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Re: Licia Troisi - Scrittrice Fantasy

Oggetto: Re: Licia Troisi - Scrittrice Fantasy
inviato da Gurgaz il 10/1/2009 18:57:50

Citazione:

=Dr.Scherzo= ha scritto:
A mio avviso, Gurgaz, c'è una differenza fondalmentale tra te e la Troisi o Paolini: bisogna capire quale sia l'intento di chi scrive. Non dubito che mademoiselle Troisi conosca la grammatica; presumo però che il suo scopo non sia tanto quello di affrontare chissà quali profonde tematiche, quanto di raggiungere principalmente un determinato 'target di mercato', nella fattispecie la fascia d'età adolescenziale. Per far ciò le basta trasmettere sensazioni "di comodo", sovente primitive, quasi grezze, poco curate sia sul piano linguistico che su quello emotivo. Ha già avuto successo facendo così, adesso lo sa, le basta proseguir su quella strada. Penso anche che il modo di concepire la vita, e le aspettative che si hanno su di essa, appaiano diversi se visti con gli occhi di un sedicenne: per catturare la loro attenzione a volte (spesso) è necessario puntare su concetti 'basilari', chiassosi e colorati, di grande impatto scenico, che a noi possono apparire banali. Cosa che puntualmente certi scrittori fanno.


E' vero, un po' tutti si lasciano affascinare dai concetti semplici in età adolescenziale... basta che poi cambino idea! Questo spiega il successo di tutti questi presunti scrittori, da Moccia a Licia Troisi, che alla fine lucrano sull'ingenuità dei giovani. Comunque sotto il lavoro della Troisi, escluse alcune boiate come quella che ho citato più sopra, c'è un equilibrio che altrove non ho riscontrato, e capisco come mai abbia avuto successo (mentre la storia di Moccia non mi è ancora chiara).

Per collegarmi alla risposta di Maresus, posso dire che le case editrici sono sì responsabili di questa situazione, ma che comunque sul frontespizio del libro il nome dell'autore è scritto più in grande, non a caso. E' lui il responsabile dell'opera e dei suoi contenuti; l'editore è solo l'intermediario che cura la pubblicazione, più o meno rivista, di un'opera. Se Licia Troisi (o chiunque altro) voleva scrivere l'opera in modo diverso, si sarebbe rivolta ad un altro editore, o avrebbe fatto a meno di pubblicarla in una forma snaturata. Quindi se le Cronache del Mondo Emerso hanno questo aspetto, il merito e la responsabilità critica sono dell'autrice, e basta.

Citazione:

=Dr.Scherzo= ha scritto:
La semplicità che sta alla base dei racconti come Eragon o di queste Terre Emerse, tuttavia, secondo me non è affatto un pregio, anzi. Un conto, infatti, è limitarsi ad impilare migliaia di pagine stereotipate giusto per lucrarci sopra sfruttando l'inesperienza e le insicurezze d'una determinata fascia d'età, un altro è raccontare una bella ed intelligente storia con parole semplici. Per ricorrere ad un stile narrativo "semplice" ma allo stesso tempo "che dica qualcosa", buffo a dirsi, bisogna essere più che preparati. Questo perchè giocare con la materia utilizzata è SEMPRE indice d'una esperienza e d'un livello di maestria assoluti.


Diciamo che io non punto alla semplicità, ma mi sono reso conto che devo limare molto bene il tutto. Dopo l'ultima lettura dei primi capitoli, che credevo di aver lasciato 3 anni fa in una forma accettabile, mi ha lasciato l'amaro in bocca. Non sono buoni, ed è un serio problema perché l'incipit è fondamentale. Se perdi l'interesse dopo trenta pagine molli il libro. E' inutile che, saltando avanti di 50 pagine, il testo diventi scorrevole (è così, ci ho provato, i capitoli dal 7 in poi sono decisamente migliori sotto tutti gli aspetti). Mi trovo quindi costretto a rivedere di sana pianta alcuni pezzi, perché troppo confusi, arzigogolati e frammentari rispetto al resto.

Però secondo me gli autori di successo non fanno sempre questo lavoro. Scrivono molto "di getto" e dopo un po' si avvalgono di altri tizi che gli correggono le bozze (ricordo una discussione su Wilbur Smith). E' un peccato che l'editoria sia divenuta un'industria a tutti gli effetti, dove è molto difficile produrre qualcosa di raffinato senza venire esclusi dal sistema stesso.
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