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Re: Fighting Fantasy: discussione, recensioni e commenti

Oggetto: Re: Fighting Fantasy: discussione, recensioni e commenti
inviato da EGO il 26/11/2007 1:17:57

Fighting Fantasy 13: Freeway Fighter, di Ian Livingstone.

Freeway Fighter mi mette un po' in crisi, in quanto appassionato lettore di librogame. Mi mette in crisi perché mi fa venire dei dubbi su quale sia stata la reale fonte d'ispirazione di Joe Dever nello scrivere Guerrieri della Strada. Può ben essere che sia lui che Livingstone si siano rifatti al film Mad Max, ma le somiglianze tra i libri sono davvero troppo spinte.

Guardiamo già solo la trama: siamo dopo il 2000, l'umanità all'apice della sua prosperità è stata spazzata via quasi del tutto in quattro giorni da una misteriosa pestilenza. Alcuni sopravvissuti si sono organizzati in piccoli insediamenti fortificati, per ripararsi dal deserto dove pullulano bande di razziatori in motocicletta, relitti umani, disperati, fuori di testa di ogni tipo. Il nostro eroe, uno degli uomini migliori di New Hope, viene inviato a bordo del suo Interceptor alla città di San Anglo, a scambiare dei semi per l'agricoltura con 10,000 preziosissimi litri di benzina.

Se non basta questo, aggiungiamoci pure agguati di ogni tipo, lamiere abbandonate dove trovano rifugio serpenti a sonagli, la cassetta del pronto soccorso, topi rabbiosi, ponti semiaperti da saltare con l'auto, rally furiosi uno contro uno per vincere una tanica di benzina, gare di velocità, una sfida a duello con antiche pistole, l'incontro con un'alleata, l'infiltrazione nell'accampamento di una banda di pericolosi teppisti, lo scontro con il loro capo... e su tutto, la continua, impellente necessità di trovare della benzina, che ci perseguiterà in ben tre checkpoint separati. Certo, Dever intorno a tutto questo ha sviluppato una trama e un'atmosfera che superano di molto quano creato da Livingstone... ma l'idea, anzi molte idee, da dove sono venute?

Ipotesi di scopiazzatura a parte, Freeway Fighter si snoda come la corsa disperata che è: un libro veloce, ininterrotto, tutto azione, costantemente sul filo del rasoio, con numerosi passaggi obbligati (quasi sempre i più belli, per fortuna) da scoprire tentativo dopo tentativo, eliminando le svolte sfortunate. Come in Space Assassin, gli scontri corpo a corpo sono rari: più frequenti sono quelli a fuoco, e soprattutto quelli su veicolo, dato che l'Interceptor è armato di olio, di chiodi, di una mitragliatrice a proiettili infiniti, ma soprattutto di pochi, utilissimi razzi, che eliminano all'istante qualsiasi veicolo avversario. Non c'è un attimo di respiro, ogni paragrafo ha le sue sorprese e le sue trappole.

La difficoltà, come purtroppo è tipico di Livingstone, non è affatto ben calibrata. Tutto procede abbastanza liscio fino a un certo punto a 3/4 del libro, dopodiché viene fuori una sfilza allucinante di Tenta la Fortuna (non puoi, non puoi mettermene TRE di fila in cinque paragrafi, e non puoi farmi perdere un punto di Fortuna solo per stabilire se la mia compagna di viaggio ha in tasca una pastiglia rinvigorente oppure no, è ridicolo, fammi tirare un dado piuttosto) condita da un avversario con Abilità 11 e tanti cavilli che lo rendono praticamente invincibile (peccato, perché lo scontro e l'illustrazione sono un bel momento narrativo); per fortuna questo combattimento non è obbligatorio. La parte finale è poi un po' troppo sbrigativa, ma è interessante che includa il tipico "colpo di coda" di Livingstone, con la possibilità di completare la missione con successo ma morendo per una scelta sbagliata.

Un sacco di lettori hanno espresso giudizi molto negativi su Freeway Fighter, ma secondo me è un buon libro, straordinariamente lungo per i suoi 380 paragrafi, abbastanza emozionante, adrenalinico e difficile. Per una volta i micidiali checkpoint di Livingstone (quelli della benzina, in questo caso) non sono troppo frustranti, quello che dispiace è che quest'autore non sia capace di creare strade multiple verso il finale, impedendo così al giocatore che non abbia altissimi punteggi di Abilità e Fortuna di arrivare alla fine.
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