In questo sito il protagonista sei tu.
Registrati ne Il Mondo Dei Librogames  
Login
Nome utente:

Password:

Ricordami

Hai perso la password?

Registrati ora!
Ricerca
Menu principale
Statistiche Utenti
Membri:
Oggi: 0
Ieri: 0
Totale: 1330
Ultimi: Cucciola78

Utenti Online:
Guests : 0
Membri : 44
Totale: 44
Lista utenti Online [Popup]
Utenti più attivi
1
lonewolf79
3954
2
FalcoDellaRuna
3427
3
Gurgaz
2622
4
Xion_Aritel
1734
5
=Dr.Scherzo=
1452
6
MetalDave
1262
7
Devil_Arhangel
1228
8
Skarn
1174
9
UomodiAnaland
1090
10
Federico
1025
Nuovi utenti
Cucciola78 12/11/2021
Alexthelord 20/5/2021
il_regno_di_Ozz 27/4/2021
riki25 11/4/2021
RangerDelSommerund 5/4/2021
Mirsea 28/3/2021
Marco 27/1/2021
Rinaldo 8/12/2020
giuseppe95 24/11/2020
Spymode 23/11/2020
Segnala messaggio:
 

Re: Articolo sul portale di Esaedro

Oggetto: Re: Articolo sul portale di Esaedro
inviato da Gurgaz il 13/9/2007 0:45:02

Avete avviato una discussione molto interessante. Mi spiace non averla potuta seguire meglio, contribuendo passo passo.

Credo comunque che Xion, rispetto a me certamente più informato riguardo al mercato del fantasy passato e attuale, abbia riassunto la situazione nel modo migliore.

Librogames e GDR non hanno percorso un ciclo così singolare: il passare da periodi di crescita alla stasi fino al declino è insito nel tipo di economia che regge la società mondiale. Tutti gli articoli di commercio fanno questa fine, eccetto quelli tecnologici, perché il tipo di progresso attualmente intrapreso prevede un avanzamento della tecnologia tramite ricerca (essenzialmente americana e militare, che poi viene estesa a tutto il resto del mondo e delle applicazioni).

Stabilito questo io non fatico a capire perché librogames e GDR sono andati in crisi e faticano a risollevarsi, laddove non hanno saputo migrare su supporti digitali e multimediali. In sostanza hanno perso l'opportunità di rinnovarsi restando al passo coi tempi. Esistono però altri tipi di giochi, non multimediali, come le carte e i boardgame con le miniature: come ha detto Xion, questi non solo sopravvivono ma vendono sempre più grazie alla forza dell'immagine. Ma grafica sfavillante e miniature sempre più elaborate sono ancora una volta frutto della tecnologia... mentre in un librogame/GDR di tecnologia ce n'è poca. Può esserci ingegno, passione, stile, profondità di pensiero, creatività e anche veri e propri spunti geniali, ma oggi tutto questo pare non servire e non interessare. La domanda è perché?

Premetto che sono un emerito retrogrado e misoneista: ad esempio ascolto e compro solo CD perché "io sono nato nell’effimera epoca dei CD, quindi tenetevi i vostri mp3, i-pod e la robaccia senz'anima scaricata da Internet". Io non mi stancherei mai di leggere librogame di Steve Jackson e di giocare a D&D nel Granducato di Karameikos (peccato che ora non giochi più), però mi rendo conto che oggi come sempre è necessario “stare al passo coi tempi”. I librogame nei tempi d’oro erano una novità e per un po’ hanno saputo appassionare con uscite nuove e coinvolgenti. Il fenomeno non è certo durato poco, protraendosi per oltre un decennio. In fondo però non è stato proposto tutto il possibile: sono stati abbandonati progetti interessanti e alcune idee nemmeno prese in considerazione. A livello di proposte il genere avrebbe molto da offrire, ma il problema è: per chi?

E qui ritorno alla mia domanda iniziale: chi leggerebbe un librogame oggi? Si registra un costante calo d’interesse per ciò che è “umanistico”, secondo la tendenza inaugurata nel XX secolo: arti figurative, letteratura, filosofia sono coltivate da poche persone, spesso racchiuse in nicchie sociali che mi danno l’impressione di essere “ghetti in cui si entra volontariamente” (siano queste università o circoli culturali), mentre ciò che interessa la massa e le persone “che contano” è la tecnologia. E rispetto al progresso tecnologico cos’è un librogame? Un oggetto del passato, che si può anche passare in formato digitale e riempire di frizzi e di lazzi (rendendolo ridicolo), ma senza modificarne la natura. Si tratta allora di un prodotto per pochi, siano essi nostalgici legati a ricordi d’infanzia, oppure giovani con inclinazione naturale a cercare ciò che è particolare e non omologato.

Mi rispondo dunque da solo: la E.Elle ritiene che i librogame possano vendere abbastanza (ma non certo fare faville) grazie agli appassionati che oggi sono cresciuti, ma che sono stati segnati nel profondo dai librogame. Chi i librogame non li conosce, invece, non li scoprirà se non per puro caso e perché possiede una predisposizione alla ricerca. Si tratta di poche persone. Purtroppo non c’è nessun motivo per aspettarsi un vero “ritorno dei librogame”; si tratta più che altro di “revival”.
Annunci
copyright (c) 2006-2007 IMDL All right reserved