Re: Recensioni dei libri |
Oggetto: Re: Recensioni dei libri inviato da Gurgaz il 3/10/2007 22:28:34 L’UOMO SENZA QUALITÀ --- di Robert Musil Il titolo di questo romanzo ha esercitato a lungo il suo fascino su di me, certamente perché percepisco qualche affinità con il protagonista dell’opera più celebre dell’austriaco Robert Musil. In una certa misura mi sento vicino anche all’autore, che prima di impugnare la penna era guarda caso un ingegnere. All’inizio dell’estate mi sono accinto a leggere questo testo sicuramente impegnativo, ma capace di offrire momenti affascinanti. Nonostante le sue fittissime 1091 pagine, L’Uomo Senza Qualità è un racconto rimasto incompiuto, al quale lo scrittore lavorò regolarmente dal 1923 al 1942, anno della sua morte. Doveva essere il romanzo della sua vita, il lavoro posto a coronamento del suo modo di pensare e della miriade di problematiche ravvisate nella società contemporanea. Osservatore super partes del mondo borghese austro-ungarico è Ulrich, uomo dai molteplici talenti ma troppo affascinato dall’esattezza scientifica per non accorgersi che la realtà è indefinita ed indeterminata. Questa sua visione blocca ogni suo spirito d’iniziativa e gli fa liquidare ciascuna scelta con una nota ironica. Non gli impedisce però di osservare le persone intorno a lui. I soggetti preferiti di Ulrich, corrispondenti ai nuclei tematici e narrativi del romanzo, sono: il Comitato dell’Azione Parallela, un gruppo di intellettuali e funzionari dell’alta società viennese, illusi della propria potenza ma di fatto incapaci di qualsiasi azione; la vicenda dell’assassino Moosbrugger e il desiderio di Clarisse, amica di Ulrich, di conoscere e redimere il criminale; la vita privata della sorella Agathe, ricomparsa dopo anni di oblio per scoprirsi mistica compagna di Ulrich. Gli avvenimenti veri e propri sono così pochi e spesso insignificanti da non richiedere alcun riassunto. L’Uomo Senza Qualità è un romanzo moderno, spesso accostato all’Ulisse di Joyce e alla Ricerca del Tempo Perduto di Proust, con i quali condivide l’uso frequente del monologo interiore. Buona parte del testo è quindi pensiero, riflessione, in alcuni tratti lucida ed oggettiva, in molti altri tendente al visionario. Il fatto che l’opera sia stata scritta in un tempo così lungo è evidente, perché Musil non focalizza la propria attenzione su alcuni elementi singoli, o su una storia di senso compiuto, ma predilige argomenti differenti secondo il periodo. La prima parte, “una specie d’introduzione”, pone le basi dell’ambiente e presenta il protagonista, che per il resto del libro resterà figura indistinta. Nella seconda, “le stesse cose ritornano”, si pone l’accento sulle contraddizioni dell’alta società dell’epoca, raffinata ed imbelle allo stesso tempo, soprattutto incapace di trovare un filo conduttore e un valore che fosse degno di diventare universale. La terza ed ultima parte, “verso il Regno Millenario”, vede la comparsa di Agathe e la deriva di Ulrich verso una contemplazione mistica della realtà, che si confonde a poco a poco con l’irreale. Questo profluvio di pensieri ricercati, a tratti così sottili da risultare incomprensibili, può non piacere. Bisogna però chinare il capo davanti a questo stile di scrittura, raffinato, complesso e fantasioso come pochi autori possono vantare. La ricercatezza della prosa di Musil è sorprendente, ancor più se si pensa che l’autore non nasce letterato. Da non sottovalutare, inoltre, la portata di certe riflessioni, davvero originali e perfettamente attuali. Non si tratta di un testo semplice ed io stesso ho avuto serie difficoltà ad ultimarlo, visto che il tempo tiranno non permette di soffermarsi troppo sul testo. Alcuni passaggi sono davvero ostici e sarebbe preferibile leggerli con calma. Questa è un’opera di grandissimo spessore, destinata a lettori assidui e che possono dedicare molto tempo ad un libro. Se letto in fretta, L’Uomo Senza Qualità perde buona parte del suo fascino e la sua notevole consistenza letteraria può rimanere trascurata. Un capolavoro incompiuto del Novecento. |