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Re: Recensioni dei libri

Oggetto: Re: Recensioni dei libri
inviato da Gurgaz il 5/1/2008 10:22:27

JULIETTE, OVVERO LE PROSPERITA' DEL VIZIO --- di Donatien Alphonse François de Sade

Recensire questo libro è un compito arduo. Anzi tutto, non ricorro a perifrasi per dire che quanto narrato in queste pagine è eminentemente pornografico, violento, efferato, insano e moralmente deviato... nella miglior tradizione del pensiero sadiano, da cui deriva il comportamento "sadico", per chi non conoscesse l'etimo di questa parola.

Perché leggere un'opera del genere? Non nego che la curiosità iniziale aveva un qualcosa di morboso, interessato alle narrazioni di atti libidinosi che stanno a metà strada tra il tragico e il grottesco, essendo assolutamente esagerati. Questa curiosità è venuta presto meno, dato che il libro va ben oltre la semplice descrizione di accoppiamenti stravaganti tra individui. Forse per questo a molti interpreti di Sade va stretto il termine "pornografia".

Juliette è un romanzo con una trama molto confusa; narra le vicende incredibili (e lo sono) di una donna, Juliette appunto, che intraprende la strada della perdizione, della negazione di tutti i valori morali, del piacere fisico e dell'egoismo più sfrenato. E' aiutata in questo cammino da una serie di personaggi che la istruiscono, che la imbottiscono di concetti filosofici pericolosissimi fino a farle ripudiare tutto, famiglia, religione, costumi sociali, virtù umane, castità, temperanza, remore, rispetto per "la natura". Le vicende di questa donna sono incredibili: assassini, stragi, avvelenamenti, profanazioni, libidinaggio estremo, perversioni crudeli e inumane, costantemente perseguite attraverso mille difficoltà, dalle quali la nostra eroina (se così si può chiamare) esce sempre vincitrice. Va detto che Sade ha scritto un altro romanzo, Justine, ovvero le disgrazie della virtù (o qualcosa del genere, non mi metterò certo a leggerlo), dove racconta le vicende parallele della sorella di Juliette, la cui vita virtuosa è punita con continui insuccessi e vessazioni.

Il testo di Juliette è un continuo alternarsi di scene di sadismo e lunghe dissertazioni filosofiche. Quest'ultime hanno come scopo l'abbattimento dialettico di tutti i pregiudizi, di tutti i valori morali dell'epoca di Sade (secolo XVIII); viene proclamato un meccanicismo completo, l'assenza del soprannaturale e il classico concetto filosofico della natura "matrigna", che ci dota di pulsioni che non c'è alcun motivo di non soddisfare, anche a spese dell'altro, come fanno gli animali.

In breve, per dire la mia, leggere quest'opera è stato interessante perché mi ha fatto entrare nella mente di una persona disturbata (Sade fu incarcerato più volte per perversione), che viveva in un’epoca in cui la nobiltà era in decadenza e la rivoluzione era prossima; il nobile iniziava a perdere il suo potere sul suddito, che era stanco di sottostare a tutti i suoi capricci, perché di capricci si parla. Le pulsioni irresistibili del "divin marchese" mi appaiono, infatti, insensate e poco credibili, come poco credibile è il suo racconto, che ha come unico scopo il gettare in faccia al pubblico tutto il disprezzo di Sade per la morale comune e per i pregiudizi che, secondo lui, limitano la libertà dell'uomo. Sta di fatto che il suo sistema filosofico è pieno di contraddizioni e non è nemmeno suscettibile di tale epiteto.

Questo libro è abbastanza scorrevole ed interessante nella prima parte, dopo aver superato lo shock per quello che si sta leggendo (vi confesso che dopo le prime 100 pagine ero stomacato); diventa poi incredibilmente ripetitivo e sempre più surreale e confuso nelle argomentazioni. Diciamo che non è una buona cosa, poiché sfiora le 900 pagine e la trama è soggetta a improvvise variazioni che alla lunga danno fastidio. Inoltre, è impossibile affezionarsi ad un personaggio, perché prima o poi viene fatto uscire di scena, verticale od orizzontale. L'unica a salvarsi sempre e comunque è Juliette, che però è un personaggio passivo, che apprende e calcola le sue mosse, a volte con astuzia, a volte nella più completa follia. Però ha dalla sua parte l'autore, che le permette sempre di trionfare. Insomma, niente di eccezionale.
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