Aloona ha scritto:

Colgo occasione per SOTTOLINEARE un concetto IMPORTANTE:
Ho scelto di partire dal "Dark Ages", che anche per me è una pressoché novità come master, per venire incontro alle abitudini (da smontare piano piano) della compagnia, reduce dal solo fantasy (tranne Luca). Vampiri, però, NON è un gioco da "combattimento". Dimenticatevi i mostri erranti. Avrete degli scontri da affrontare, chiaramente, ma dimenticate anche le avventure a tavolino con un nemico per sessione. E' MOLTO più facile che il gioco sia condotto quasi esclusivamente, salvo le linee guida e la vostra missione personale insieme con quella GENERALE, da voi stessi e dalle relazioni d'equilibrio e le situazioni che andrete a creare o nelle quali vi troverete tirati in mezzo.

Dopotutto, volevate un gioco diverso dal solito... comprendo che non sarà facile imparare a giocare in questo modo e sviluppare l'"occhio lungo" per le proprie mosse, ma i risultati possono essere estremamente più soddisfacenti e affascinanti del classico "picchia, salva, arraffa e vinci l'avventura". Vampiri, se ben interpretato ed una volta presa la mano con lo spirito, offre un gioco di LUNGA DURATA, fatto di sottigliezze e tensione... anche di avventura pura, ok, ma soprattutto di intrigo e grande attenzione per i pg stessi.

Dark Ages, inoltre, non va sottovalutato: non è COMUNQUE un gioco fantasy, anche se l'ambientazione medievale sicuramente vi viene incontro. La marcatura meno netta rispetto alla "Masquerade" in quanto a cosiddetti "buoni" e "cattivi" (concetti qui indicati così, ma voi sapete bene come sia una definizione "inconsistente") lo rende più "sfumato" e richiede quindi di calarsi molto bene nel pensiero del tempo misto alle ovvie problematiche dell'abbraccio. Anche per questo sconsiglio ai meno esperti le figure religiose, almeno all'inizio: vi sono già sette vampiriche che si definiscono addirittura CRISTIANE, ma provate a immaginare quanto sia difficile capire psicologicamente un concetto simile.