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Re: JUMPER - - - di Doug Liman

Oggetto: Re: JUMPER - - - di Doug Liman
inviato da Gurgaz il 6/3/2008 22:07:03

JUMPER --- di Doug Liman

Erano diversi anni che non mi dedicavo ad un film leggero e si vede che ho perso l’abitudine. Oppure Hollywood non è più in grado di smerciare sogni ed intrattenimento senza pretendere faticose sospensioni dell’incredulità da parte dello spettatore. Jumper poteva essere qualcosa di interessante senza grosse pretese, invece sembra un trailer di 95 minuti, proiettato verso un secondo episodio che mi auguro non sarà realizzato.

Non c’è da stupirsi che anche stavolta l’ispirazione provenga dal libro omonimo di Steven Gould; non ci sarebbe nulla di male, se sapesse sfruttare a dovere le idee altrui. La vicenda ruota attorno ad un ragazzo di nome David Rice (Hayden Christensen), timido ed impacciato anche a causa del padre burbero ed alcolizzato (Michael Rooker). Egli vorrebbe far colpo sulla compagna Millie (Rachel Bilson), ma il solito bullo lo spedisce a recuperare il suo regalino in mezzo al fiume ghiacciato. Il povero David finisce in acqua, perché nessuno gli ha insegnato che sul ghiaccio non si cammina in piedi, ed invece di morire scopre di possedere un potere incredibile: quello di teletrasportarsi a piacimento in un luogo già visto. Il ragazzo approfitta dell’incredibile scoperta per fuggire dal padre e rifarsi una vita a New York, svaligiando banche “a porte chiuse”. Un ragazzo che si compra un attico a New York e paga in contanti dovrebbe attirare più di un sospetto, invece l’unico individuo a bussare alla sua porta è l’agente NSA Roland (Samuel L. Jackson). Egli “odia i jumper” e dimostra di conoscere e saper contrastare i poteri di David. Il ragazzo fugge nella città natale e ritrova Millie, cresciuta e decisamente più carina. Così se la porta a Roma per un viaggio romantico all’americana, nel quale conosce un altro jumper, Griffin (Jamie Bell), che gli racconta della guerra in corso tra la loro razza ed i cosiddetti “paladini”, una setta religiosa che li perseguita dalla notte dei tempi. Uccidi o sarai ucciso, tutti i mezzi sono validi; inoltre, Roland non è ancora uscito di scena.

In un’ora e mezza si spende un sacco di tempo a sciorinare apocalittiche scene d’azione, ad intessere la calligrafica storia d’amore tra i protagonisti e ad inquadrare paesaggi ben noti all’umanità intera; è naturale che non ci sia lo spazio materiale per trasmettere decentemente la mitologia che sta dietro i jumper e i paladini. Gli sceneggiatori non sfruttano affatto il materiale a loro disposizione ed il registra dimostra di non avere interesse per i personaggi, ma solo per l’azione e lo spettacolo chiassoso. Ci si potrebbe anche gustare qualche scena ad alto tasso di CGI, se la telecamera non si muovesse convulsamente.

E il cast? H.Christensen e R.Bilson sono due sex symbol giovanili, ma in questo film la loro recitazione fa pietà, al punto che sono surclassati dalle loro controparti infantili. L’assenza di espressività e di dialoghi degni si essere ascoltati rende i protagonisti del tutto insignificanti, oscurati dalle figure di secondo piano (Jackson e Bell) che fanno del loro meglio per attirare l’attenzione. Non ne hanno il tempo: la storia scorre spasmodica, eppure non si ha la sensazione di aver visto granché. La trama è pesantemente inflazionata, la solita love story con conseguente salvataggio da parte dell’eroe, solo che la velocità del film non permette né di inserire qualche elemento distintivo, né di sfruttare e sviluppare il retroscena dei jumper.

In Jumper ci sono solo suoni e colori, neppure questi indimenticabili. La visione regala un’insoddisfazione profonda a chi si aspettava qualcosa di credibile, una lotta sotterranea sullo stile di Highlander, magari più moderna e basata su una leggenda diversa. Invece è tutto blando, vuoto e privo di significato, grazie ad una sceneggiatura e ad un casting che hanno badato solo all’esteriorità. In un’ora e mezza non si giunge da nessuna parte: non si è chiarito nulla di decisivo sui jumper, non si è offerta una storia degna di essere ricordata, non si è mostrato nulla di nuovo, non si sono sviluppati dei personaggi, non c’è stata recitazione convinta. Ho sperato troppo quando ho creduto di ritrovare il Christensen che mi era piaciuto in Star Wars; ho sbagliato soprattutto nel credere che una pellicola basata su una specie di supereroe potesse effettivamente solleticare le mie emozioni. Purtroppo la realtà e la coerenza non dimorano in questo ramo della cinematografia moderna ed è inutile continuare ad illudersi. Questo è il film indicato per la coppietta che vuole andare al cinema perché la sera non può restarsene a casa: lui avrà tempo per parlare e lei non si spaventerà. Non intravedo altri utilizzi per Jumper.

Voto di gradimento: 3
Voto critico: **
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