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Progetto: IMDL intervista Herbie Brennan

Oggetto: Progetto: IMDL intervista Herbie Brennan
inviato da EGO il 30/8/2009 21:45:02

Ciao a tutti.

Non vi devo sicuramente dire chi è e che cos'ha scritto Herbie (JH) Brennan, quindi passiamo al dunque. Come già feci per Dave Morris, ho preparato una lista di possibili domande da rivolgere a Brennan. Dal momento che si tratta di un autore molto diverso da Morris, il discorso non potrà essere così ampio come nell'altra intervista: Brennan non ha creato mondi fantasy come Legend, non sembra essere stato in contatto con la cricca di FF e degli altri librogame, e non è stato così prolifico in questo settore, sebbene abbia lasciato il segno.

Perciò ho preparato la mia lista di domande suddividendole in argomenti. Ho dedicato delle sezioni a domande riguardanti i tanti problemi e dubbi di giocabilità che i libri di Brennan hanno presentato ai lettori; nell'intervista definitiva pensavo di mettere queste domande separate da quelle più discorsive, come appendice.

Visto che le opere di Brennan mi sembrano più conosciute, sotto tutti gli aspetti, di quelle di Morris, spero che gli utenti del forum questa volta riescano a trovare qualche possibile domanda che non mi è venuta in mente. Tenete presente comunque che questa lista, già lunga (forse troppo), l'ho buttata giù senza pensarci tanto a lungo, e continuano a venirmi altre idee (per esempio, quella dei rapporti con altri autori di librogame potrebbe essere una domanda interessante che non ho ancora messo).

Ecco dunque la mia bozza (manca tutta la formattazione del testo, che mi richiederebbe troppo tempo da fare qui sul forum):

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INTERVISTA A HERBIE BRENNAN


- SU DI TE

) Il tuo sito web fornisce parecchie informazioni sul tuo conto. C’è qualcos’altro della tua vita e delle tue opere che vorresti condividere coi tuoi lettori? In altre parole: vorresti abbozzare una breve autobiografia di Herbie Brennan?

) Sei chiaramente una persona di notevole cultura. Quali sono le tue letture preferite, e quali opere hanno influenzato maggiormente la tua carriera di scrittore?

) Che cosa ti ha indotto a diventare scrittore? È qualcosa che avevi sempre desiderato, oppure nel passato hai considerato altre carriere?

) Hai scritto e pubblicato più di 100 libri, e ne stai scrivendo degli altri. Che cosa ti piace di più scrivere: saggi o opere di narrativa?

) Hai anche creato alcuni giochi di ruolo. Che cosa ha acceso in te l’interesse per questi giochi? Sei stato tu stesso un giocatore di ruolo assiduo?

) I tuoi librogame spesso contengono dei piccoli giochi che si possono giocare anche al di fuori del libro, come figure da ritagliare e ricomporre e istruzioni per costruire barchette di carta, fino al gioco da tavolo del Sacro Gioco Azteco della Palla. È chiaro che hai passato molto tempo a studiare, giocare e creare giochi. Vorresti dirci qualcosa di più su questo tuo interesse?

) È anche evidente che ti piace molto scrivere messaggi in codice. Ce n’è uno anche in La Guerra degli Elfi – peccato che tu lì abbia dovuto rivelare la soluzione! Hai anche studiato codici e cifre? Li usi mai nella vita quotidiana?

) Che opinione hai dei videogiochi?



- SUI LIBROGAME IN GENERALE

) I tuoi primi librogame apparvero nel 1984. Quando, e perché, decidesti di scrivere librogame?

) Come mai i tuoi librogame furono pubblicati da tanti editori diversi? Molti di essi contengono riferimenti ad altri, come quando Pip trova dei libri di Fire*Wolf. Era una manovra necessaria per far conoscere al lettore le tue altre opere, oppure dobbiamo considerare quei riferimenti come semplici strizzatine d’occhio?

) Il tuo approccio al genere librogame è piuttosto diverso da quello di ogni altro autore. Fosti ispirato da qualche gioco in particolare? Rifiutasti deliberatamente approcci come quello di Fighting Fantasy, oppure semplicemente facesti le cose a modo tuo?

) Hai mai letto i librogame di altri autori? Se sì, quali pensi che fossero i più riusciti?

) Molti librogame del passato seguivano la famigerata regola del “true path”, ossia: c’erano molti percorsi disponibili, ma solo uno conduceva alla vittoria. Che ne pensi di un simile approccio?

) I tuoi librogame hanno decisamente meno paragrafi rispetto a quelli più famosi: circa 200, contro la cifra molto più comune di 350-400. Eppure i tuoi libri richiedono, per completarli, più o meno lo stesso tempo, se non di più. Ci hai mai riflettuto, all’epoca? Hai mai pensato che si trattasse di un risultato notevole?

) La maggior parte dei tuoi librogame sono assai difficili da finire, tra lanci di dado vita-o-morte, combattimenti assurdamente pretenziosi e regole poco chiare. Testavi i tuoi libri dopo averli scritti? Se no, c’era qualcun altro che lo faceva prima della pubblicazione?

) Ho sempre avuto l’impressione che tu volessi dare ai giocatori dei tuoi librogame un certo grado di libertà nell’interpretazione delle regole. Ci sono molte situazioni in cui il testo non dà i dettagli di ciò che dovresti fare, e altre in cui è praticamente richiesto di barare per vincere. Ho ragione a sospettare che tu consideri l’aggiustare, e perfino l’infrangere le regole, come una parte perfettamente normale e accettabile del gioco? Pensi che divertirsi col gioco sia più importante che seguire le regole alla lettera?



- SU FIRE*WOLF IN GENERALE

) Fire*Wolf è indubbiamente una serie di librogame unica, sia per l’approccio letterario sia nell’aspetto ludico. Si tratta del tuo primissimo progetto in ambito librogame? Quali fonti ti hanno ispirato per scrivere questa storia?

) In Fire*Wolf dichiari esplicitamente che questi libri sono dei romanzi di partecipazione. Ci sono pochissime serie di librogame narrate in terza persona, e questa è l’unica con la tua firma. Come mai scegliesti un approccio così diverso dal solito?

) Il sistema di combattimento in Fire*Wolf è molto pesante per via di numeri e calcoli, al punto di stancare. Visto che le tue altre serie di librogame usano sistemi molto più semplici, ti sei mai pentito della complessità di Fire*Wolf?

) Fire*Wolf offre anche molta meno libertà di movimento e di esplorazione dei tuoi altri librogame: vicoli ciechi e morti istantanee sono in agguato ovunque. Avresti potuto fare diversamente? Oppure pensi che fosse l’unico modo di mantenere la storia sui binari?



- PROBLEMI DI GIOCO IN FIRE*WOLF

) Fire*Wolf è la più tremendamente difficile di tutte le tue serie di librogame! Fire*Wolf è fortissimo, d’accordo, ma bisognava proprio massacrarlo così?

) Spesso nei tuoi libri si trovano nemici con molti poteri speciali, eppure il testo non dice mai chiaramente quando questi poteri vengono usati. Prendiamo ad esempio il Demone Reggente, o Grott Hoddle di Re Artù: come si fa a sapere quando decidono di usare gli incantesimi, e quali? Viene da pensare che il giocatore sia libero di imbrogliare, scegliendo di far compiere al nemico le azioni che convengono di più all’eroe...

) I punti di ABILITÀ in Fire*Wolf hanno causato dei problemi ai giocatori. Stando alle regole, ogni 10 punti di ABILITÀ il personaggio può ridurre di 1 il numero richiesto per colpire. Ma se il punteggio di base per colpire è 7, cosa si fa quando l’ABILITÀ del combattente è 50 o più? Dobbiamo pensare che un simile combattente non possa mai fallire un colpo?

) Si possono portare nel volume 3 gli oggetti trovati nei volumi 1 e 2?

) Nel regno dei Demoni è afflitto da vari errori. C’è un avversario con 500 PV, ma non ha alcun modo di ferirti. Nel sotterraneo il potere degli incantesimi è “raddoppiato”, ma poiché gli incantesimi di danno si possono teoricamente usare solo una volta per paragrafo, raddoppiarne l’effetto non cambia le cose. E poi c’è una prova di FORZA che non si può fallire, dato il nuovo punteggio di FORZA attribuito a Fire*Wolf durante l’avventura. Sembra che, man mano che la serie procedeva, i libri venissero sempre meno testati. C’è una ragione specifica?

) Pensavi davvero che qualcuno potesse risolvere da solo l’enigma della Sfera d’Oro in Nel regno dei Demoni?

) Verso la fine di Le Radici del Male, Fire*Wolf muore automaticamente se la somma dei suoi punteggi è inferiore a un certo totale (piuttosto elevato). Ciò è decisamente ingiusto. Una possibile soluzione è quella di conservare gli eccellenti punteggi attribuiti a Fire*Wolf quando “muore” nel volume 3; è così che avevi previsto la cosa? Questo sarebbe l’unico modo di superare molti ostacoli in Le Radici del Male, che altrimenti è quasi impossibile da vincere onestamente. Ma ciò significherebbe anche che non pensavi che i libri si potessero giocare singolarmente, ma solo dall’1 al 4 ogni volta. È effettivamente così?



- SU ALLA CORTE DI RE ARTÙ IN GENERALE

) Non c’è dubbio che Alla corte di Re Artù (ACDRA) sia la tua serie di librogame più amata. Le avventure sono fantastiche, l’umorismo è eccellente, e praticamente tutto ciò che il lettore incontra è indimenticabile. Come hai concepito la serie, e come mai questa interpretazione umoristica del ciclo arturiano?

) Il nome Pip fa riferimento a Grandi speranze?

) Una gran cosa di ACDRA è che, anche se il sistema di gioco è sempre lo stesso, ogni avventura ha le sue particolarità che la rendono diversa da giocare rispetto alle altre. Ciò non accade nelle tue altre serie di librogame. Eri preoccupato che i lettori potessero trovare i libri ripetitivi e quindi, dopo un po’, annoiarsi?

) Nessun lettore di ACDRA può dimenticare il “temuto paragrafo 14”. 13 è il numero sfortunato più ovvio, e tu l’hai usato come paragrafo di morte in ogni altra serie di librogame che hai scritto. Come mai in ACDRA facesti questa notevole eccezione?

) Il Castello di Temebra ha una lunghissima introduzione, ed è il libro più amichevole verso il lettore di tutta la serie, sia per la difficoltà che per la narrazione. Lo concepisti specificamente come “tutorial” per l’intera serie?

) Excalibur Junior è probabilmente la compagnia più divertente mai vista in un librogame, senza contare che è un’arma eccezionale! È stata ispirata da qualcuno che conosci? Hai anche tu paura dei ragni?

) Il Demone Poetico è ricordato con affetto da chiunque abbia letto e amato ACDRA, per quanto la sua poesia sia davvero tremenda, e i suoi enigmi decisamente criptici. Come sei giunto a creare questo personaggio, e come mai hai finito per amarlo tanto da metterlo in tutti i libri della serie?

) Da dove viene quell’indovinello “Qual è la differenza tra un’anatra?” Devi dircelo!

) Dove diavolo l’hai pescata l’idea del pogolfit?

) Il Rituale di Wallbanger è solo uno dei tanti elementi memorabili di Viaggio nel terrore. L’hai inventato tu?

) Il concetto del Pianeta Astrale in Il Regno del Caos viene da un libro che hai letto, oppure è una tua invenzione personale?

) Il Fantasma Grunweazel è una tua creazione originale? C’è qualche riferimento nascosto dietro il Dum-da-Dum-Dum, oppure è lì solo per far ridere?

) Molti lettori non possono fare a meno di pensare che La Legione dei Morti sia stranamente fiacco rispetto al resto della serie. L’avventura è molto più facile del solito, molte idee tornano da libri precedenti pressoché invariate, e il finale è un po’ deludente. Come mai?

) La Legione dei Morti non sembra affatto una degna conclusione per la serie. Avevi in programma altri volumi di ACDRA? Se sì, come mai la serie fu conclusa? Pip avrebbe poi trovato il Graal alla fine?



- PROBLEMI DI GIOCO IN ACDRA

) I lettori di ACDRA hanno molto discusso su cosa fare dopo che si finisce al 14. Le regole alla fine del libro spesso dicono cose diverse dal testo del paragrafo 14 di ciascun volume. Un grosso problema è che ci sono oggetti necessari (o comunque utilissimi) a finire ogni avventura, e il testo non specifica sempre se puoi ritrovarli nelle partite successive. Forse potresti fare un po’ di chiarezza?

) Molti volumi di ACDRA (e anche Il Conte Dracula) includono porte segrete che si trovano solo tirando ai dadi un certo numero. Che succede se si ha bisogno di riutilizzare una porta segreta? Devi tirare i dadi di nuovo, oppure, dato che sai dov’è la porta, puoi usarla ogni volta che vuoi?

) È difficilissimo ottenere una Reazione Amichevole! Come mai le hai rese così improbabili?

) Caccia al drago sembra un libro un po’ affrettato, e contiene molti errori e sviste. Ci sono collegamenti sbagliati tra i luoghi, e c’è un grosso errore che rende impossibile prendere la chiave se perdi contro il Minotauro. Che cos’è successo con questo libro? Come mai i problemi non furono corretti nelle riedizioni?

) La casa di Merlino in Il Regno dell’Orrore uccide molto facilmente, eppure devi visitarla molte volte per ottenere tutti gli oggetti necessari. Come pensavi che il giocatore potesse riuscirci senza tirare almeno un 1?

) Mi dispiace dirlo, ma Il regno del caos è del tutto impossibile da finire onestamente. Hai pochissime pozioni curative, e nessun incantesimo risanante. Inoltre, se non ho capito male, ogni volta che torni in una sfera che hai già visitato, i nemici ci sono di nuovo. E poi, la battaglia finale è molto difficile. Questo libro fu adeguatamente testato? Forse i lettori si sono sbagliati, e ogni nemico va sconfitto solo una volta?

) Libri come Caccia al drago, Il Regno dell’Orrore e La Legione dei Morti fanno sorgere una domanda: come comportarsi quando si è commesso un errore fatale, ma non si muore? Per esempio: se rompi la Sfera del Dominatore dei Draghi, o se ti rubano un gettone a Scroghollow, o se uccidi la Vedova Brunilde, tecnicamente non puoi completare l’avventura. Eppure niente ti impedisce di incontrare le persone o di trovare gli oggetti una seconda volta: basta tornare dove li hai trovati la prima volta e voilà!, ci sono ancora. Come fare, dunque, in questi casi?

) In La tomba degli incubi il Demone Poetico ti parla di alcuni svantaggi che avrai affrontando Grott, ma poi si scopre che puoi combattere Grott come qualsiasi altro nemico! Quindi a che serve dare dei soldi al Demone? Forse, mentre scrivevi il libro, cambiasti idea riguardo allo scontro finale?



- SU HORROR CLASSIC

) Horror Classic è una delle serie di librogame più originali mai scritte. L’idea di interpretare i personaggi di famosi romanzi dell’orrore è affascinante, e il modo in cui hai incluso non una, ma due avventure in ogni libro è assolutamente geniale! Quando e come ideasti la serie?

) L’idea di separare le descrizioni dei luoghi (Loc) dai paragrafi d’azione (Act) è altrettanto brillante. Pensi che fosse necessario al fine di semplificare le cose, avendo due avventure in un libro solo? O fu piuttosto per avere descrizioni precise e complete senza doverle diluire in molti paragrafi diversi?

) Con i librogame di Horror Classic hai instillato molto umorismo in quelle che in origine erano due storie tragiche e oscure (l’atteggiamento del tuo Conte Dracula è specialmente divertente). Eppure c’è comunque molta atmosfera, e alcune parti danno i brividi. Pensi che la letteratura horror gotica avrebbe potuto beneficiare di un po’ di umorismo in più?

) La Festa dei Morti in Il Conte Dracula è un formidabile esempio di satira (purtroppo perduto nella traduzione italiana). Sei interessato alla politica?

) In Fire*Wolf c’è un Lord Xandine, e in Frankenstein c’è la Città Perduta di Xanthine. I due nomi derivano da un’origine comune? Se sì, di che cosa si tratta? E come mai ti ha colpito tanto da metterla a più riprese nei tuoi libri?

) Con soli due libri, Horror Classic è la tua serie di librogame più breve. Avevi altri titoli in cantiere? Se sì, come mai non furono pubblicati?



- PROBLEMI DI GIOCO IN HORROR CLASSIC

) Il Conte Dracula è un libro assai intricato. Dracula deve trovare così tante cose che le stanze cambiano a seconda della porta da cui ci si entra; Harker, al contrario, non ha molto da trovare all’interno del castello. Sembra quasi che tu abbia per prima cosa disegnato la mappa, per poi riempirla in base alle necessità di ciascun personaggio. È andata così?

) Sorprendentemente, non viene mai detto quanto Punti di Vita abbia Van Helsing. È giusto supporre che ne abbia 100?

) Il Loc 13 in Il Conte Dracula non viene mai menzionato in nessun Act. Visto che contiene la descrizione del castello vero e proprio, dobbiamo considerare la cosa come una strizzatina d’occhio?

) In Frankenstein, giocando col mostro, il lettore viene mandato in cerca di una parola d’ordine, che però si rivela non necessaria. Ad un certo punto viene detto che il nome di Mida è parte della parola d’ordine, ma non è effettivamente così. Si tratta di un’idea che scartasti durante la stesura?



- SUGLI HERBIE BRENNAN’S ADVENTURE GAMEBOOKS

) Adventure Gamebooks è una serie di cui si sa molto poco. È uscita nel 1997, 10 anni dopo la fine di ACDRA. Come mai decidesti di tornare ai librogame dopo tutto quel tempo? Fu difficile trovare un editore interessato a questi libri nel 1997?

) Sembra che tu abbia avuto dei problemi nel pubblicare questa serie. Essa comprende quattro libri, ma solo due sono apparsi in inglese, e in un formato piuttosto insolito (e con un font terribile, aggiungerei). Che cosa accadde?

) La serie Adventure Gamebooks fu pubblicata per intero in Francia, ma con titoli completamente diversi. I titoli originali inglesi sembrerebbero provvisori: li progettasti così tu stesso, oppure avevi altre idee che l’editore rifiutò?

) Avevi in programma altri volumi di Adventure Gamebooks, o quei quattro sono tutto ciò che avevi in mente?



- MISCELLANEA

) Che opinione hai dei librogame come genere letterario?

) Di tanto in tanto esce un nuovo libro di “fiction interattiva”, e due delle serie bestseller degli anni Ottanta sono attualmente in riedizione con varie modifiche. Pensi che nel mercato attuale ci sia ancora spazio per questi libri?

) C’è uno dei tuoi librogame che ti piace di più? Ce ne sono alcuni che, se sorgesse l’occasione di ristamparli, revisioneresti?

) I tuoi librogame furono illustrati da molti artisti diversi, come John Higgins, Tim Sell, Geoff Taylor e John Blanche. Davi loro direttamente delle indicazioni su cosa disegnare? Che cosa pensi del lavoro che hanno compiuto per i tuoi libri?

) Puoi fare una stima del successo commerciale dei tuoi librogame? Ricevesti mai del feedback dai lettori negli anni Ottanta?

) Quale pensi che sia la ragione della fine del fenomeno librogame?

) L’umorismo è un elemento importantissimo di tutti i tuoi lavori di fiction; è un umorismo luminoso, solare, spesso surreale. C’è qualche argomento su cui non oseresti scherzare?

) Anche se non è interattiva, la tua saga della Guerra degli Elfi contiene molti degli elementi che rendevano tanto speciali i tuoi librogame: un giovane protagonista, altri mondi, magia, mistero, strane invenzioni, e tanto divertimento! Considereresti La Guerra degli Elfi la summa di tutte le tue opere?

) È facile considerare La Guerra degli Elfi come narrativa per ragazzi, ma tu la pensi allo stesso modo?

) Sei mai stato in Italia? Se sì, che opinione hai del paese? (Parla liberamente: nessuno può battere gli italiani quando si tratta di parlar male di sé stessi e del loro paese!)

) Che cosa possiamo aspettarci in futuro da Herbie Brennan?

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Aspetterò qualche giorno per vedere se arrivano proposte, poi invierò le domande all'autore.

Fatevi avanti!
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