In questo sito il protagonista sei tu.
Registrati ne Il Mondo Dei Librogames  
Login
Nome utente:

Password:

Ricordami

Hai perso la password?

Registrati ora!
Ricerca
Menu principale
Statistiche Utenti
Membri:
Oggi: 0
Ieri: 0
Totale: 1330
Ultimi: Cucciola78

Utenti Online:
Guests : 0
Membri : 47
Totale: 47
Lista utenti Online [Popup]
Utenti più attivi
1
lonewolf79
3954
2
FalcoDellaRuna
3427
3
Gurgaz
2622
4
Xion_Aritel
1734
5
=Dr.Scherzo=
1452
6
MetalDave
1262
7
Devil_Arhangel
1228
8
Skarn
1174
9
UomodiAnaland
1090
10
Federico
1025
Nuovi utenti
Cucciola78 12/11/2021
Alexthelord 20/5/2021
il_regno_di_Ozz 27/4/2021
riki25 11/4/2021
RangerDelSommerund 5/4/2021
Mirsea 28/3/2021
Marco 27/1/2021
Rinaldo 8/12/2020
giuseppe95 24/11/2020
Spymode 23/11/2020
Segnala messaggio:
 

Re: [Prologo] - Dagoberto

Oggetto: Re: [Prologo] - Dagoberto
inviato da Gurgaz il 31/1/2009 17:35:57

Fra Butirro conduce Dagoberto sul sagrato della chiesa, dove presto li raggiungono altri due frati con una tinozza piena d’acqua. All’interno guizzano alcuni pesciolini argentei. “Questo è un Lavacro della Purificazione” – spiega il monaco – “Devi immergerti in quest’acqua consacrata se vuoi ricevere la benedizione del Signore senza Tempo. Spogliati del tuo saio”.

Dagoberto si libera dell’odioso vestito e resta nudo sotto il debole sole invernale. Ha molto freddo, ma il cavaliere reprime ogni genere di lamento. Una dimostrazione di debolezza davanti a tre gaudenti monaci di S. Protocleto sarebbe assai sconveniente. Mette nella tinozza un piede dopo l’altro, sente i pesci schizzare nelle varie direzioni, quindi si siede nell’acqua.

Fra Butirro lo asperge con l’acqua benedetta e riempie l’aria di strani gesti. Con il pollicione unto e carnoso gli traccia un segno sulla fronte. “Dagoberto, ricevi il Sigillo della Nuova Via” – proclama – “portalo senza macchia per tutta la vita”. Terminato il rito, porge a Dagoberto un ruvido telo per asciugarsi. Solo allora il purificato cavaliere nota che i monaci hanno portato anche la sua corazza e i suoi averi. Butirro gli dice che può indossarli di nuovo e lo incita a far presto, poiché l’abate Clotario li attende in chiesa.

Finalmente a suo agio nella vecchia cotta di maglia, portata in centinaia di combattimenti da lui e dai suoi antenati, Dagoberto entra con passo sicuro nel tempio. L’abate lo attende presso l’altare, circondato da una mezza dozzina di altri monaci. “Con grande letizia apprendiamo che ti sei riconciliato col Signore” – esordisce Fra Clotario – “Ora finalmente sei degno di ricevere il sacro incarico per cui il nostro ordine ha voluto chiamarti”.

Dagoberto resta a bocca aperta. Quella congrega di ghiottoni vestiti da monaci è così influente, da costringere l’Ordine dei Cavalieri di Nirato a spedire un confratello fino all’Ascoso Serraglio? Quale fantomatica missione vogliono affidargli? Davanti a quei visi rubicondi e sorridenti, Dagoberto si chiede se si tratti di una missione salvifica o di un’impresa dai risvolti culinari.

“A te, coraggioso cavaliere di Cortona” – continua l’abate – “affidiamo una ricerca della massima importanza per il nostro ordine. Dovrai ritrovare le perdute reliquie del Sacro Protocleto, scomparse qualche decennio or sono in seguito all’invasione del Regno di Maro, ad opera del bellicoso sovrano di Sgradena, Giscardo lo Smazzolatore”. Clotario fa una pausa per verificare se l’ascoltatore ha ben recepito. “Ti consigliamo di recarti a Maro e far visita al pregiatissimo ministro Aurelio Colonna, che da tempo è in cerca di un uomo capace di portare a termine questa impresa. Ora che conosciamo la forza del tuo spirito, noi seguaci di S.Protocleto ci affidiamo al tuo giudizio, alla tua fedeltà e all’opera della Provvidenza. Sappi che nella tua ricerca sarai ostacolato da demoni e seguaci del Male, ma se la tua fede resterà salda nulla ti fermerà”.

“Poiché per espiare le tue colpe sei costretto ad abbandonare la spada” – si intromette Butirro – “ti consigliamo di cercare l’aiuto di altri coraggiosi individui di buona volontà, che come te condividono l’odio per le opere del Male e cercano di porvi rimedio”.

“Questo è il voto che mi è stato imposto, padre” – risponde Dagoberto tra i denti – “ma un uomo d’armi come me è votato a San Glicinio e non può sottrarsi al combattimento, soprattutto se riceve una missione ispirata dalle potenze celesti”. Mentre pronuncia queste parole, la mano corre istintivamente alla croce tau che porta al collo, nella quale è incastonata una lastra di vetro che racchiude un pelo riccioluto del Sacro Protettore, inestimabile reliquia per il Cavaliere della Fede.

San Glicinio nel lottare vuol predominio!” – esclama l’abate– “Beh, non importa. Se non puoi usare la spada, nulla ti vieta di difenderti in altro modo. Il consiglio di Fra Butirro resta comunque valido. Ora ti chiedo: sei disposto a compiere la difficile impresa che intendiamo affidarti?”

(Prosegue Borgoastro. Rispondi all’Abate e, se ti interessa, richiedi altre informazioni (mandami un MP se hai bisogno di aiuto, come probabile). Si tratta dell’imbeccata per una successiva avventura. Poi prosegui dicendo che intendi recarti al più presto ad Ilmona in cerca di compagni per la ricerca. Concludi con la preparazione alla partenza e con Fra Butirro che ti invita a seguirlo nel magazzino del Serraglio, dove intende donarti qualcosa di utile per l’impresa)
Annunci
copyright (c) 2006-2007 IMDL All right reserved