Re: Fighting Fantasy: discussione, recensioni e commenti |
Oggetto: Re: Fighting Fantasy: discussione, recensioni e commenti inviato da EGO il 26/11/2007 1:13:53 Fighting Fantasy 6: Deathtrap Dungeon, di Ian Livingstone. Questo è universalmente considerato il megaclassico di Fighting Fantasy, il libro più amato, citato e riverito della serie. Ed è abbastanza facile capire perché così tanti se ne siano innamorati. Credo che DD sia il libro che meglio esprime la formula di FF, perché l'ambientazione è la più adatta per la struttura su cui si reggono questi libri. Trovo che già l'introduzione abbia del geniale, con tutta la descrizione della città di Fang in festa per l'annuale svolgimento del Trial of Champions, in cui un gruppo di avventurieri entra nel Dungeon per affrontare la sfida comunemente chiamata "The Walk". E' una scusa puerile per giustificare il labirinto, ma credetemi se vi dico che da leggere è una figata e negli anni '80 deve aver fatto volare molti cuori. Il layout del libro poi è praticamente una versione perfezionata di Firetop Mountain, fino all'enigma finale dove bisogna inserire tre gemme nell'ordine giusto, una specie di Mastermind. Naturalmente però bisogna aver trovato le tre gemme, ed è un'impresa che richiede, a meno di avere una fortuna micidiale, di dover giocare più volte per vedersi tutto il dungeon. Però giocarci è veramente un piacere. Chissà come, Livingstone è riuscito veramente ad azzeccare in pieno l'atmosfera: stanze, descrizioni, dialoghi, e alcuni tocchi di gran classe come l'interazione con gli altri cinque contendenti, che dà alla storia quel pizzico di pepe che manca invece allo Stregone. Gli eventi a metà dell'avventura sono davvero drammatici e ti fanno sentire pienamente calato nel racconto. Inoltre i disegni di Iain McCaig sono stupendi, a partire naturalmente dalla leggendaria copertina (ma anche il disegno dello scheletro seduto con la spada in grembo, che è stato rivisitato per la copertina dell'edizione 2000, è molto bello, e ce ne sono tanti altri). Il libro è noto per la difficoltà, e con 31 paragrafi di morte su 400 è uno dei LG con le più elevate percentuali di instant-death di sempre (pare però che FF 30, Chasms of Malice, ne abbia addirittura più di 50, che significa più della Corona dei Re!). Però la cosa buffa è che non sono gli instant-death a renderlo difficile. In realtà, la maggior parte di essi è perfettamente prevedibile se si conoscono un paio di cliché del fantasy e se si usa un po' di logica, e infatti alcuni sono praticamente telefonati per un lettore contemporaneo. Quello che rende difficile DD è l'Abilità assurda degli ultimi avversari, tutti obbligatori: dal 10 al 12, e bisogna considerare che in tutto il libro si usa un sacco di Fortuna e che ci sono fior di occasioni per perdere Abilità e Resistenza. Non credo che sia possibile finirlo accontentandosi di un'Abilità iniziale inferiore a 10, posto che si raccolgano anche quel paio di bonus che la aumentano. Dopo averci finalmente giocato non capisco proprio perché E.Elle non abbia considerato di portarlo in Italia. Mi sembra una scelta assurda, considerando che il libro è molto bello, assolutamente all'altezza della Rocca del Male, pieno di situazioni e mostri memorabili. Di sicuro non per la difficoltà, visto che hanno pubblicato due tritacarne come La Casa Infernale e La Creatura del Male. |