Bianco |
Oggetto: Bianco inviato da Xion_Aritel il 14/11/2006 13:52:09 Sola, fissava il bianco vuoto. Sterminato lucore sotto, nubi di pensieri fumosi sopra. Stava immota, anziché correre come un tempo, la forza che dall’alto sempre la manovrava sembrava giacere sopita. Era persa nelle nubi. Lampi l’elettrizzavano, confini indistinti la smarrivano. Fissando il chiaro deserto che non le rispondeva, muto, vide cadere una goccia, immane. Cadde lontano da lei, facendo tremare il pallido suolo, increspando l’area desertica che aveva colpito. La scossa le giunse e lei, finalmente, si mosse. Con occhi ti osservo che non han del mondo interesse alcuno ardon la luce che ci separa portando immagini che sogno. V’è aria, fra noi, che si scalda al pensiero e giace vibrando fin far tremare anche i corpi. Non è tocco, contatto o pelle che freme, solo aleggia nel varco tra l’anime desiderio che giunge ed unisce, colma il vuoto, da respiro. E respiro te, con corpo, mente ed anima Vergate le ultime parole rimase a guardare, stupito. Non se n’era accorto, ma la scrittura era giunta proprio sino a quella singola lacrima, che adesso sostituiva il punto al termine della riga. Il piccolo circolo crespo sembrava sorridergli, adesso. Lui sorrise di rimando, poi mise via il foglio. Piccola spiegazione: E' un esperimento letterario nato da un momento di forte e non voluta improduttività. Ho voluto tentare la fusione dei tre "stili" che conosco: narrativo (l'ultima parte), poetico (la parte centrale) ed ibrido (la prima parte). Avevo già, in passato scritto qualcosa usando lo stile narrativo e quello ibrido, ma non mi ero mai cimentato con qualcosa che avesse la pretesa di sembrar poesia. Si vede, no? Comments are welcome |