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KRULL --- di Peter Yates

Oggetto: KRULL --- di Peter Yates
inviato da Gurgaz il 2/2/2008 21:39:15

In tutta onestà non ricordo di aver mai visto questo film prima d’ora. L’ho acquistato in DVD perché dalla copertina mi sembrava uno di quei lavori Anni Ottanta pieni di pupazzi, effetti grafici vecchia maniera ed atmosfere fantasy. Non mi sbagliavo. Krull risale al 1983 e rientra a buon diritto in quel filone nato per sfruttare i progressi nel campo dei visuals, raggiunti da grandi produzioni come il ciclo di Star Wars.

Non si può non pensare ai film di George Lucas mentre si assiste all’atterraggio di una minacciosa astronave sul pacifico mondo di Krull; sembra di vedere un incrociatore stellare in orbita attorno a Hoth. Poi il film prosegue con il matrimonio tra il principe Colwyn (Ken Marshall) e la principessa Lyssa (Lysette Anthony), destinato ad unificare due regni sino allora in guerra. Ora c’è un nemico peggiore da affrontare: una stirpe aliena di Massacratori, sotto il comando di un fantomatico essere chiamato la Bestia, sta mettendo a ferro e fuoco il pianeta. Gli sposi ne fanno presto le spese, perché il loro castello viene assalito, la principessa rapita e i due re uccisi. Colwyn sopravvive ed eredita un regno di desolazione, ma dai Monti di Granito gli giunge in aiuto il vecchio Ynyr (Freddie Jones), saggio conoscitore dei segreti del mondo. In primo luogo gli impone la ricerca del Glaive, un artefatto dai misteriosi poteri, quindi lo conduce dal Veggente dello Smeraldo (John Welsh), affinché gli indichi come raggiungere la Fortezza Nera della Bestia. Lungo la strada incontra diversi compagni: Ergo (David Battley), un uomo delle colline incapace di lanciare un incantesimo correttamente; Rell (Bernard Bresslaw), un ciclope triste perché condannato a sapere l’ora della propria morte; Torquil (Alun Armstrong) e la sua banda di fuorilegge, fra i quali milita anche Kegan (Liam Neeson). Purtroppo per strada il Veggente muore e Ynyr non ha altra scelta che rischiare la propria vita ed incontrare la Vedova della Ragnatela (Francesca Annis), a sua volta in possesso di facoltà magiche. Raggiunta la Fortezza Nera, Colwyn e compagni devono affrontare i tranelli della Bestia e liberare la principessa.

All’epoca un film del genere deve aver richiesto un discreto investimento, soprattutto negli effetti speciali e nei make up, che per quanto oggi sembrino plastificati allora devono aver fatto una notevole impressione. I set cascano sotto il peso degli anni e della digitalizzazione in DVD, che li fa apparire fintissimi in confronto ai magnifici paesaggi ripresi a tutto campo. Però alcune scene e certe ambientazioni sono straordinarie, ad esempio la prigione della Vedova, sotto tutti i punti di vista il miglior momento del film. Meno efficaci le rappresentazioni della Bestia e della Fortezza Nera, un’autentica delusione.

Krull regge molto bene per la prima ora e mezza ma scade moltissimo nel finale, a causa di una roccaforte del male fittizia e di una gestione quantomai confusa degli eventi, soprattutto il combattimento contro il grande malvagio, levato di mezzo in maniera teatrale e gratuita. La battaglia finale è prolungata a dismisura, al pari della fuga dalla fortezza che crolla; si vede che i tecnici erano talmente soddisfatti degli effetti realizzati da proporre ogni singolo spezzone. È una parte noiosissima, in cui si implora la fine del film.

Peccato per questo scadimento conclusivo, perché la storia ed i personaggi sono abbastanza ben congegnati da tener viva l’attenzione. Stanford Sherman ha scritto una sceneggiatura senza buchi, inserita in un’ambientazione ibrida tra fantasy e fantascienza. Alcune idee sono degne di nota: i Massacratori che somigliano ad Alien, i mutaforma, il personaggio di Ergo, il ciclope e il suo curioso background razziale, l’uso di laser e spade metalliche per i combattimenti, la side-story della Vedova e di Ynyr sono sinceramente gradevoli. Un po’ meno interessante il resto, a partire dal protagonista Ken Marshall che è un eroe fantasy fatto con lo stampino, per arrivare alle oziose scene di Lyssa che gironzola nella Fortezza Nera. Non c’è da aspettarsi una recitazione entusiasmante, fatta eccezione per il bel dialogo tra F.Jones e la F.Annis. Stupefacente e bellissima la colonna sonora di James Horner, epica e sinfonica come richiesto dal genere.

Pur con i suoi innegabili limiti, Krull è un lavoro che merita almeno una visione, se piace la cinematografia fatta di grandiose ricostruzioni, miniature, pupazzi e piccoli scarabocchi al computer, come si riusciva a fare venticinque anni fa. Non ha la forza emotiva de La Storia Infinita, l’epicità di Excalibur, la qualità grafica di Legend o il ritmo incalzante di Star Wars, tuttavia Krull fa parte di quell’epoca ed è un peccato ignorarne l’esistenza.

Voto di gradimento: 7
Voto critico: **
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