indovinare che cosa ho tirato io. Naturalmente questa è solo una delle ingiuste interruzioni di cui questo libro pullula.

Ambientazione: 9
Stile di scrittura: 8
Bilanciamento: 4
Interattività: 6
Aspetto grafico: 6

Voto complessivo: 6
Difficoltà: media

Inviata da: EGO il 18/4/2008
Valutazione generale: Valutazioni di categoria: 7 7
Descrizione
     Non basta essere cugini del dottor Watson per entrare a Buckingham Palace. Però, quando un soldato della Guardia Reale viene trovato in fin di vita nella sua garitta con in mano il Sigillo Reale, a cui solo un nobile o un funzionario statale può accedere, bisogna evitare lo scandalo ricorrendo a un investigatore privato. Ecco quindi entrare in scena Richard Lloyd Huntington, un nobile minore, ma pur sempre nobile, e per di più conoscente di Sherlock Holmes. L’incarico di Richard ha gli elementi del miracolo: spiegare l’accaduto in meno di 48 ore, dopo le quali il caso passerà a Scotland Yard.

Anche stavolta Milt Creighton non si accontenta di un normale caso poliziesco, ma si sente in dovere di imbastire un nuovo intrigo internazionale, proiettando nuovamente – e in modo vagamente ossessivo – i separatisti irlandesi e i Dinamitardi del suo precedente libro. A questa scarsa originalità si oppongono però la grande fantasia e la notevole cura dei dettagli che caratterizzano l’avventura, popolata da personaggi che definire ben caratterizzati è un insulto. La psicologia dei comprimari è descritta in modo splendido, attraverso quadretti spassosi (i nobili sono spettacolari) e dialoghi molto profondi e realistici. La storia è piuttosto intricata, e porta il suo protagonista molto più lontano del previsto…

… a patto che i dadi lo consentano: mai prima d’ora la sorte aveva avuto questo peso nel decidere l’andamento delle indagini, e qui lo fa in modo particolarmente crudele. Inversamente a I Dinamitardi, in questo libro gli indizi sono tanti e fondamentali, e trovarli è come sempre conseguenza di lanci riusciti. Ma non basta nemmeno trovare indizi per avere le spalle al sicuro: c’è quell’elemento tempo da rispettare, e purtroppo è stato gestito in modo arbitrario, con periodici tiri di dadi che possono decretare la morte della guardia ferita e, di conseguenza, l’interruzione delle indagini. E’ un aspetto che si poteva organizzare meglio, ma anche se così fosse, il successo totale sarebbe comunque subordinato al destino, con dei malefici controlli messi proprio lì a due passi dalla cattura del grande burattinaio; basta un lancio sbagliato, uno solo, e la vittoria ci sfugge tra le dita, relegandoci in uno dei tanti finali buoni-ma-non-troppo. Finire Intrigo a Buckingham Palace richiede una dose di fortuna maggiore di quanto sia onesto chiedere, e di certo maggiore di quella che ci voleva per risolvere i casi più “provinciali”. Va bene che si ha a che fare con un complotto di proporzioni immense, però qui si sta chiedendo al signor Huntington di essere un James Bond ante litteram!

Tutto sommato, però, non mi sento di svalutare troppo questo librogame a causa di questo problema. Un conto sarebbe se il libro fosse proprio impossibile o ingiocabile, o se i lanci richiesti fossero di volta in volta troppo alti, ma non è così. La storia poi è stata intessuta troppo bene, con una miriade di sospetti, di prove da recuperare, di intrecci, di storielle private, tutto molto appagante da leggere, con in più una straordinaria partecipazione di Holmes. C’è solo un paio di errori di continuità: la scena del cambio della guardia può incorrere in un piccolo loop per cui si ripete due volte, e i paragrafi 280 e 281, benché consecutivi, elargiscono lo stesso indizio. A parte questo mi sembra tutto a posto, eccetto forse l’introduzione che richiederebbe qualche suddivisione in capoversi separati, che forse nell’originale c’erano.

Intrigo a Buckingham Palace prolunga la serie di ottimi librogame di Sherlock Holmes con un altro episodio di ottima qualità. Rispetto a I Dinamitardi è più vario ed equilibrato, sfruttando molto meglio il sistema di gioco, reso anche meno confusionario da una migliore numerazione dei vari elementi ottenibili. L’avventura è più bella e più vasta, e la scrittura è eccelsa. L’eccessiva ingerenza dei dadi impedisce al libro di elevarsi nettamente al di sopra dell’altro volume di Creighton, ma tra i due questo è il più conforme allo standard della serie, ed è una lettura sicuramente migliore.

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