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Re: Recensioni dei libri

Oggetto: Re: Recensioni dei libri
inviato da Gurgaz il 5/1/2008 9:35:37

DRACULA --- di Bram Stoker

Durante l’ultima visita alla biblioteca del mio paese, ho esaminato scrupolosamente la piccola eppur variegata collezione di autori stranieri. È saltato subito all’occhio una costina bianca, rossa e nera con il titolo Dracula, scritto a chiare lettere. Ho subito pensato che la lettura mi mancava e che un romanzo ispiratore di tanti film non poteva essere accantonato.

La storia la conoscevo già, sebbene gli eventi, i luoghi e i personaggi siano stati opportunamente rimaneggiati nei vari adattamenti cinematografici. Quello che ignoravo totalmente, e che mi ha sorpreso non poco, è la struttura epistolare del romanzo. Dracula è infatti un collage di pagine di diario, appunti, telegrammi, articoli di giornale, redatti o ritrovati da alcuni dei protagonisti. Si apre in grande stile col diario di Jonathan Harker, un agente immobiliare, inviato in Transilvania per discutere con un nobile locale l’acquisto di una proprietà in Inghilterra. Suo malgrado, Harker scopre la sinistra identità del Conte Dracula e gli orrori del suo maniero, dal quale riesce a sfuggire per miracolo. Il racconto si sposta nel tempo e nel luogo, soffermandosi sulla triste vicenda di Lucy Westenra, amica di Mina Murray, fidanzata di Harker; sarà lei la prima vittima del Conte appena giunto nel nuovo “territorio di caccia” anglosassone. Oltre a Mina, nella tragica morte, trasformazione e distruzione di Lucy svolgeranno un ruolo fondamentale due suoi ex spasimanti, il dottor John Seward e l’americano Quincey Morris, il marito Arthur Holmwood e l’autorevole esperto in materia, il professor Abraham Van Helsing di Amsterdam. Ben presto, il gruppo si renderà conto dell’avversario soprannaturale che deve affrontare e cercherà di elaborare un piano d’azione, per cacciare e distruggere definitivamente il vampiro. I loro sforzi sono resi ancor più necessari dalla contaminazione di Mina, che è costretta da Dracula a bere il suo sangue, legandosi a lui nella vita e nella morte. Per la salvezza della donna e dell’umanità intera, i cinque uomini daranno fondo a tutte le loro risorse per togliere al vampiro ogni possibile rifugio in Inghilterra, per poi inseguirlo ed annientarlo in Romania. Un compito difficile, che richiederà grandi sacrifici da parte di tutti.

È un bel racconto, di cui si deve riconoscere l’originalità delle idee, visto che la pubblicazione risale al 1897. Bram Stoker è un autore dal retroscena quantomeno singolare, essendo laureato in matematica, poi giornalista e scrittore teatrale. Nel suo libro si notano tutti questi elementi: passione per la scienza (è una prerogativa dei romanzi di quel periodo), per il reportage giornalistico, per i dialoghi “teatrali” e carichi di pathos. Forse quello che manca a Dracula è l’equilibrio, perché in moltissimi punti è terribilmente prolisso e ridondante. Conta la bellezza di 436 pagine scritte in piccolo, ma se l’autore avesse limato alcuni resoconti avrebbe potuto essere più breve e avvincente. Scrivere un romanzo mescolando varie pagine di diario è una gran trovata, perché crea una notevole atmosfera di suspence, delegando di volta in volta il racconto di un fatto ad uno dei presenti. Ciononostante, la ricchezza di alcuni brani è eccessiva e poco realistica, perché i personaggi non possono aver avuto il tempo di buttare giù resoconti così accurati delle loro giornate.

Nel suo continuo alternarsi di avvenimenti raccapriccianti e dialoghi sostenuti, questo libro sa tenere abbastanza viva l’attenzione con colpi di scena ben calibrati. Come osserva Francesco Saba Sardi nella sua tremenda introduzione, Bram Stoker è un autore accuratamente rimosso, di cui non parlano le antologie letterarie, che non disdegnano altri scrittori macabri. Il suo successo letterario, nonché la fortuna cinematografica del suo Conte vampiro, probabilmente non bastano a compensare i difetti stilistici del romanzo, però invogliano prepotentemente alla lettura. Il mio consiglio è di leggerlo, perché consente un proficuo tuffo nel periodo fin de siecle e qualche ora di disimpegnato ed inquietante intrattenimento.
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