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Re: [Prologo] - Floriano

Oggetto: Re: [Prologo] - Floriano
inviato da Gurgaz il 24/1/2009 16:59:06

“Ma a che giova avere un servitore invisibile” – impreca il maestro – “se poi non tiene in ordine le tue cose e per prenderlo a calci nel sedere devi pure lanciare un incantesimo di rivelazione”. Un fruscio impercettibile nell’aria segnala la prudente fuga dell’Ectoplasma Metamorfico, mentre Aufidio continua a parlare: “Ho dovuto mettere a soqquadro la scrivania, ma alla fine l’ho trovata!” ed esibisce un’orribile statuina di pietra bianca, alta circa ½ cubito (25 cm). Raffigura una donna poco vestita, in posa ammiccante; sembrerebbe una Maga o un’Evocatrice.

“Questa statuetta l’ho ricevuta dalla mia maestra, la famosa Maga Irpilla Morosa” – spiega Aufidio – “E’ stata per anni di buona compagnia, prima che aprissi questa scuola, ma ora sta qui a coprirsi di polvere”

“Una statuetta?” – chiede allibito Floriano. “E’ magica” – gli rivela soddisfatto il maestro – “Devi sapere che Irpilla era una donnina saccente e sentenziosa, oltre che una Maga di talento. Quando si accorse di non poter fare più nulla per contrastare la vecchiaia galoppante, decise di costruire un oggetto che perpetuasse la sua proverbiale memoria e la sua linguaccia molesta”.

Aufidio sorride e pronuncia l’arcana formula “VERBA VOLANT” e gli occhi della statuetta iniziano a brillare di luce azzurra. “La statua possiede la stessa memoria di Irpilla Morosa. Quando è attivata, ricorda tutto ciò che viene detto e lo ripete per filo e per segno. Basta pronunciare l’altro pezzo di formula: SCRIPTA MANENT”. E in quello la figurina inizia a ripetere, con una vocina stridula e spaventosamente nasale, la frase appena detta dal Mago, dopo di che i suoi occhietti si spengono.

“Sorprendente” – commenta il giovane. “Già, ti avrebbe fatto comodo per ripetere le lezioni, non è così?” – scherza Mastro Aufidio – “Purtroppo però la statua ha anche un difetto, impostole dalla stessa Irpilla, che era una donna ciarliera, saputa ed un po’ presuntuosa. La statua ogni tanto si accende da sola e ripete frasi perse nella sua infinita memoria, brandelli di conversazione uditi chissà quando, con speciale predilezione per motti e proverbi”.

“Pare che abbia una qualche forma d’intelligenza” – prosegue il Mago – “perché ogni volta che capita dice qualcosa che ha un legame con la situazione presente. Io non ne ho più bisogno, perciò te la regalo, perché potrebbe tornarti utile nel tuo viaggio”.

“Molte grazie, Maestro” – risponde Floriano imbarazzato – “E’ davvero un bel regalo, ma non posso accettare...” Aufidio però gli ha già ficcato in mano la brutta statuetta, come per dirgli che non può rifiutare. Proprio in quell’istante, gli occhi della statua si illuminano di nuovo e la sua voce fastidiosa risuona nello studio: “Chi non tiene l’esca all’amo, s’affatica a pescare invano”.

Floriano guarda sconvolto la statuetta e si chiede a cosa diavolo serva un oggetto che, di punto in bianco, può mettersi a parlare a vanvera. “A gusto guasto, non è buono alcun pasto” – continua imperterrito il simulacro di Irpilla, quasi gli avesse letto nel pensiero. “Oh, beh, se la metti su questo piano” – ribatte secco Floriano – “posso anche lasciarti qui ad ammuffire, come hai fatto per tutti questi anni”. “Qual pane hai, tal zuppa avrai” – risponde la loquace statuetta.

“Floriano, non darle corda” – gli suggerisce Aufidio – “Se cominci a parlarle ti risponderà sempre, a modo suo. Se la ignori, dopo un po’ la smette”. “Ma è insopportabile!” – si lamenta Floriano. “Sì, ma nella maggior parte dei casi si rivela utile” – lo rassicura il maestro – “Qualche volta i consigli che dà sono preziosi, se sei in grado di capire a cosa si riferisce. Comunque, per dirla con Irpilla Morosa, a caval donato non si guarda in bocca. Non ti pare?”.

(Prosegue Falco della Runa) Nel prossimo pezzo racconta la tua partenza dalla scuola, il saluto ai compagni e le cose che porti via con te oltre alla statuetta di Irpilla Morosa (segnala sulla tua scheda Personaggio). Nella tua testa si fa strada l’idea di visitare una città molto più grande di Pennedoro, ed Ilmona è la più vicina
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