Re: Da bambino sognavo un lg che... |
Oggetto: Re: Da bambino sognavo un lg che... inviato da Cyrax il 19/3/2008 14:56:29 Amici, ho notato che ogni librogame, per quanto sia bello, bilanciato e ben fatto, ha sempre inevitabilmente delle limitazioni. Mi spiego: alcuni lg hanno una grande libertà di movimento (vedi Skyfall) ma poi peccano di linearità e sono un pò farraginosi e poco chiari nel quadro che danno della situazione e del luogo. Altri prediligono di più l'aspetto "libro" a discapito del lato "game" e quindi sono più romanzati, con paragrafi più lunghi, bivi meno numerosi (vedi alcuni AD&D... l'8 come esempio può calzare?) e ciò dà forse una eccessiva linearità e staticità alla storia, privando spesso il lettore del piacere di sentirsi l'artefice delle proprie scelte. Altri libri esasperano l'aspetto "game", e riducono il testo e le descrizioni, altri magari riducono avversari e oggetti a dei semplici malus e bonus (vedi Rupert il Selvaggio, da ciò che ricordo della mia lettura d'infanzia) come in un arcaico videogioco platform in cui raccogliendo oggetti (monetine, mele o funghetti alla Super Mario) si accresce soltanto il punteggio in alto della schermata. Ecco che per ovviare a tutte queste lacune, di cui inevitabilmete i lg soffrono, da bambino sognavo il famigerato librogame grosso come un vocabolario, con migliaia di paragrafi, in cui c'era lo spazio per tutto. Nel momento opportuno il testo è lungo e descrittivo, ma rimane comunque alto il numero di scelte disponibili ad ogni paragrafo, può non esserci il sistema a "True Path" (che comunque io trovo altamente stimolante e avvincente, anche se spesso frustrante) perchè altri percorsi, comunque selettivi e non privi di ostacoli, proseguono tutti in maniera parallela. So che è e resterà sempre e solo una fantasticheria, ma voi cosa ne pensate? |