Re: Recensioni dei libri |
Oggetto: Re: Recensioni dei libri inviato da kingfede1985 il 24/7/2007 17:41:47 HARRY POTTER AND THE DEATHLY HALLOWS, di J.K.Rowling Harry è rimasto solo. Anche Albus Dumbledore, il suo ultimo e maggiore protettore, è caduto, e gli ha lasciato un improbo compito: distruggere gli Horcrux, i malefici oggetti in cui risiede parte dell'anima di Voldemort. Anche se al suo fianco ci sono sempre il fedele Ron e la geniale Hermione, l'impresa sembra comunque impossibile per dei giovani appena diventati maggiorenni. Dumbledore ha lasciato loro soltanto delle deboli tracce, nella forma di tre misteriosi oggetti lasciati loro in eredità: lo Spegnino, il primo Boccino d'Oro acchiappato da Harry sei anni prima e un libro di fiabe che riporta una strana storia riguardo a tre fratelli che avevano ricevuto dalla Morte tre potentissimi Doni. Mentre i tre ragazzi, perennemente in fuga dai Mangiamorte, cercano di trovare gli Horcrux e di distruggerli, l'intero mondo magico, nonostante la strenua opposizione dell'Ordine della Fenice, sta cadendo inesorabilmente fra gli artigli dell'Oscuro Signore, che però, invece che godersi il ritorno al potere, sembra ancora ossessionato da Harry e disposto a tutto pur di distruggerlo, anche ad inseguire un mito, un'arma incincibile che distrugga il Ragazzo Che È Sopravvissuto. Nessuno dei due può vivere finché l'altro sopravvive... Il settimo e ultimo volume della saga è completamente diverso da tutti gli altri sei. Il ritmo è molto più incalzante, l'azione è nettamente maggiore fin dall'inizio, con la rocambolesca fuga di Harry da Privet Drive. Ciononostante, la narrazione non perde di fluidità, nemmeno quando molte sotto-trame cominciano ad intrecciarsi: la ricerca degli Horcrux, il rapporto fra i ragazzi e dei ragazzi con il mondo esterno, i Deathly Hallows (definizione che io personalmente tradurrei con "Doni della Morte" piuttosto che con "reliquie mortali", che sembra essere la scelta editoriale italiana). Alcune scene del romanzo sono fra le più pregevoli dell'intera serie: la già citata fuga da Privet Drive, la descrizione delle memorie di un personaggio (non vi dico chi sennò vi rovino tutto) nel Pensatoio, e la battaglia finale, che è veramente meritevole sia come ambientazione e atmosfera che come stile. Sempre parlando di stile, questo volume è la degna continuazione della seconda triade della serie: come gli episodi 4,5 e 6, infatti, i richiami alle opere precedenti sono limitati (del resto, si spera bene che uno si sia letto gli altri volumi prima di imbarcarsi nel 7, no?), la lunghezza è simile, e simile è l'approccio alla materia. Molto spesso la Rowling preferisce lasciar intuire quello che succede, piuttosto che descriverlo per filo e per segno, e questo rende la narrazione più veloce, ma anche più difficile da afferrare alla prima lettura. Se si rileggono certi passaggi dopo aver finito l'opera, si capiscono molte cose nuove, e si riescono ad apprezzare sfumature che prima erano passate inosservate. Questa è una caratteristica comune un po' a tutta la serie, ma qui risalta particolarmente, specialmente in una breve ma stupenda scena... che però non vi descrivo per evitare spoiler, visto che è verso la fine! La compponente negativa del romanzo, per certi versi, sta nella coerenza al limite del sadismo (e forse anche un po' più in là) con cui l'autrice persegue l'obiettivo di rendere realistico il romanzo. E, come si sa, ogni battaglia esige il suo tributo di morti... Il mio giudizio è comunque pienamente positivo, questo volume è il degno finale di una serie che segnerà la storia della letteratura nei decenni a venire. |