Re: Articolo sul portale di Esaedro |
Oggetto: Re: Articolo sul portale di Esaedro inviato da Elrond il 13/9/2007 12:42:21 Anche solo per ottenere una piccola verità sulle questioni che abbiamo avviato è giusto, come fate, basarsi sui numeri e sulle vicende che li hanno prodotti. Quel che è vero è vero e innegabile, esaminando statisticamente nascita, vita e declino del fenomeno librogame e gioco di ruolo. Del resto le abitudini e le capacità di ognuno sono per forza figlie del tempo, e risulta facile capire come le generazioni di oggi siano poco disposte a vivere le esperienze più faticose quando potrebbero averle tutte con un semplice click (e molta meno fatica). Se non con rare eccezioni, pochi di noi oggi sono disposti a fare nobilissimi ma faticosissimi lavori come l'operaio o il panettiere, quando comodamente seduti ad una scrivania abbiamo la potenziale possibilità di avere "tutto". Allo stesso modo le nuove generazioni non si sognerebbero mai di accedere alla conoscenza e all'esperienza (di gioco soprattutto) con la fatica dello sfogliare un libro e leggerlo. Per lo meno, sempre di meno. Teniamo conto che la nostra realtà sociale ormai basa quasi ogni cosa, sempre di più, sulla cultura del potere economico e quindi di conseguenza, dell'immagine. Questo con un breve percorso, ha portato per forza, una politica dei prodotti, oltre che una "non" cultura delle proposte, sempre meno educativa e pedagogica. E' chiaro che alcune fasce non siano così compromesse per loro stessa natura, soprattutto la letteratura per fortuna. Negli ultimi anni, vedi cartoni animati, librogame, fumetto, gioco di ruolo, giocattoli, centinaia di nostalgici hanno creato un nuovo movimento, che rispolvera e insegue tutte quelle fasce abbandonate, dimenticate, bistrattate. Questo secondo me è stato un evento fisiologico, dovuto alla necessità di riavere, rivalutare e riassaporare una serie di fenomeni ludico-sociali che si sono persi, ma che insiti nella natura umana sono necessari, indistinguibili e imperdibili. Non credo sia solo una convinzione romantica, sono davvero certo (basandomi sulle esperienze che ho avuto in questi diversi ambiti) che, d'accordo il fascino di un videogame in multiplayer, ma lo stare seduti a un tavolo insieme a degli amici leggendo le evocative parole di uno scritto, sia qualcosa di invalicabile da qualsiasi innovazione tecnologica, perchè proprio dell'essere umano e della sua intellettualità. Non sono ottimista affatto, perchè di base manca l'educazione a questo tipo di esperienze ludiche, in un paese sempre più stranito da una classe dirigente allo sbando. Bisognerebbe comunque che gli editori e gli importatori capissero il tipo di discorso da portare avanti per essere ripagati se non altro da appassionati fidelizzati: cercare i prodotti di qualità e perseverare nel rispettarli. Seguendo per intero le serie, senza snaturarle o cambiarle, adattandole con criterio a quello che è il vero mercato (che non è quello dei grandi numeri e dei soldi facili). |