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Re: personaggi giocanti o sessione di gioco?

Oggetto: Re: personaggi giocanti o sessione di gioco?
inviato da =Dr.Scherzo= il 8/5/2007 13:30:39

Citazione:

Xion_Aritel ha scritto:

Però potremmo discutere su quali siano i casi (con esempi) nei quali intervenite (e come) e nei quali, invece, lasciate che le azioni abbiano le loro conseguenze senza che vi ci immischiate.


D'accordo, proseguiamo

Penso che tutti noi, chi più chi meno, abbiamo il nostro bagaglio di esperienze ludiche da raccontare e condividere. Per quel che mi riguarda, avrei un sacco di esempi. Ne cito uno che m'è rimasto impresso anche ad anni di distanza, per spiegare quanto la capacità d'improvvisazione sia importante.

Classica sessione di gioco di AD&D 2 edizione. Io faccio il Master. Il gruppo si trova in una piccola città tra le colline, intento ad indagare su alcune curiose sparizioni di persone ed altri fatti misteriosi (cambio radicale della politica del signorotto locale, apparizioni demoniache, etc). Due giorni dopo il loro arrivo, i personaggi si svegliano (erano in una locanda) e trovano tutti addormentati. Uno dei giocatori, un quasi-neofita che io definisco Genio, scende in strada, si guarda un po' attorno e decide di scassinare una finestra ed entrare in una delle abitazioni sulla via principale della cittadina. Il tizio riesce a penetrare in questa casa, e trova una signora grassottella di mezz'età profondamente addormentata. Gli domando: "Cosa fai?", lui ci pensa un po' su e poi mi fa: "Boh, c'è nulla che si possa rubare?". Ed io: "No, ti accorgi che questa è povera gente, cerchi in giro ma trovi solo pentole bucate e vestiti consunti". Il Genio mi fissa per alcuni secondi, poi sbotta: "Okay, torno in camera da letto e MI CARICO LA SIGNORA SULLE SPALLE". Io sono basìto, ma riesco a reggere il colpo con classe, non faccio una piega: "D'accordo, ora hai la signora addormentata sulle tue spalle. Cosa fai?". Intanto gli altri giocatori ridono come ornitorinchi. Lui, il Genio, si guarda attorno, fa spallucce e mi risponde: "Boh, esco di casa sempre con la tipa sulle spalle". Detto questo, pur con alcune difficoltà ad uscire da una finestra con quel peso sulle spalle, il Genio torna in strada. Io e lui ci guardiamo in silenzio mentre l'ilarità nella stanza trabocca, poi chiedo amabilmente: "Ottimo. Sei in strada con la signora sulle spalle. Cosa vorresti fare?". E lui, impassibile: "Esco dalla città. Ci riesco?". Dal momento che anche le guardie erano in stato comatoso, ci riesce. Da quel preciso momento, ho dovuto giocare tre avventure in una, con da una parte metà del gruppo che proseguiva l'avventura propriamente detta, da un'altra un paio di giocatori che avevano deciso di rintracciare il personaggio del Genio ed infine lui, il Genio, che ha affrontato il resto della sessione di gioco (e quindi il periglioso viaggio tra le colline e gli incontri casuali con persone, animali e mostri) CON LA SIGNORA SULLE SPALLE.


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