Re: Recensioni dei libri |
Oggetto: Re: Recensioni dei libri inviato da Gurgaz il 9/1/2010 10:12:20 CHERUDEK --- di Valerio Evangelisti Ormai è un anno che leggo libri che possiedo invece che prenderli in biblioteca. Sono in crisi d’astinenza da opere antiche e libri consunti. Però non tutti i regali vengono per nuocere. Cherudek è un romanzo di 486 pagine (in formato tascabile) dello scrittore bolognese Valerio Evangelisti. Sceneggiatore e soggettista per radio, cinema e tv, ha iniziato a cimentarsi con i racconti solo nel 1994, quando ha vinto il premio Urania con Nicolas Eymerich, inquisitore. Il personaggio ha avuto successo e ha dato ispirazione per molti altri romanzi. Cherudek è del 1997 ed è una storia di ambientazione medievale carica di suggestioni ed invenzioni fantastiche. La struttura dei capitoli insegna presto a distinguere un filone principale, collocato nel 1360 in Francia, ed una seconda storia, che avviene in un fantomatico “Tempo zero” simile al presente, ma troppo ricco di incubi e stranezze per essere vero e per non essere legato all’altra vicenda. I capitoli sono talora interrotti da momenti di “Neghentropia”, in cui una misteriosa voce fuori dello spazio e del tempo tenta di spiegare misteri inconcepibili, ma che risulteranno prima o poi abbastanza chiari. La trama principale prevede una nuova pericolosa missione per Nicolas Eymerich, inviato dal papa avignonese Innocenzo III sulle tracce di uno spaventoso esercito di morti resuscitati. Sulla strada per Figeac viene continuamente assalito, rapinato, catturato, inseguito, insidiato da entità demoniache e seguaci del rinato spiritualismo francescano. Il suo sarà un cammino di conoscenza ed azione, in cui imparerà chi è il suo nemico pur dovendo ognora fuggire da lui. Nel frattempo, in una cittadina sperduta, tre gesuiti sorvegliano la comunità, dove succedono fatti inspiegabili e si aggirano personaggi dal passato indeterminato, mentre indizi ed intuizioni li portano a trovare l’accesso ad un mondo parallelo e fantastico chiamato Cherudek. Non sono un amante dei romanzi che insistono nel tenere alta la tensione, quasi che fosse un male concedere al lettore di riporre il libro a fine capitolo senza l’ansia di sapere come continuerà. Cherudek è scritto con questo preciso intento, come molti libri contemporanei, e alle prime battute ciò mi ha dato fastidio. In seguito ho potuto ricredermi, perché Evangelisti, oltre a scrivere fluido ed elegante, senza alcuna sbavatura e con poche proposizioni secondarie, si concentra molto sulla narrazione ed ottiene un risultato fresco e gradito: intrattenere il lettore, trasmettendo a piccole dosi un sacco di informazioni interessanti sul Medioevo e sui temi correlati, ossia gli immancabili Templari, alchimisti, predicatori esaltati, demoni ed inquisitori diabolici. Diciamo che è un’evoluzione della scuola italiana inaugurata da Umberto Eco, un romanzo storicamente ben fondato e dettagliato ma con una spiccata propensione per il fantastico. Spesso si resta sorpresi, si ritiene che quel che accade non sia possibile e ci si domanda se l’autore ci stia prendendo in giro oppure abbia veramente una spiegazione logica per certi fatti. Anche se prevale l’elemento fantastico, la costruzione di Evangelisti è verosimile e alla fine risulta gradevole, pur perdendo di mordente nella parte finale, come quasi sempre accade ai romanzi che tentano di nascondere a lungo qualcosa, in particolare il collegamento tra le due trame Qui non abbiamo la sciatteria e la sfacciataggine di Dan Brown, che per giunta è venuto molto dopo a dire la sua; dietro Cherudek c’è una persona più obiettiva, con uno stile più ragionato e con una capacità di raccontare pari al desiderio di farlo bene. In definitiva, si tratta di un libro che si può consigliare senza remore, anche se non aggiunge granché al bagaglio di chi ha già una buona cultura sul Medioevo. |