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Re: ripubblicazione: cosa vorreste? come vorreste la ripubblicazione?

Oggetto: Re: ripubblicazione: cosa vorreste? come vorreste la ripubblicazione?
inviato da Gurgaz il 28/11/2006 18:42:27

L'analisi di limner è completa e mette in luce i punti fondamentali. Personalmente, mi sento di aggiungere soltanto che all'epoca i ragazzini non sapevano nemmeno cosa fossero i GDR, non perché non si trovassero in vendita o perché mancassero le traduzioni, ma perché il GDR allora non era un prodotto per bambini (non dovrebbe esserlo neppure oggi, ma i tempi sono cambiati). Per quanto riguarda i videogames, non solo all'epoca erano graficamente inferiori ad oggi, ma non erano nemmeno così diffusi nelle case. Le console erano costose e non particolarmente buone; si andava in sala giochi, per giocare a qualcosa di decente.

Come ha detto limner, ciò eliminava l'attuale concorrenza, che purtroppo interessa i ragazzi così come i bambini, ormai catturati da videogames e giochi cartacei. Però ci fu un altro motivo che determinò il loro successo.

I librogame sono stati un vero e proprio fenomeno di costume perché furono l'aurea via di mezzo tra libro e gioco, più che un salutare compromesso tra GDR e videogame. Oggi possiamo vederli così, ma la gente dell'epoca (gli adulti soprattutto) li videro come un buon metodo per appassionare i propri figli alla lettura. I librogame diventarono così uno dei cavalli di battaglia per il ritorno dei più piccoli in biblioteca ed attirarono l'attenzione degli insegnanti. Il librogame era un regalo non solo "di moda", perché piaceva all'epoca, ma era ritenuto educativo e utile. Nessuno si preoccupava di controllarne i contenuti, tranne il sempre vigile Tarcisio Mezzetti (che definì i librogame "veri e propri manualetti introduttivi al gioco di ruolo").

Oggi la preoccupazione per l'abbandono della lettura è ancora più forte che negli Anni Ottanta, pertanto i librogame potrebbero ancora essere l'ancora di salvezza per molti bambini che si avviano ad essere i primi uomini a crescere leggendo tutto su uno schermo o sui libri di scuola, per coercizione. Scusate se il mio pensiero non è particolarmente modernista, ma ritengo che leggere al computer non sostituisca la lettura di un testo scritto, così come scrivere al computer non sostituisce la scrittura manuale.

Come me la pensano in molti, soprattutto genitori ed insegnanti, quindi una riproposizione dei librogame dovrebbe puntare molto sulle loro caratteristiche educative. Non devono essere un prodotto comparabile a videogame e GDR; devono essere un prodotto alternativo come concezione ed obiettivi.

Citazione:

Xion_Aritel ha scritto:
Non abbiamo in mano un prodotto innovativo o talmente fresco da essere appetibile per il mercato di oggi.
Ci vuole una grande spinta e poi una rivoluzione del settore, se si vuole che funzionino a dovere.

Altrimenti si avrà un mini picco di vendite all'inizio per poi scemare e tornare solo alla nicchia di vecchi appassionati più qualche nuovo, spaesato proselito.


Ecco, anche io penso che una riedizione delle vecchie serie lasci il tempo che trova. Quelli sono VERAMENTE soldi buttati via senza criterio; se si vuole ottenere un rilancio ci vuole un investimento serio e mirato, non un'operazione nostalgica che sembra più destinata ai vecchi appassionati che alle nuove generazioni. I forum in cui scriviamo sono lo specchio del bacino di utenza che potrebbe avere la riedizione della vecchia collana: un certo numero di acquirenti tra i 20 e i 35 anni, più qualche nuovo, spaesato proselito (Xion dixit).

Ci vuole un prodotto fresco, non una ristampa. Ci vogliono storie nuove, in grado di appassionare per il giusto equilibrio di complessità e giocabilità, scritte in modo avvincente ed adatto alle attuali generazioni, che sono molto più esigenti di noi quando avevamo la loro età (anche se siamo fin troppo abituati a considerarli dei decerebrati ).

Servono nuove serie, scritte dagli appassionati di ieri per il pubblico di oggi. Ben venga la ristampa di alcune serie vecchie meritevoli, ma queste devono essere accompagnate dal nuovo. Tutto va rinnovato: scrittura, regole, illustrazioni, argomenti, per essere al passo coi tempi. Sinceramente, che interesse può destare la riedizione della collana E.Elle? Io stesso non la comprerei, a prescindere dalla grafica. Quella è roba del passato, pertanto se la voglio avere la voglio nella sua veste primigenia.

E' tempo che i lettori si improvvisino scrittori e sappiano analizzare le mode del loro tempo, così come fecero Jackson, Livingstone, Dever, Headline, Brennan, Morris e tutti quegli autori di cui ricordiamo il lavoro.

Occorre che qualcuno sperimenti nuove soluzioni di scrittura e tematiche attuali, di modo che un potenziale finanziatore del revival dei librogame trovi già materiale da valutare. Il resto è marketing. Xion dice bene quando afferma che si può vendere anche prodotti anacronistici, se si possiede una strategia efficace. Secondo me i librogame ce la possono fare, però occorre nuovo materiale, non sterili rinnovamenti o svecchiamenti.
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