In questo sito il protagonista sei tu.
Registrati ne Il Mondo Dei Librogames  
Login
Nome utente:

Password:

Ricordami

Hai perso la password?

Registrati ora!
Ricerca
Menu principale
Statistiche Utenti
Membri:
Oggi: 0
Ieri: 0
Totale: 1330
Ultimi: Cucciola78

Utenti Online:
Guests : 0
Membri : 36
Totale: 36
Lista utenti Online [Popup]
Utenti più attivi
1
lonewolf79
3954
2
FalcoDellaRuna
3427
3
Gurgaz
2622
4
Xion_Aritel
1734
5
=Dr.Scherzo=
1452
6
MetalDave
1262
7
Devil_Arhangel
1228
8
Skarn
1174
9
UomodiAnaland
1090
10
Federico
1025
Nuovi utenti
Cucciola78 12/11/2021
Alexthelord 20/5/2021
il_regno_di_Ozz 27/4/2021
riki25 11/4/2021
RangerDelSommerund 5/4/2021
Mirsea 28/3/2021
Marco 27/1/2021
Rinaldo 8/12/2020
giuseppe95 24/11/2020
Spymode 23/11/2020
Segnala messaggio:
 

[Prologo] - Tartacot

Oggetto: [Prologo] - Tartacot
inviato da Gurgaz il 15/1/2009 22:15:18

La bottega di Sora Beorchia è uno dei luoghi più pittoreschi di Laitia, questo è poco ma sicuro. Difficile trovare altrove una simile accozzaglia di cianfrusaglie: amuleti, bestiacce, trofei, conserve, filtri, pozioni, talismani, bacchette, fascine, erbacce, medaglioni, rune, bamboline, pupazzi, spaventapasseri, attrezzi, falcetti, roncole, stiletti, flaconi, fiale, idoli, pergamene, veleni, antidoti, ossicini, animali, rettili, volatili e tutto quanto si addice all'attività della Fattucchiera più celebre di Laitia.

Più di metà di questi oggetti sono delle porcherie, degli impiastri e degli intrugli completamente inutili, realizzati per spillare soldi a bella posta. Tartacot lo sa, ma è per l'altra metà che è si è spinto fino a questa cadente stamberga. Sora Beorchia ha il vizio di truffare i suoi clienti, però pochi possono competere con lei per quanto riguarda sortilegi, fatture e divinazioni. Il ragazzo è giovane, pieno di talento e speranze, ma è ben lontano dal diventare il grande Fattucchiere che vorrebbe essere. Ciò che conosce lo ha imparato dalla cara nonna, che ora giace nella terra assieme agli antenati.

L'amabile vecchina, cuoca dalle molteplici abilità e passioni, lo ha introdotto ai segreti delle erbe ed al loro impiego nella preparazione di pozioni. Gli ha anche insegnato a leggere il futuro tramite i tarocchi, dapprima come un simpatico gioco, poi con sempre maggiore consapevolezza. Ma ora la nonna non c'è più e Tartacot deve cercarsi una nuova insegnante. Ha camminato miglia e miglia per trovare la sua bottega ed ora si trova sulla soglia aperta, davanti a sé l'oscurità e gli strani odori dell'interno.

-"Ebbene? Hai deciso di stare lì impalato per tutta la giornata?" - sbraita una voce squillante - "Vieni dentro, e chiudi la porta dietro di te. L'aria fa male, corrompe la carne morta. Non lo sai?"

Tartacot lo sa benissimo e vorrebbe risponderle a tono, dicendo che per conservare a dovere le creature impagliate dovrebbe tenerle in un luogo meno umido, possibilmente in una teca. Ma l'ambiente lugubre e la paura di irritare Beorchia gli tengono a freno la lingua. Dopo un po' gli occhi si abituano al buio e tornano a vedere, grazie alla flebile luce che filtra dalle fessure nel legno. In mezzo ad una selva di statue, lucertoloni rinsecchiti, vecchi stracci e bisunte coperte, si trova un vistoso trono intagliato, probabilmente mezzo marcio, su cui siede una figura gobba e tozza.

Sora Beorchia prende in mano un oggetto coperto da un drappo, lo scopre e gli occhi di Tartacot sono inondati da un bagliore. Pare una pietra, ma emana la luce di dieci lanterne. -"Oh, ma che bel giovanotto" - dice la vecchia, invisibile dietro l'intensa luce - "un po' magrolino, forse. Chissà con che stupende intenzioni sei venuto a far visita a Beorchia, signora delle Fattucchiere!"

Tartacot si schiarì la voce e disse: -"Venerabile signora, son giunto da lontano, da oltre i monti Nanippeni, dai Cipresseti del Sàcanto. Sono qui per rendere omaggio alla vostra sapienza ed oso chiedere l'onore di diventare il vostro apprendista".

Una risata stridula riempì l'aria greve della capanna. -"Ma non mi dire!" - disse Sora Beorchia, divertita - "un altro furbacchione che vuole carpire i miei segreti e portarli in giro per il mondo, per chissà quali scopi. Perché mai dovrei essere contenta di trasmetterti quel che ho appreso in tanti anni di pratica ed esperimenti? Perché non dovrei portarmi tutto nella tomba, quando i miei padri vorranno chiamarmi presso di loro?"

(Prosegue Asmodeus. Immagina e scrivi come il tuo personaggio convince Sora Beorchia a prenderlo presso di sé come apprendista. Tieni presente che la vecchia è molto ostile ai nuovi apprendisti e che non ti accetterà se non le dimostri di essere determinato e sottomesso allo stesso tempo.)
Annunci
copyright (c) 2006-2007 IMDL All right reserved