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Re: Librogames ed instant death

Oggetto: Re: Librogames ed instant death
inviato da EGO il 7/11/2007 21:49:47

Citazione:

Xion_Aritel ha scritto:

Preferico mille volte morire perchè entro nel loop delle guardie o del dottore scheletrico di DA 10 che schiattare durante una tempesta su una nave perchè, ahimè, l'albero maestro si spezza e mi piomba sul capino.

Eh pensa, invece io trovo perfettamente plausibile che durante una tempesta l'albero possa spezzarsi e cascarmi in testa (se è quello di Traversata Infernale poi hai solo il 10% di probabilità che accada, è poco), mentre invece loop come quelli di DA10 non li concepisco proprio: non c'è niente che mi impedisca di fuggire da una situazione simile, e magari se ci provassi verrei ucciso alle spalle, ma che non mi venga nemmeno proposto è una presa per i fondelli!


Citazione:

Xion_Aritel ha scritto:

Tornando alla domanda del primo post... su 400 paragrafi quante morti istantanee accettabili contereste prima di cercare l'autore per incendiargli la casa?

Quando il 5% dei paragrafi è dedicato alle morti istantanee siamo già a livelli alti; quando superiamo questo limite siamo in presenza di un libro che vuole proprio divertirsi a farci fuori. La prima volta che mi sono preso lo sfizio di contarle è stato con Grecia Antica 3: ne ha 43, su 600 paragrafi, e potenzialmente sono anche di più per via di un certo requisito nella parte finale. Nella mia recensione ho fatto il confronto con La Corona dei Re, che invece ha 46 morti ma 800 paragrafi, con una proporzione ben diversa (però La Corona è anche pieno di colli di bottiglia). Pensate che Realtà Virtuale 3 ha addirittura 56 morti istantanee su circa 420 paragrafi, una cosa veramente ridicola.


Citazione:

kingfede1985 ha scritto:

Comunque sono curioso di leggere Deathtrap Dungeon. Mi arriva fra un paio di settimane, se tutto va bene. E mi sa che, quanto a morti istantanee, ci sarà da divertirsi! O da sparar parolacce, dipende dall'umore...

Se sei un habituè dei GdR, certe potenziali trappole ti faranno sorridere; i paragrafi di morte di quel libro sono, se non sbaglio, 31, ma una buona fetta deriva da Tenta la fortuna falliti o appunto da trappole che potevano funzionare nel 1984, non oggi. Quello che veramente odierai sarà il checkpoint finale.


Citazione:

Gurgaz ha scritto:

Io sono un lettore molto paziente e, al contrario della maggioranza, preferisco cento volte un instant death piuttosto che morire di sfinimento, perché è finita la mia Resistenza a forza di lanci sfortunati (combattimenti, check, ecc...).

Ma molto onestamente, Gurgaz, quante volte ti è davvero capitato di esaurire l'energia se il tuo personaggio aveva caratteristiche equiparabili a quelle dei nemici? Capisco se sei un mago in Sortilegio e devi affrontare la Manticora, capisco il Signore del Caos, e in generale tutte quelle situazioni in cui l'avversario è palesemente più forte di te; ma in caso contrario devi proprio incappare in una trappola che ti fa dei danni spettacolari per esaurire l'energia (alcune trappole in LS che ti tolgono 10-12 punti di Res, per esempio). A me sarebbe infatti piaciuto vedere più libri in cui la strada giusta non è quella che evita le morti istantanee o che ti fa trovare tutti gli oggetti, ma quella che ti permette di risparmiare più energia. Così sui due piedi, i primi due volumi di Oberon mi sembrano tra i pochi a rientrare nella descrizione.


Citazione:

Gurgaz ha scritto:

L'instant death è un trucchetto, non molto raffinato, per sollevare l'autore dal difficile compito di bilanciare il librogame. Se non metti ID (uso l'acronimo) devi ponderare bene ogni nemico, ogni bonus, ogni perdita e guadagno di energia da parte del giocatore. Il tutto deve essere fattibile con qualsiasi punteggio di partenza e su qualsiasi percorso, se è previsto che ci siano più strade per finire il libro. Inoltre, non deve essere né troppo facile, né troppo difficile, in termini di tiri di dado richiesti.

Pensi che sia così difficile? Basta usare un sistema di caratteristiche che ti permette di essere all'altezza della maggior parte dei nemici, e inserire degli oggetti che ti diano maggiore forza contro gli avversari più forti. Howl of the Werewolf c'è riuscito magnificamente, e ci sarebbero riusciti tutti i Lupo Solitario e i Dimensione Avventura se, invece di un range di 6 o addirittura 9 punti, avessero usato un range di 3 o 4 punti per la Combattività/Abilità. Invece, così come sono, uno deve sentirsi un baro se parte sempre con Abilità 11 o 12 o Combattività 17-19, mentre sono dei punteggi espressamente richiesti dagli avversari incontrati nei libri. Se hai osservato bene i libri di Steve Jackson, sai bene che lui bilancia i combattimenti in modo da non renderli impossibili nemmeno a chi ha bassi punteggi (fa eccezione Sortilegio), eppure anche così ha potuto mettere nei suoi libri molte altre cose interessanti.


Citazione:

Gurgaz ha scritto:

le instant death che ci sono in un librogame possono essere quante si vuole, ma vanno proporzionate alla qualità dello stesso (ma vallo a spiegare agli autori!).Morire gratuitamente perché si ha scelto destra invece che sinistra... beh, è un'altra storia, che incoraggia e giustifica l'imbroglio.

Questo è giustissimo. Se le morti non sono gratuite possono essercene anche un po' di più, se invece sono ingiuste ne bastano pochissime per capire che aria tira, ed è quasi certo che tutto il libro sarà mal bilanciato.



Citazione:

Federico ha scritto:

Quella che mi ha fatto girare più le palle negli ultimi tempi (oltre a QUALSIASI paragrafo deln.3, ma questa è un'altra faccenda) si trova nel 5 volume, il bellissimo "Cuore di Ghiaccio": mi veniva chiesto di decidere in quale luogo passare la notte, e le alternative erano tutt e quante abbastanza pericolose. Alla fine la scelta è ricaduta su un parco: alla fine, ci potranno ben essere delle panchine su cui dormire.

[SPOILER]



Vai te a sapere che in quel parco, di notte, si raduna una misteriosa setta religiosa, che decide di usarmi per un sacrificio umano. Roba da matti.

Aaaahahaha, è vero, ci sono cascato anch'io; speravo di risparmiare i soldi del pernottamento e di non essere sbattuto in cella dalla ronda notturna Splendido libro, comunque
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