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Re: [Prologo] - Teobaldo

Oggetto: Re: [Prologo] - Teobaldo
inviato da Federico il 17/1/2009 22:56:02

Teobaldo decide di smontare da cavallo e di lasciarlo poco lontano. Non se la sente di rischiare l'incolumità della sua montatura, o peggio ancora, di subire l'onta di farselo rubare. Avvicinandosi lentamente alla carrozza con l'elsa della spada ben in vista e il palmo della mano sinistra poggiata sull'estremità di essa, Teobaldo leva la mano destra in un cenno di saluto ed esordisce: “Salute a voi, lestofanti! Mi duole turbarvi nel pieno di cotanto offizio, ma le buone norme di cavalleria mi impongono di chiedervi di non usare violenza, sia essa anco sol verbale, nei confronti di sì graziosa damigella e di quello che ho ragione di credere essere l'onesto padre suo.”

Le due figure incappucciate sono scosse da un sussulto, e si voltano simultaneamente per fissare il giovane guerriero con un misto di sorpresa e incredulità negli occhi, che però ben presto muta dapprima in incredulità per l'assurdo e quanto mai fuori luogo eloquio dell'estraneo e poi tradisce la presenza di un ghigno beffardo sotto i loro fazzoletti. Sebbene armato, il guerriero non sembrava certo essere un cavaliere equipaggiato di tutto punto per la battaglia. Sperando che fosse solamente buontempone con troppi sogni in testa, i due decidono di minacciarlo per cercare di liberarsene.

“Senti giovanotto, sarebbe veramente un peccato lordare di sangue quel bel vestitino. Perchè non te ne vai da dove sei venuto, prima che ci venga voglia di vedere cosa c'è nel tuo borsello?”dice uno dei due con voce ruvida e parzialmente attutita dal bavaglio.
“Non vi fate trarre in inganno dalla mia umile apparenza, poiché vi assicuro, ribaldi, che di fronte a voi si trova avversario degno della più alta considerazione, il cui lignaggio non è che fonte d'invidia tra il popolo basso. E poi, quali maniere sono mai queste? Rivolgersi a un cavaliere celando il proprio volto? Vili zotici, abbiate l'ardire di mostrarvi all'atto di portare tali minacce!”, è la risposta di Teobaldo, che sull'ultima frase lascia salire il tono della voce in modo perentorio.

“Hmmm...folle...e con la testa dura!” borbotta il brigante che fin'ora aveva taciuto, con una voce ancor più roca di quella del complice. “Avrai la fine che ti meriti, ragazzo. Tu pensa al mercante, io voglio proprio vedere di cosa è capace questo millantatore.”
Così dicendo, il furfante si avvicina a Teobaldo con passo cauto ma deciso.
La mano destra del cavaliere scorre ferma sull'elsa, pronta a denudare la lama.
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