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Re: Recensioni dei libri

Oggetto: Re: Recensioni dei libri
inviato da Gurgaz il 9/1/2010 10:10:36

LA MALEDIZIONE DEL DEMONE --- di R.A. Salvatore

Non so perché ricevo in regalo tanti libri, visto che nessuno conosce bene i miei gusti letterari. Spesso si tratta di romanzi fantasy, un genere a cui mi si vede ancora legato ma che da tempo guardo con sospetto, data l’enorme mole di opere e la scarsa necessità delle stesse. Il fantasy avrebbe molte vie per sperimentare, per mescolarsi con altri generi ed attingere ad un passato a dir poco enciclopedico, ma gli autori preferiscono dare al pubblico proprio ciò che si aspetta.

Questo romanzo del prolifico R.A. Salvatore è uno dei vari esempi di saga fantasy infinita, in cui si crea un mondo atto a generare mille storie, fino a che gli incassi non caleranno. Così, dopo la Trilogia del Demone, questo libro dà inizio addirittura ad una tetralogia, l’Eredità del Demone. Credo che le prime quaranta pagine, in cui si riassumono spasmodicamente i fatti recenti e si ripescano decine e decine di personaggi, siano a dir poco una mazzata se non si conosce la saga precedente. Ma nessuno dei fedelissimi di Salvatore si sarebbe perso la Trilogia del Demone, perciò poco importa che gli altri siano disorientati. Il regno di Corona, una monarchia coadiuvata dalla forte Chiesa Abellicana, di stampo monastico, è appena uscito da un periodo tormentato, in cui il demone dactyl Bestesbulzibar (!?!?) era riuscito ad impossessarsi del capo della Chiesa Abellicana. Due eroi, Elbryan e Jilseponie Wyndon, hanno salvato il regno sconfiggendo il padre abate Markwart e bandendo la forma terrena del demone, ma il primo dei due è morto per le ferite riportate. Jilseponie (per gli amici Pony) fatica a trovare uno scopo di vita, dopo aver perduto tutto ciò che le era più caro. Decide così di ritirarsi al settentrione, finché un evento catastrofico, la comparsa di un invincibile morbo, la spinge a tornare per salvare il regno dallo sfacelo. Nel frattempo la seguono gli occhi indiscreti dell’odiato Marcalo De’Unnero, il crudele vescovo di Palmaris responsabile della morte di Elbryan...

A parte l’iniziale difficoltà, col procedere del racconto le cose diventano più facili. Si scoprono le particolarità del mondo di Corona, le singolarità della religione monoteista degli Abellicani, e si cominciano a tollerare i personaggi dai nomi spesso impronunciabili o ridicoli. Sorge un certo interesse per le vicissitudini narrate tra le pagine, solo che non si scrolla mai di dosso la sensazione che si tratti di una minestra accuratamente diluita. Fa piacere leggere, ma per un romanzo di 568 pagine accadono davvero pochi eventi importanti, per non parlare della risoluzione di un problema così grave come un’epidemia di peste, a dir poco sbrigativa, in cui la sfida tra la protagonista ed il suo nemico giurato è il vero clou, come è tipico di questo genere.

La prosa di R.A. Salvatore è scorrevole, non annoia mai, anche quando le scene e i dialoghi sembrano così poco vitali alla trama. È l’opera di un professionista della narrativa, che sa come ravvivare l’attenzione anche quando non c’è niente di cui preoccuparsi. Non me la sento di criticare il suo lavoro in quanto tale: è un buon esempio di letteratura fantasy di massa, un best seller forte della fama dell’autore, che si legge volentieri per passare il tempo e distrarsi un po’ dalla realtà quotidiana che molti avvertono grigia.

Al termine di un’esperienza come questa, tendo sempre a dire che il fantasy dovrebbe osare di più. Dovrebbe trasmettere qualcosa d’autentico, convogliare emozioni forti e dar fondo ai mille espedienti che si possono reperire nel vasto calderone della letteratura antica, moderna e contemporanea. Finché continuerà a raccontare per il solo gusto di farlo, sarà annoverato a ragion veduta tra i generi minori.
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