TARTACOT - Scheda personaggio |
Oggetto: TARTACOT - Scheda personaggio inviato da Asmodeus il 12/1/2009 21:24:24 Nome: Tartacot il Cartomante Casta: Fattucchiere Stirpe: Rom Caratteristiche: Forza 25 Abilità 40 Conoscenza 35 Vita: 4 Abilità Speciali: Preparare Filtri (Abilità) Anatemi (Conoscenza) Predire il futuro (Conoscenza) Limitazioni: Non può portare armature pesanti (di metallo) Dotazione di base: Bastone da rabdomante Mazzo di carte (tipo tarocchi) un mazzetto di peli di cane uno specchio (con manico) un vasetto di interiora di uccelli ½ pondo (= ½ chilo) di cera ali di pipistrello secche Background: "Una carta può salvarti la vita, quella dopo potrebbe condurre ad indicibile sventura, leggere i destini delle persone può essere divertente, spassoso è invece sapere influenzare quel destino come più aggrada" disse tra sé il giovane cartomante mentre il mercante che non lo aveva voluto credere e pagare giaceva derubato nel fango. Avvicinandosi all'uomo che annaspava per raggiungere alcune monete sparse a terra, gli rivolse la parola "Le carte non han ragione di mentire. Io avevo detto che l'affare che volevi concludere poteva essere molto proficuo. Ma ho anche detto che la sorte è avversa a colui che non crede al suo oracolo e che la sventura si abbatte sugli avidi" Con queste parole si chinò e raccolse alcune monete di quelle alle quali anelava il mercante "Per riguadagnare il favore del fato, hai pagato il tuo obolo. Ora vai per la tua strada." Aspetto fisico: Questo è Tartacot il cartomante, Fattucchiere della Stirpe dei Rom: un ragazzo sulla quindicina con neri capelli, lunghi fino alla cintola, che hanno riflessi color del mogano sotto la luce del sole e d'argento nelle notti di luna; la sua pelle è dorata a causa della lunga esposizione al sole ed i suoi occhi sono verdi come lo smeraldo e brillano della forza degli uomini liberi. Non molto alto (circa 170 cm) è di corporatura piuttosto esile ed ha di muscolo quanto basta per reggersi sulle gambe. Le espressioni sul suo volto sono delle più varie partendo dal gioviale che brinda alla vita in una notte di bagordi al serio e composto che legge i destini, dal timido e pavido della bellezza d'una donna allo spavaldo che non arretra d'un passo innanzi al fidanzato geloso. Un ragazzo nomade, un uomo libero, figlio della sua stirpe ma senza parenti, allevato da una nonnina premurosa che faceva zuppe deliziose, ma disgustosi intrugli che appestavano l'aria per giorni; una nonnina che ora riposa ai piedi d'una erbosa collina. |