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Re: Fighting Fantasy: discussione, recensioni e commenti

Oggetto: Re: Fighting Fantasy: discussione, recensioni e commenti
inviato da EGO il 26/11/2007 1:13:09

Fighting Fantasy 5: City of Thieves, di Ian Livingstone.

Trama: la cittadina di Silverton viene tormentata dagli scagnozzi del malvagio Zanbar Bone. Quando Zanbar chiede che gli venga consegnata la figlia del sindaco, quest'ultimo ci chiede di liberare la città dalla tirannide. Per sapere come uccidere Bone bisogna andare a Port Blacksand, la "Città dei ladri", e incontrare il mago Nicodemus.

Port Blacksand è in pratica la versione livingstoniana di Kharé. E' una città portuale popolata di ladri, banditi, truffatori e tagliagole assortiti, e qualche individuo onesto che però richiede prezzi esorbitanti per la sua merce. In effetti uno degli elementi più interessanti del libro è la gestione dell'oro, al quale gli abitanti della città attentano di continuo (verrebbe da chiedersi perché le persone oneste rimangano a tenere un negozio qui invece di spostarsi in altre città, dove potrebbero vivere più tranquilli e vendere più facilmente...).
Dopo aver incontrato Nicodemus bisogna ancora esplorare la città per trovare i quattro oggetti necessari a uccidere Zanbar Bone, nonché per farsi fare un tatuaggio!

A questo punto, in un modo o nell'altro si esce da Port Blacksand e, se si possiedono tutti e cinque i requisiti, si può andare alla torre di Zanbar. Ma ecco il colpo di scena che mette a repentaglio tutta la missione: Nicodemus aveva detto che ci volevano tre oggetti per fare un composto che uccidesse Zanbar, ma poi ci fa sapere che ne bastano due, ma non sa quali! Quindi è possibile arrivare al terzultimo paragrafo e perdere perché si sono mischiati gli ingredienti sbagliati (onestamente la scelta degli ingredienti ha una sua logica, infatti io l'ho azzeccata al primo colpo).

Quindi come potete vedere si tratta di una Città dei misteri con gli oggetti al posto dei versi della quartina. Secondo me il libro è davvero ottimo, con pochi difetti. Innanzitutto è costruito davvero bene, sia come struttura che come atmosfera. Certo, si tratta sempre di un libro di Livingstone, il che significa che ad un certo punto (e in questo caso in più punti) se non si hanno gli oggetti necessari non si può proseguire. Stranamente però, in questo caso ho trovato quattro oggetti al primo viaggio; ho mancato però il tatuaggio, quindi ho semplicemente sfruttato un checkpoint per evitare di rifarsi un pezzo inutile di avventura. Poi ho fallito il Tenta la fortuna contro Zanbar Bone, quindi l'ho semplicemente riprovato e poi ho vinto. La disposizione degli oggetti è meno complessa che in Deathtrap Dungeon: se si imbocca la strada giusta tra le due offerte basta seguirla e si trova tutto, senza doversi impelagare in deviazioni contorte.
Come difficoltà, Port Blacksand presenta nemici di Abilità quasi sempre ridotta; purtroppo in seguito c'è un combattimento davvero improbabile se non si possiede un'Abilità di almeno 10 (ma in città c'è un'armatura che aggiunge 2 punti). La sezione finale nella torre di Zanbar Bone è molto piacevole ed è bello vedere come Livingstone sia riuscito a inserire due ambientazioni separate e diverse nello stesso libro.

Come per Deathtrap Dungeon, non si capisce perché E.Elle non abbia portato il libro in Italia; si poteva fare a meno della Foresta Maledetta e tradurre questo, che per l'epoca è un libro decisamente maturo e divertente.
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