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Re: [Prologo] - Teobaldo

Oggetto: Re: [Prologo] - Teobaldo
inviato da Federico il 3/2/2009 23:11:07

Aver percorso tutti quei chilometri per subire un'onta del genere. Teobaldo non riesce darsi pace, non si capacita di come sia possibile che lui, uso ai furfantelli che popolavano le strette strade delle popolose città di Piamanca, sia riuscito a farsi soffiare da sotto il naso un documento di tale importanza.
Vista la casualità dell'incontro, Teobaldo non si è nemmeno curato di imprimere nella mente le fattezze del malfattore, e così si trova a dover fornire indicazioni piuttosto vaghe ad ogni incontro.
Preso dall'agitazione inizia a tempestare di domande i primi passanti che incontra, spesso senza nemmeno arrestare di la corsa del cavallo. Si vede di fronte figure ancor più grottesche del ladro di cui va in cerca, che spesso faticano a capire l'eloquio del giovane e farfugliano risposte sconclusionate in un dialetto che il cavaliere di Piamanca stenta a decifrare.

Ben presto, il pur fido destriero non ne può più di galoppare per stradine affollate facendo pericolose serpentine tra i cittadini. Teobaldo si vede quindi costretto, suo malgrado, a cambiare strategia di ricerca. Decide dunque di selezionare alcuni luoghi in cui qualcuno potrebbe realisticamente fornirgli indicazioni sull'autore del furto o dove il malandrino si potrebbe essere nascosto.
Uno stretto vicolo tra una casa e una locanda non certo lussuosa stuzzica subito la sua fantasia come potenziale nascondiglio. Sfortunatamente, si tratta di un buio vicolo cieco e l'unica cosa che trova ad accoglierlo è il mefitico getto di un orinale che proviene dal piano superiore della locanda senza alcun preavviso, e lo manca di pochissimo. Teobaldo conclude che una ricerca a tappeto a seconda dell'ispirazione del momento non è proprio il massimo della vita. Anzi, rischia di ritrovarsi in mutande e senza né armi né destriero.

Decide quindi di entrare nella locanda. Il locale al pian terreno è quasi vuoto, eccezion fatta per un ubriaco che giace a faccia in giù su un tavolaccio malandato e per il personaggio dietro al bancone, che pare non curarsi della sua presenza.
“Domando scusa buon uomo, mi stavo chiedendo se per caso voi...” non riesce nemmeno a terminare la frase che il locandiere alza il volto dal bancone e denudando un fila di denti a rastrello color ocra esclama perentorio “Per mangià l'è tròp tardi, per durmì l'è tròp presto. Fila via.”
Rimasto un attimo interdetto dalla risposta a bruciapelo, Teobaldo non si dà per vinto: “Avete per caso visto un ometto...vestito strano...alto più o meno...così?” chiede decidendo di andare per le spicce e saltare i convenevoli. “No” risponde l'uomo, e si gira sparendo oltre una porta posta dietro al bancone.

Con un sospiro, Teobaldo si decide a provare un'altra soluzione, ma non ci vuole molto perchè il giovane e vigoroso cavaliere si faccia prendere dallo sconforto. Il taverniere dell' ”Ascella di Drago” non ha fatto che raccontare dei suoi gloriosi trascorsi militari, prima che una mutilazione lo costringesse a cambiar mestiere, andando dentro e fuori dai discorsi, affermando prima e negando poi di conoscere il ladro. Dal fabbro ha rischiato di prendere un ferro di cavallo in fronte per essersi permesso di insinuare che l'artigiano avesse amicizie poco raccomandabili, dalla tenutaria di un bordello ha avuto in risposta “questa è una casa umile ma onesta”, un mendicante cieco gli ha detto di averlo visto durante una trance mistica e che gli avrebbe rivelato dove si trovava per una moneta d'oro alchemico. A tale proposta, Teobaldo ha replicato con la saggezza appresa dal popolo basso della sua terra natia: “Qua nessuno è stupido”.

Ma ormai è a Ilmona. E' pur sempre un cavaliere e conquisterà la fiducia del Duca senza bisogno di raccomandazioni! Mentre pensa a questo, Teobaldo si batte istintivamente il pugno sul petto e alza lo sguardo verso l'orizzonte per incrociare con la vista...un gatto nero. Un gatto nero? Di fronte alla Taverna del Gatto Nero? Quel gatto nero? Rinfrancato nello spirito e senza ulteriore indugio, Teobaldo si avvia verso la porta della taverna.
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