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Re: Fighting Fantasy: discussione, recensioni e commenti

Oggetto: Re: Fighting Fantasy: discussione, recensioni e commenti
inviato da EGO il 26/11/2007 1:15:41

Fighting Fantasy 9: Caverns of the Snow Witch, di Ian Livingstone.

Quest'avventura originariamente era stata pubblicata su rivista in forma ridotta; in seguito Livingstone ha ben pensato di aggiungerci un paio di idee niente male per farle raggiungere i canonici 400 paragrafi. In effetti il colpo di scena, già ben applicato in City of Thieves, viene qui usato fino all'esagerazione, e ad un certo punto si vorrebbe che l'avventura finisse, perché la tira davvero troppo per le lunghe.

Il protagonista della storia si trova nelle regioni innevate di Allansia, e viene inviato ad uccidere una bestia che ha sterminato i mercanti di un luogo di scambio merci. Trovata la bestia, incontriamo anche la sua ultima vittima, che prima di morire ci parla della Strega delle Nevi, che ha intenzione di far calare una nuova era glaciale. A questo punto ci si avventura nella caverne della Strega, la si trova e la si uccide; ma non è finita. Insieme a due compagni (un classico di Livingstone), ex schiavi della Strega, bisogna trovare l'uscita dalle caverne; da queste si uscirà solo dopo un primo colpo di scena, ed una battaglia basata unicamente sulla fortuna (o meglio, sulla stessa logica che dettava una scelta analoga in City of Thieves).
Fuori dalle caverne, comincia il viaggio verso Stonebridge, costellato di battaglie; e una volta giunti lì, si scopre che non è ancora finita, perché la Strega, con un ultimo colpo di coda, si è riservata una possibilità di ucciderci anche dopo la sua morte! E quindi l'ultima parte del viaggio è dedicata alla ricerca di qualcuno che possa aiutarci ad eliminare quest'ultima minaccia.

La cosa che rende il libro molto pesante è l'elevatissimo numero di combattimenti, o contro avversari multipli o contro nemici che annoverano una quantità eccessiva di Abilità 10, 11 e perfino 12. Cominciare l'avventura senza un'Abilità di partenza di 10 è fuori discussione, ma 11 o 12 è consigliato. In seguito si trovano oggetti che la possono portare anche fino a 15, ma comunque si combatte troppo e questo appesantisce le inevitabili partite successive. Infatti per finire il libro non c'è un vero e proprio true path, perché la maggior parte degli oggetti indispensabili si trova per strada se ci si guarda intorno. In ogni caso capiterà senz'altro di perdersi un oggetto almeno una o due volte. Non parliamo poi del colpo di scena clamoroso che dà il via alla ricerca finale: quando l'ho letto e sono stato mandato al paragrafo di morte per non aver bevuto una pozione, ho detto ad alta voce "No... non esiste! Non è possibile!" Ci sono rimasto veramente di sale, ma almeno è la prova che Livingstone è riuscito a creare un'eccellente atmosfera.

Il fastidio di Caverns è comunque tutto dato dall'assalto ai punteggi del giocatore: oltre ai combattimenti c'è una sfilza infinita di Tenta la fortuna, quindi anche qui consiglio non solo di partire con almeno 10, ma anche di prendere la Pozione della Fortuna all'inizio, è indispensabile!
Ci sarebbe da discutere sulla sfida "sasso-forbici-carta" che si trova a metà del gioco: io l'ho risolta al primo colpo con una riflessione sensata, ma in effetti il fatto che sbagliarla significhi morte immediata è una cosa abbastanza vigliacca.

Caverns of the Snow Witch è troppo stressante per essere piacevole come altri libri di Livingstone, però alla fin fine si deve riconoscere che è molto ben costruito. Bastava solo renderlo meno combat-driven e sarebbe un classico.
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