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Re: Recensioni dei libri

Oggetto: Re: Recensioni dei libri
inviato da Gurgaz il 5/6/2008 20:58:20

L'OMBRA DI MAO --- di Federico Rampini

Premetto che non amo i testi a carattere informativo. La capacità di raccontare le esperienze personali e di interpretarle alla luce del contesto storico e politico richiede una grande abilità nel cercare le situazione, una confidenza pressoché perfetta con la realtà studiata e una notevole propensione ad informarsi. Federico Rampini possiede tutte queste doti, unite ad uno stile piano e gradevole, e il materiale che propone è interessante per chiunque si trovi a fare i conti con quel gigante ancora sconosciuto che è la Repubblica Popolare Cinese. Tuttavia trovo più facile comprendere la Cina attraverso il Milione di Marco Polo che grazie alle sue pubblicazioni.

Giornalista affermato da quasi trent’anni, Rampini è autore di diversi libri e negli ultimi anni ha spostato il suo interesse dove è rivolto quello del mondo intero: verso l’Estremo Oriente. Nel 2006 ha scritto L’Impero di Cindia, best-seller che ha contribuito non poco a svegliare i dormienti italiani che ancora non sapevano o non volevano credere. Con L’Ombra di Mao l’autore tenta un difficile viaggio a ritroso, la ricostruzione della travagliata genesi della superpotenza cinese, partendo dalla figura del leader assoluto del Partito Comunista: Mao Zedong. Che personaggio era Mao? Come si è evoluta la sua figura nella storia? Quali sono le eredità da lui affidate alla Cina moderna?

La tesi di Rampini è chiara e perfettamente condivisibile: la Cina sotto Mao ha passato un periodo di sconvolgimenti sociali, di soprusi etnici, di crude repressioni del dissenso, passando dai periodi di carestia conseguenti il Grande Balzo all’iconoclastia della Rivoluzione Culturale. La Cina di oggi è divenuta in poco tempo la seconda economia mondiale perché i successori di Mao hanno deciso di dare un taglio netto con le rigide politiche dettate dall’ideologia. La sua società è in rapido sviluppo, tende all’occidentalizzazione, sorprende realizzando colossali opere pubbliche in tempi da record e si prepara, da qui a trent’anni, a superare gli Stati Uniti (io credo che ciò avverrà molto prima).

Tuttavia la Cina è anche piena di contraddizioni: le zone rurali sottosviluppate contrapposte alle grandi metropoli come Pechino e Shanghai; i disastri ambientali dovuti all’inquinamento e allo sfruttamento dissennato delle risorse idriche; il genocidio culturale in Tibet; l’appoggio incondizionato ai regimi totalitari di tutto l’Oriente. Ad ogni modo, il paradosso più evidente è la persistenza di un regime autoritario, governato da un partito unico a struttura gerarchica, in un paese che ha scelto la strada del capitalismo più competitivo. Ecco perché i potenti cinesi non hanno attuato una doverosa demaoizzazione ed hanno risposto coi cannoni alle proteste di Piazza Tienanmen: non si può cancellare l’ombra di Mao, il suo carisma, il suo ruolo chiave nella lotta di resistenza contro i nazionalisti di Chiang Kai Shek e gli invasori giapponesi. Mao è il padre della patria e l’opinione ufficiale è questa: “Mao ha fatto il 70% di cose buone e il 30% di cose cattive”.

Nonostante le sofferenze patite tra gli anni Cinquanta e Settanta, il popolo cinese conserva un affetto per il defunto leader che non può essere spiegato solo con la propaganda. Rampini presenta davvero molti esempi di cittadini che ne hanno passate di tutti i colori e che oggi si contentano di dire che stavano meglio di quando erano giovani. Tutte le persone sparite nei gulag, torturate e assassinate sono un ricordo del passato che tutti cercano di cancellare.

Trovo efficace soprattutto la sezione in cui il giornalista presenta le opinioni sconclusionate e partigiane dell’intellighenzia di sinistra che negli anni Sessanta si sforzava di presentare all’Europa una Cina Maoista simile ad un paradiso, mentre era un paese tremendamente povero ed arretrato. Questa parte, presentata con brio ma anche con un certo distacco emotivo, mi ha fatto davvero indignare: ma come potevano degli eminenti scrittori, pensatori e giornalisti fare l’apologia di un regime che invitava solo i simpatizzanti e faceva loro vedere quello che gli stava bene? Del resto è un monito che vale anche oggi, sebbene i tempi siano molto cambiati.

Un libro che non avrei mai letto di mia spontanea iniziativa, L’Ombra di Mao è una buona lettura per informarsi un po’ sulla recente storia della Cina. Purtroppo denota anche una struttura lacunosa, in cui si avverte la carenza di materiale e testimonianze autentiche sul vero passato cinese. Federico Rampini ha viaggiato molto, intervistato molta gente e letto molti libri, eppure il suo libro sfiora solo alla lontana la verità sulla Cina maoista. Forse è un segreto che tra qualche decennio nessuno sarà più in grado di svelare, così Mao continuerà ad essere l’unico dittatore del Novecento che non sia stato messo alla berlina dopo morto.
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