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Re: LS 1 edizione italiana

Oggetto: Re: LS 1 edizione italiana
inviato da Xion_Aritel il 12/11/2007 12:25:57

Una piccola richiesta a tutti gli utenti.
É più che lecito che ciascuno di noi abbia i propri risentimenti per un lavoro che ritiene non all'altezza delle aspettative, però credo che mandare email a destra ed a manca senza aver concordato assieme un pensiero ed un modo di esprimerlo comune non sia poi molto costruttivo.
Ovviamente non voglio dire che bisogna limitare la propria libertà personale (di dire quello che si vuole a chi si vuole), ma forse c'è un modo per farlo in modo migliore.

Mi spiego meglio.

Ci sono voluti anni perchè Mongoose, EL e tutti quelli che adesso gravitano attorno alla produzione dei LG decidessero di investire (non discuto adesso di come o quanto) su queste vecchie glorie. Il merito è in buona parte di persone che ci hanno creduto (in Italia abbiamo avuto il grande contributo di Alessandro Stanchi di Armenia) e soprattutto dei fan come noi, che si sono riuniti, hanno dato voce e motivazioni alle loro richieste e sono finalmente riusciti nel loro primo intento.
Il riuscirci, però, non è stato certo il frutto di tante iniziative personali e disorganizzate. Anzi, finchè non ci sono state delle vere e proprie comunità di appassionati che hanno deciso di comune accordo cosa chiedere e come chiederlo i risultati stavano a zero.
Ora, dato che questa è stata la strada che ha portato ad ottenere dei risultati ed un'attenzione che un tempo sognavamo, credo sia il caso di continuare su questa strada per non perdere i "privilegi" acquisiti.
Molte persone che lavorano alla produzione e commercializzazione dei librogames ci hanno concesso del loro tempo e l'opportunità di contattarli personalmente, rendendoci felici di poter comunicare la nostra passione a qualcuno che non fosse un semplice "servizio clienti".
Io, però, direi di non abusare della pazienza di queste persone, pur volendo dire chiaramente qual è la nostra opinione.
Stabiliamo assieme un testo da inviare alla EL e, magari, ad altri per conoscenza (opportunamente tradotto se si vuol mandarlo a Joe). Ricordiamo, però, che i toni devono essere SEMPRE moderati. Nessuno ha obblighi nei nostri confronti, se non "morali" (odio usare questa parola in un contesto che ne richiederebbe una decisamente meno onerosa, se sapete come esprimere meglio il concetto ditemelo).
La rabbia non porta a niente di buono, anzi.
Siamo in grado di fare un'analisi dettagliata della situazione (avendo il prodotto in mano) e di ciò che secondo noi non va bene.
Si può stilare una lista di errori ed una serie di quelle che secondo noi sarebbero le priorità di un'eventuale correzione.
Possiamo essere una fonte di consigli di svariato genere.

Ma se ciascuno urla la propria opinione si crea soltanto confusione, e sappiamo bene che il caos non è il metodo migliore per comunicare nè la condizione migliore per lavorare.
Vogliamo dire che ci sono cose che non ci piacciono? Benissimo, è un nostro diritto.
Vogliamo che quello che diciamo sia ascoltato, anche se non necessariamente seguito (ricordate? nessun obbligo nei nostri confronti)? Smettiamola con il becerare generale e con le comunicazioni personali in virtù di comunicazioni pacate e comunitarie.
Siamo in grado di farlo (lo abbiamo dimostrato in passato), sappiamo che è la via più redditizia (di nuovo il passato ce lo insegna), perchè comportarsi diversamente?


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