Re: Recensioni dei libri |
Oggetto: Re: Recensioni dei libri inviato da Gurgaz il 5/1/2008 9:20:51 THE DA VINCI CODE --- di Dan Brown “Wow, blockbuster perfection! A gleefully erudite suspense novel” The New York Times “So many twists, all satisfying, most unexpected...let’s just say that if this novel doesn’t get your pulse racing, you need to check your meds...this is good fun: Umberto Eco on steroids” S.Francisco Chronicle “Fascinating and fun... exceedingly clever... Read the book and be enlightened”. The Washington Post Questi i giudizi entusiastici dei giornali americani, riguardo al best-seller di Dan Brown. Dopo una lunga attesa, impegnata nella lettura di ben altri testi, ho finalmente preso in mano questo libro tanto acclamato, venerato e controverso. Dal titolo capirete che ho voluto leggerlo in inglese, per avere anche la percezione (imperfetta) delle capacità stilistiche dello scrittore. La trama parte dal sinistro omicidio di un curatore del Louvre, Jacques Saunière. Un rude capitano della Policie Judiciaire francese sveglia in piena notte il simbolista americano Robert Langdon, conducendolo sul luogo del delitto, dove il morto ha lasciato una serie di simboli apparentemente indecifrabili. In breve, Langdon è raggiunto da un’agente del Dipartimento di Crittologia, Sophie Neveu. Costei rivela a Langdon che egli è sospettato dell’omicidio; tuttavia, il curatore pare aver avuto il tempo di disseminare il Louvre di indizi criptati ed invisibili, che i due riusciranno con la loro astuzia a decifrare. Dopo aver facilitato la fuga di Langdon, Sophie Neveu diventa la sua compagna nella caccia ad uno dei più celebrati ed oscuri misteri dell’umanità: il Santo Graal, il cui immenso potere attira molti strani figuri, appartenenti ad influenti organizzazioni religiose. In una serie continua di colpi di scena, fughe all’ultimo istante ed incredibili rivelazioni, i nostri eroi percorreranno la difficile via che conduce allo sconcertante segreto. Il motivo del successo di The Da Vinci Code non è inafferrabile. Il libro ha uno stile tutto suo, completamente imperniato su due principi: non allentare mai la tensione narrativa (altrimenti il lettore medio si potrebbe annoiare) e condire la vicenda con misteri abbastanza semplici per essere comprensibili da chiunque. Dall’inizio alla fine, ho avuto l’impressione di trovarmi davanti al copione di un film, più che ad un libro. I dialoghi hanno un tono cinematografico, i personaggi sono proprio “da film” (per nulla approfonditi) e la suddivisione in capitoletti di 2-10 pagine sembra richiamarsi alla sceneggiatura. Ogni capitolo ha la stessa funzione: rispondere ad una delle domande sorte nelle facciate precedenti, in modo più o meno veritiero, e proporre una nuova domanda. In tutto il libro non c’è tregua, c’è sempre l’impressione che i nostri eroi stiano per essere fermati (ed è incredibile che ciò non accada) e i misteri si susseguono a ritmo incalzante. Una tendenza che avrà fatto la gioia di molte superficiali persone, che misurano il valore delle opere dalla novità; per me si è rivelato stancante e ripetitivo, da metà libro in poi. Il fascino dei misteri e dell’ambientazione è assai discutibile. Io sono europeo, italiano e mi sono sempre interessato a storia antica, simbolismo, religioni moderne e passate; in tutto il libro ho trovato poco che già non conoscessi, con l’aggiunta che il tutto è presentato con spocchia e carenza di obbiettività. Tutti i discorsi sui quadri di Leonardo Da Vinci, sui Templari, sui Massoni, sui riti pagani, li conosco perché fanno parte del mio patrimonio culturale, che non ci è certo tenuto nascosto: basta guardare Piero Angela e i suoi speciali, oppure leggersi un testo specifico o perfino un romanzo di Eco, che possiede conoscenze precise e meno compromesse con l’esoterico. Concludo molto rapidamente la mia recensione, perché ormai posso proseguire solo svelando la trama ed aumentando la precisione dei miei riferimenti. Ritengo che il successo sia stato cercato ed ottenuto da Brown, interpretando per bene quello che la gente voleva sentirsi dire e in che modo. Non c’era però bisogno di tirare in ballo sette religiose veramente esistenti o il Vaticano per porre degli antagonisti alla sua storia, sollevando uno sconveniente polverone. Un libro mediocre dal punto di vista artistico, sarebbe stato un’eccellente canovaccio per realizzare un film. Difatti lo hanno girato. Tuttavia, svelato il (piuttosto infantile) mistero, cosa resta da vedere ed apprezzare? |