Re: Howl of the Werewolf: il nuovo Fighting Fantasy |
Oggetto: Re: Howl of the Werewolf: il nuovo Fighting Fantasy inviato da EGO il 16/9/2007 18:04:33 Mah, io credo che la Bruna abbia applicato una delle tre possibili soluzioni che mi erano venute in mente: 1) Tradurre il nome e scambiare il testo del paragrafo risultante con un altro (es: se in inglese viene 85 e in italiano 102, nel libro italiano scambio il testo dei due paragrafi). E' una tecnica troppo laboriosa, che porterebbe a stravolgere la struttura originale del libro. Inoltre in libri come HOTW ci sono troppi enigmi di questo tipo per permettersi di pasticciare coi numeri dei paragrafi. 2) Mantenere il nome inglese nel libro italiano. Buono dal punto di vista dell'applicabilità, ma incoerente e brutto a leggersi. 3) Tradurre il nome e introdurre un modificatore per far combaciare il risultato. Ci vuole un attimino di riflessione in più che nella soluzione 2), ma credo sia la cosa migliore per mantenere la coerenza del testo. Questi sono esempi di quegli enigmi purtroppo intraducibili letteralmente, e che richiedono molta attenzione da parte di chi traduce e, preferibilmente, una conoscenza di quello che succede nel libro. La differenza è che in quel caso Mariangela Bruna evidentemente capiva con che cosa aveva a che fare; Laura Pelaschiar, in libri come Re Artù 6, non ne aveva la più vaga idea, e si vede dolorosamente bene. Su Laura Pelaschiar ci sarebbe quasi da aprire una discussione a sé; per quanto mi riguarda ho fatto dei commenti nelle mie review di Golden Dragon, dove questa persona ha fatto un lavoro scandaloso (un bell'esempio è la Cittadella di Conundrum nell'Occhio del Dragone, una traduzione di un livello paragonabile al "compasso incantato" di Sortilegio 2). Comunque è una discussione a parte. Tornando a HOTW e ai suoi enigmi numerici, penso che sarebbe stata cosa gradita inserire un "decrittatore" in stile Brennan, perché stare ogni volta a stabilire a quale numero corrisponde tale lettera è piuttosto fastidioso. Per il resto è un sistema interessante, perché ti costringe a prendere nota su quello che succede, ma non nel modo ridicolo dell'enigma che c'è nel nuovo Lupo Solitario 1. |