Re: Licia Troisi - Scrittrice Fantasy |
Oggetto: Re: Licia Troisi - Scrittrice Fantasy inviato da Gurgaz il 10/1/2009 18:57:50 Citazione:
E' vero, un po' tutti si lasciano affascinare dai concetti semplici in età adolescenziale... basta che poi cambino idea! Questo spiega il successo di tutti questi presunti scrittori, da Moccia a Licia Troisi, che alla fine lucrano sull'ingenuità dei giovani. Comunque sotto il lavoro della Troisi, escluse alcune boiate come quella che ho citato più sopra, c'è un equilibrio che altrove non ho riscontrato, e capisco come mai abbia avuto successo (mentre la storia di Moccia non mi è ancora chiara). Per collegarmi alla risposta di Maresus, posso dire che le case editrici sono sì responsabili di questa situazione, ma che comunque sul frontespizio del libro il nome dell'autore è scritto più in grande, non a caso. E' lui il responsabile dell'opera e dei suoi contenuti; l'editore è solo l'intermediario che cura la pubblicazione, più o meno rivista, di un'opera. Se Licia Troisi (o chiunque altro) voleva scrivere l'opera in modo diverso, si sarebbe rivolta ad un altro editore, o avrebbe fatto a meno di pubblicarla in una forma snaturata. Quindi se le Cronache del Mondo Emerso hanno questo aspetto, il merito e la responsabilità critica sono dell'autrice, e basta. Citazione:
Diciamo che io non punto alla semplicità, ma mi sono reso conto che devo limare molto bene il tutto. Dopo l'ultima lettura dei primi capitoli, che credevo di aver lasciato 3 anni fa in una forma accettabile, mi ha lasciato l'amaro in bocca. Non sono buoni, ed è un serio problema perché l'incipit è fondamentale. Se perdi l'interesse dopo trenta pagine molli il libro. E' inutile che, saltando avanti di 50 pagine, il testo diventi scorrevole (è così, ci ho provato, i capitoli dal 7 in poi sono decisamente migliori sotto tutti gli aspetti). Mi trovo quindi costretto a rivedere di sana pianta alcuni pezzi, perché troppo confusi, arzigogolati e frammentari rispetto al resto. Però secondo me gli autori di successo non fanno sempre questo lavoro. Scrivono molto "di getto" e dopo un po' si avvalgono di altri tizi che gli correggono le bozze (ricordo una discussione su Wilbur Smith). E' un peccato che l'editoria sia divenuta un'industria a tutti gli effetti, dove è molto difficile produrre qualcosa di raffinato senza venire esclusi dal sistema stesso. |