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Re: Lupo Solitario 1 Director's Cut: commenti e opinioni

Oggetto: Re: Lupo Solitario 1 Director's Cut: commenti e opinioni
inviato da EGO il 12/9/2007 2:37:18

Ho finito di leggere il nuovo Flight from the Dark. Aggiungo altri commenti, evitando gli spoiler. (Avevo provato a mettere gli spoiler nelle caselle di citazione e a scriverli in bianco, ma i meccanismi di formattazione di questo forum mi sembrano molto diversi da quelli di altri forum, non funzionano come vorrei: pur mettendo il tag per il colore bianco, me li scriveva in nero lo stesso.)

Naturalmente ora come ora non posso fare un commento esaustivo. Innanzitutto, non ho mai provato nemmeno tutte le strade del libro originale, figuriamoci questo che è molto più lungo. Ho seguito la strada "classica", ovvero ho usato il Sesto Senso nella prima scelta di sentieri, e per raggiungere Holmgard sono passato dal Cimitero degli Antichi. Ci sono novità un po' dappertutto: per esempio, tre strade dove una volta ce n'erano due. Tutto quello che è rilevante per la trama e l'ambientazione è stato enormemente ampliato, in modo particolare la battaglia del Ponte Alema, che è preceduta da gran dovizia di particolari su questo luogo e non si limita al combattimento col Gourgaz. In generale Dever, pur lasciando ampia scelta di percorsi, è stato molto ligio alla trama "ufficiale", e ora, per esempio, se incontriamo Banedon non ci è più possibile abbandonarlo al suo destino, ma siamo costretti ad aiutarlo in qualche modo.

L'ultimissima parte del libro mi ha reso chiara una cosa: se finora avevo pensato che i libri 2-28 sarebbero stati delle semplici riedizioni dei vecchi volumi, ora sono sicuro che non sarà così. Questa nuova edizione sarà in tutto e per tutto Lupo Solitario Expanded. Non ho dubbi, perché gli ultimi eventi della storia mettono in ballo degli elementi che sarebbero dovuti emergere in seguito, e stravolgono almeno in parte (ma non so predire fino a che punto) la storia così come la conoscevamo.

Ci sono però diverse cose che non mi sono piaciute. Per esempio, vanno bene i paragrafi lunghi, ma Joe ha esagerato. Alla fine di ogni paragrafo di morte, per esempio, la frase conclusiva è lunghissima: inizia sempre con "sadly" o "tragically", e deve dirti dettagliatamente dov'è esattamente che sei stato ucciso, quasi che uno dovesse farsi una mappa delle possibili morti. Mi sembra veramente ridondante, e ti fa mancare quel buon vecchio "La tua vita e la tua missione finiscono qui".

Altra cosa: nella serie Grande Maestro, sembrava che l'unico modo rimasto per uccidere LS sul colpo fosse una freccia nel cranio. Be', non avete idea di quante frecce ci vengono lanciate verso il cranio in questo libro. Mi sembra che ci possano essere tanti altri modi per far fuori un giovane Ramas, ma credo che a Joe questa cosa della freccia che ti buca la testa piaccia in modo perverso. Ah, naturalmente, tutte le vecchie morti ci sono ancora: l'assassino nell'erboristeria, il teschio maledetto nel Cimitero, il macigno all'uscita della tomba, la caduta dai tetti di Holmgard, ecc.

Ancora: mi è dispiaciuto terribilmente trovare un errore di continuità nel testo, con un paragrafo che può far succedere una certa cosa, e poi ti fa proseguire allo stesso paragrafo in cui quella cosa non è successa.

Infine, ci sono alcune scelte non molto logiche, una delle quali mi ha fatto fuori a quattro o cinque paragrafi dalla fine a causa di un tiro di dado sfortunato... ah, sì, per la cronaca: giocando il libro sono morto due volte. Tutte e due a causa di un tiro di dado sfigato, e tutte e due per una freccia nel cranio.

C'è poi, nella parte finale, una certa stucchevolezza, una retorica un tantino fastidiosa che rende la situazione perfino un po' ridicola, e toglie al finale la drammaticità originale.

Segnalo anche degli strani errori: per esempio, nella prima parte del libro gli Zaldan vengono sempre chiamati Zlaanbeast, ma dopo comincia anche ad apparire la forma originale, Zlanbeast. E al paragrafo 92 c'è scritto "that that", un banale errore di stampa che indico più per dovere che altro.


Devo dire che non è affatto facile dire se il libro mi è piaciuto oppure no. Il fattore nostalgia della vecchia versione è troppo potente ed è impossibile non fare continui confronti mentali mentre lo si gioca. Un altro problema è il fatto che non si capisce bene il pubblico ideale del libro: una buona parte sembra puro fan service, come per esempio l'abbondanza di lingua Giak, che per il neofita non significa assolutamente nulla; e anche alcune aggiunte sembrano esistere più che altro per offrire ai vecchi fedelissimi qualcosa di diverso (vedi il fatto che non è più possibile farsi scortare dal Re direttamente, ma si deve per forza attraversare la città). Eppure, questa "riscrittura" della storia è evidentemente pensata per un pubblico nuovo, per far ripartire da zero tutto quanto, e sbeffeggia allegramente i nostri ricordi. Se siete appassionati videogiocatori, ricorda un po' il Resident Evil per Gamecube in confronto all'originale PlayStation.
Il libro comunque non è assolutamente perfetto, nostalgia o no. In alcuni punti Joe ha voluto strafare con la scrittura e ha fatto qualche caduta di stile che non ho gradito. La difficoltà, come al solito, non è calibrata per un personaggio che parta con Combattività 11; io ho tirato un 8, ero Maestro d'Ascia e avevo Guarigione, quindi diciamo che i combattimenti non mi hanno impensierito granché, ma in un paio di occasioni ho rischiato un po'. E' un lavoro sicuramente ben fatto nel complesso, ma dire che è "molto meglio" dell'originale, come risulta dal sondaggio sul forum della Mongoose, è sicuramente eccessivo. L'originale, con le sue brevi descrizioni e la sua tensione continua, è ancora un ottimo libro.

Un paio di dettagli tecnici:
A riguardo delle illustrazioni: sì, lo stile è buono, non ci sono dubbi, ma forse gli manca personalità. Una volta non amavo molto lo stile di Chalk, ma se lo mettiamo a confronto coi nuovi disegni, be', era semplicemente perfetto per rappresentare i Giak, i Vordak, i Drakkar, i Kraan e quant'altro. Ora capisco davvero come mai i primi 8 libri originali portavano scritto "Dever-Chalk": Chalk, con i suoi disegni, ha contribuito a definire il Magnamund tanto quanto i testi di Dever. Ho perfino rivalutato i suoi esseri umani, dopo aver visto le nuove versioni dell'erborista, del medico di corte, del pazzo armato di mannaia. Su Banedon non so cosa dire: è assolutamente irriconoscibile, però è coerente con la descrizione del testo che dice che ha i capelli corti... però, se il disegnatore resta lo stesso, credo che la versione capellona di Brian Williams mi mancherà. Sono dei buoni disegni, questo è certo, e hanno uno stile moderno, però anche in ambito librogame ho comunque visto cose migliori.

A riguardo del Registro di Guerra: non so perché, ma è stato ultracompattato. Lo Zaino non ha più gli otto slot per gli oggetti, ma è una casella unica, e il riquadro per gli Oggetti Speciali è minuscolo. Mi pare un po' eccessiva come corsa al risparmio, visto quanto costano questi libri.
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