Re: Ricominciate i libri-game in caso di fallimento? |
Oggetto: Re: Ricominciate i libri-game in caso di fallimento? inviato da EGO il 26/4/2007 3:35:33 Citazione:
Scriverò una review, ma prima vorrei rigiocare tutto Re Artù (e le review di Skyfall hanno la precedenza). Comunque non per questo mi esimo dal parlarne, anzi. Il Castello di Tenebra è il libro con cui ho conosciuto Brennan, se tu hai giocato altri suoi libri potresti sorprenderti perché è abbastanza diverso, come stile e come "giocabilità". C'è un prologo lunghissimo, l'avventura in sé è abbastanza breve ma presenta tutti gli elementi tipici della serie: una bella ambientazione, molte trappole, passaggi segreti, situazioni assurde e tanti oggetti da trovare. E' piuttosto facile; innanzitutto perché ti offre svariati bonus, tra cui appunto l'armatura che non ti rende proprio invincibile ma aiuta a volte in modo esagerato, poi perché appunto il Castello non è terribilmente complesso anche se Brennan continua a insistere che finire l'avventura è molto difficile Attenzione però perché tre o quattro trappole davvero stronze ci sono, di quelle da restarci secco senza poter dire a. La traduzione (bellissima) ci mette del suo per pasticciare col livello di difficoltà: per esempio una scritta che in inglese era in codice in italiano è semplicemente scritta a specchio, facilitando le cose; dall'altra parte abbiamo un errore piuttosto pesante, un serpente velenoso che colpisce con 5 mentre in originale colpisce con 6 (e credimi, può fare la differenza). Poi c'è la mala traduzione delle regole per la Reazione Amichevole, che come viene descritta in italiano è uno scherzetto, mentre nell'originale è quasi impossibile (e nonostante questo Brennan insiste a chiederti "vuoi fare amicizia col mostro?" Adorabile) Inoltre i combattimenti non sono sempre banali, anzi, come ho detto mi ero dimenticato dell'armatura e sono stato tritato per bene... i nemici hanno bisogno di punteggi bassissimi per colpire. C'è qualche erroruccio d'impostazione qua e là: paragrafi a cui si può arrivare in condizioni radicalmente diverse, per esempio, oppure il dare per scontato che tu ti stia facendo la mappa e quindi evitare di dirti il paragrafo per tornare indietro (!), o ancora la grande confusione riguardante l'aglio (ne puoi trovare uno spicchio in un forziere, ma ce l'hai già nello zaino dall'inizio... e se trovi quello nel forziere avrai da sorprenderti quando poi dovrai usarlo, sembra che Herbie si sia scordato completamente dell'aglio del forziere e si ricordi solo di quello iniziale)... ma non c'è la confusione immensa che affligge Caccia al Drago, che manca completamente di editing e si vede. In generale direi un libro ben equilibrato, divertente, decisamente corto rispetto ai seguenti (anche se c'è da leggere un bel po' tra prologo ed epilogo) ma anche molto più onesto, perché puoi finirlo senza barare! Mi piace ancora, dopo anni dalla prima partita. |