Re: LA PROMESSA DELL’ASSASSINO --- di David Cronenberg |
Oggetto: Re: LA PROMESSA DELL’ASSASSINO --- di David Cronenberg inviato da FalcoDellaRuna il 29/12/2007 23:06:10 Visto finalmente stasera Dunque, del tuo giudizio direi che posso sottoscriverne larga parte, soprattutto la grandissima prova degli attori: Mortensen sembra essere un mafioso russo da una vita e i co-protagonisti non sono da meno. Il fulcro del film credo sia innanzitutto la distinzione tra persone "comuni" e gli altri (i mafiosi o presunti tali) e successivamente il riconoscere cosa può accadere se le due categorie vengono in contatto. Ci sono vari esempi di questo nel film. Prendi il ragazzo tifoso dell'arsenal, garzone del barbiere, quasi *costretto* a prendere parte all'uccisione della prima scena dal barbiere. Egli capirà successivamente le conseguenze di questa azione: lui era una persona comune. Comune è la baby-mamma Tatiana, 14 anni violentata suo malgrado; persone comuni sono Anna e la sua famiglia, impreparate a subire le conseguenze fino ad allora mai nemmeno lontanamente pensate (forse solo lo zio); comune è per certi versi anche Nikolay, che con il suo lavoro oscuro è entrato in contatto con qualcosa di molto più grande di lui. La stessa piccola bimba non è forse una vittima ignara del marcio di un mondo suburbano pieno di malvagità, che è addirittura pronto a sacrificare persone innocenti? Tu mi parli del finale: di certo solo Cronenberg può dire cosa volesse dire allo spettatore con la scena avvenuta al molo. Uno può cercare di interpretare in base a ciò che vede. Escludendo il banale "c'è del buono anche in persone come Kirill", si potrebbe restare legati al tema delle persone comuni e non comuni, dicendoci in un'unica scena che la bambina è innocente e deve rimanere tale, e che i mafiosi restano mafiosi anche dopo aver tentennato nell'intersezione tra le categorie di persone. Insomma, probabilmente la scena finale racchiude esattamente il messaggio portato avanti in tutto il film: rispetto per il proprio ruolo. |