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Re: nuove recensioni

Oggetto: Re: nuove recensioni
inviato da EGO il 16/9/2007 20:42:54

Citazione:

Gurgaz ha scritto:
Beh, sarà un destino che EGO finisca per dare voti diametralmente opposti ai miei, ma in fondo non mi stupisce troppo, visto che apprezziamo stili di librogame completamente diversi (per esempio a lui le morti istantanee danno un fastidio immenso, mentre per me sono uno stimolo a giocare; io mi diverto a ricominciare i LG da capo e a rivedere le mie scelte!).

Anche io, e in realtà non è che le morti istantanee io le odi a priori. Devono però avere delle caratteristiche:

1) non essere troppe in un libro solo. Un libro in cui il 10% o addirittura di più dei paragrafi sono di morte, istantanea o dovuta ad un lancio sfortunato, è un libro che può avere anche tutte le più belle idee del mondo, ma non sarà mai uno dei miei preferiti. E' il motivo per cui non ritengo così eccellente il numero 3 di Grecia Antica, un libro in cui la morte ti aspetta praticamente ad ogni scelta. Credimi se ti dico che c'è un motivo per cui in Italia abbiamo visto solo due libri di Ian Livingstone, che tra l'altro non includono il celeberrimo Deathtrap Dungeon; il motivo lo spiegherò nella mia futura (e ancora lontana) recensione di Dimensione Avventura. Lo dico nel caso tu non abbia grande conoscenza dei libri inediti da noi, in caso contrario puoi già avere un'idea.
Non credo affatto che le morti siano necessarie per prolungare l'esperienza di gioco: tra i libri che mi hanno richiesto più tempo per arrivare alla fine ci sono La Piramide Nera e Howl of the Werewolf, che mi hanno preso almeno 6 ore ciascuno, e con un numero limitatissimo di morti.

2) non essere ingiuste o totalmente arbitrarie. La tua recensione di Missione nei cieli rispecchia il mio commento su Space Assassin nel thread di Dimensione Avventura: non ha senso offrirmi due, tre o quattro scelte di cui una sola corretta, e riguardo alla quale il libro non ti dà nessun indizio da nessuna parte. E' realistico, certo, ma è pur sempre un gioco, non una simulazione di realtà. Specialmente quando arriviamo alla fine del libro, uccidermi con un trucchetto simile come avviene nell'Occhio del Dragone vuol dire che vuoi farti odiare.
Secondo me, nel librogame, la morte devi per lo meno vederla arrivare. Se uno mi lancia una freccia e mi viene chiesto di tirare i dadi, posso sospettare che cosa può succedermi; ma se prendo una di due strade identiche e muoio, be', mi dà davvero fastidio. Di nuovo faccio l'esempio di Howl of the Werewolf: sono morto tre volte, ma non mi sono mai sentito ingannato, perché ogni volta sapevo che poteva succedere. Non dico darmi tutti gli indizi come fa Golden Dragon 5, ma almeno fammi venire il vago dubbio che la mia scelta possa finire male.

Anche a me piace rivedere le mie scelte, ma mi sembra corretto che una scelta diversa possa poi procedere in una direzione diversa, non bloccarsi subito perché l'autore ha costruito tutto il libro in funzione di una manciata di paragrafi (vedi La Foresta Maledetta, libro con cui sono stato anche troppo clemente). Perché in Lupo Solitario 3 mi vengono offerte due strade altrettanto valide, e invece non accade lo stesso in Dimensione Avventura? La cosa più paradossale è che alcuni libri ti uccidono immediatamente se devii di una virgola dal percorso giusto, ma ti fanno proseguire fino alla fine se segui un percorso sbagliato, che ti porterà a morire nel finale per la mancanza di un oggetto. La logica vorrebbe che venisse troncata la possibilità di proseguire su una strada che tanto non mi farà vincere, e invece...


Citazione:

Gurgaz ha scritto:In certi casi ha ridimensionato alcuni voti forse troppo alti, ma quella de "L'Occhio del Dragone" mi è sembrata una cosa un tantino mirata... 7? Come "La Casa di Tenebra"? Non ci posso credere. Il libro ha dei difetti anche vistosi e non è perfetto; per me è stato solo fonte di soddisfazione e mi ha fatto passare un pomeriggio entusiasmante. Invece con "La Casa di Tenebra" ho giocato meno di un'ora e alla fine ho tirato un sospiro di sollievo, perché forse la prossima avventura sarebbe stata più entusiasmante (non che ci volesse molto).

Nel caso specifico devo sottolineare che, anche all'interno di una singola serie, il mio giudizio numerico non è esattamente un termine di paragone tra i vari volumi. Il 7 della Casa di Tenebra non equivale al 7 dell'Occhio del Dragone. La Casa ha meritato un 7 perché, pur essendo un libriccino semplice, mi ha offerto più di quanto mi aspettassi; l'Occhio ha preso 7 perché non solo non era eccellente come mi aspettavo, ma anche perché non sfrutta l'esperienza derivata dai libri precedenti, anzi fa addirittura qualche passo indietro.
Per me che non avevo praticamente mai finito un GD eccetto il primo, la Casa è stata una piacevole riscoperta, che mi ha fatto giocare più volte e che mi ha stupito con la quantità di scelte possibili; l'Occhio, invece, pur dandomi comunque soddisfazioni, mi ha stupito in negativo, per lo scarsissimo bilanciamento e per la rigidità della struttura: grave poi la possibilità di andare subito alla spiaggia saltandosi tutte le rovine e, quindi, il 70% del libro. Come ho sottolineato, è un libro che non ha saputo evolvere il buono che c'era nei volumi precedenti, e questo è abbastanza grave considerando che l'autore è Dave Morris.
So che sembra fatto apposta, ma sono davvero convinto che l'Occhio, per tutti i motivi che ho descritto, non sia un libro che sfrutta le sue potenzialità, al contrario della Casa che offre pure troppo se consideriamo il canovaccio su cui si basa. I due voti vanno quindi visti nell'ottica dei libri singoli, e non sono comparabili tra loro.
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