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Re: Recensioni dei libri

Oggetto: Re: Recensioni dei libri
inviato da Gurgaz il 5/1/2008 11:20:27

THE WAR OF THE WORLDS --- di Herbert George Wells

I motivi che mi hanno esortato a leggere questo libro sono due, di alterno valore: in primo luogo, desideravo conoscere la storia da cui è tratto il recente film di Spielberg, che mi appresto a guardare; secondariamente, sono stato fulminato leggendo il primo paragrafo del testo inglese, che ho scaricato da Internet. Si tratta di un brano di incredibile potenza.

Mi sono così gettato nella lettura di questo breve romanzo, che consta di 153 pagine divise in due libri. Nella prima parte, The Coming of the Martians, si raccontano i primi, drammatici contatti con gli invasori venuti dallo spazio, atterrati nei sobborghi di Londra. Ben presto le creature si rivelano in tutta la loro superiorità tecnologica, annientando le resistenze umane e causando esodi di dimensioni apocalittiche. Nella seconda parte, The Earth under the Martians, prevalgono le scene di desolazione e la riflessione sul destino dell’umanità, schiacciata in un battibaleno da questa inaspettata potenza aliena. E’ un romanzo seminale, pionieristico nel filone della fantascienza, in perfetto accordo con gli altri romanzi di H.G.Wells, uno scrittore con una gran passione per la scienza, che permea quasi tutti i suoi lavori.

The War of the Worlds stupisce per la modernità di certe visioni, soprattutto perché è datato 1898. L’ambientazione tardo-ottocentesca è un elemento di gran fascino: la diffusione capillare dei giornali, le ferrovie, le batterie di cannoni, le varie zone di Londra, che allora era la più grande città del pianeta (per questo viene attaccata). La storia è tutto un succedersi di scenari di immane distruzione, inquietanti rivelazioni sui marziani e momenti di grande tensione emotiva. Lo scrittore è abilissimo nel tracciare immagini avvilenti e rovinose, atte a comunicare le sensazioni degli uomini, sconfortati davanti a simili invasori. Wells usa moltissimo la descrizione, ricorrendo al dialogo solo nei frangenti più tesi e concitati. La varietà della sua prosa è ottima, pur registrando periodicamente qualche calo di tono e una certa ripetitività. Tuttavia, quando l’ispirazione lo prende, come nel paragrafo che ho riportato, riesce a tracciare immagini fortissime e ad ispirare inquietudine.

La forma del testo è il diario, scritto dal protagonista, che è uno studioso di filosofia di cui non si saprà mai il nome. I nomi delle persone non compaiono quasi mai nel testo, così come pochissimi sono i personaggi usati (il protagonista,un soldato artigliere, un curato, il fratello del protagonista, qualche comparsa), il cui scopo è fornire più punti di vista sulla vicenda. Pagina dopo pagina, si delinea uno scenario desolante, dove si fa strada la riflessione sul ruolo dell’umanità. In due giorni i marziani riescono a scalzare dal piedistallo la più grande potenza della Terra, che si trova improvvisamente ridotta alla condizione animale. In tutto il libro aleggia questa visione: l’uomo che da cacciatore diventa preda di un intelletto superiore al suo. Da qui parte la critica, misurata ed efficace, delle abitudini mentali del XIX secolo. Le figure del curato e dell’artigliere aiutano a tracciare il quadro: il primo reagisce all’invasione con disperazione, considerandola una punizione divina ed imbarcandosi in ragionamenti che lo porteranno alla pazzia; il secondo riconosce la sconfitta ed osa elaborare una controffensiva a lungo termine, rivelando infine tutta la sua pochezza di essere umano, assai fiducioso ma alla fine abulico ed incapace di reagire con lucidità.

Non racconterò come finisce il libro, perché è una bella sorpresa. Se siete interessati a questo tipo di racconto e padroneggiate la lingua inglese, vi consiglio di procurarvi il testo in lingua originale. Ne trarrete una piacevolissima esperienza di lettura, che vi terrà incollati al testo finché non lo avrete terminato. A me sono bastati tre giorni (8 ore) e me lo sono portato dietro perfino in Università, per proseguire nelle pause tra le lezioni. Davvero entusiasmante e ricco di motivi di riflessione, a più di un secolo dalla redazione.
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