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Re: INDIANA JONES E IL REGNO DEL TESCHIO DI CRISTALLO - - di Steven Spielberg

Oggetto: Re: INDIANA JONES E IL REGNO DEL TESCHIO DI CRISTALLO - - di Steven Spielberg
inviato da =Dr.Scherzo= il 1/12/2008 23:37:48

Rivisto proprio stasera.
Sapete una cosa? Non me la sento di contestare chi ha apprezzato, nè chi ha criticato questo film. Rivedendolo, infatti, il mio giudizio si è addolcito: il segmento iniziale, ad esempio, è ben più vicino al classico "intro" di Indiana Jones di quanto non ricordassi.
La trama non è esente da pecche e facilonerie che posson risultare indigeste, però... mah, durante la prima ora, tutto sommato, il racconto fila abbastanza liscio. L'atmosfera anni '30 della trilogia originale probabilmente è imbattibile, ma si può affermare senza danno che hanno provato davvero a rendere gradevole anche l'importante (e forse ingombrante) salto temporale.
Il finale è forzatamente buonista, e cerca di ricalcare in modo abbastanza fedele la morale degli altri tre film: vi sono cose che, per il bene dell'umanità, è meglio che rimangano segrete. Nulla di nuovo sotto il sole, intendiamoci, ma per un "revival" va più che bene, anche se forse tutti noi ci aspettavamo qualcosina di più.
Le uniche pecche veramente sgradevoli a me sono parse le insistenti ed insistite scene supportate dalla computer graphic, che in alcuni momenti risultano eccessive, ridondanti e stonate. Sappiamo perfettamente che la tecnologia ha compiuto passi da gigante, ed ancora continua a compierne, ma per un Indiana Jones Vecchio Stampo forse non era necessaria 'sta profusione di fotoritocchi... in fondo ci emozioniamo per elementi molto meno pittoreschi e ben più significativi, tipo il famoso raggio di luce che illumina il modellino della città fino a segnalare il punto in cui è celato il segreto dell'Arca nei 'Predatori'.
Sarebbe dunque bastato rendere più "epiche" certe scene, piuttosto che infarcirle di esplosioni, salti e tuffi in CGI. Ops. Ho scritto "sarebbe bastato rendere più epiche" e mi sono subito reso conto del senso di quanto appena affermato: in effetti non è per nulla facile rendere certe scene "epiche". Non è come scolare la pasta, o aprire un libro, o calzare le scarpe: lo sforzo creativo e narrativo dev'essere in ogni caso notevole, e se a volte non riesce, beh... può capitare. Triste dirlo, ma è così. La "magia" di certe pellicole, la cosiddetta "atmosfera", non è qualcosa che si raggiunge tramite una ricetta precisa ed infallibile: mille sono le cose che possono andar storte. Per alcuni istanti, ne "Il Teschio di Cristallo", pare quasi poter di nuovo respirare quell'aria, di rivivere quelle sensazioni ed emozioni... poi però l'illusione svanisce, sostituita dalla fredda computer graphic, che oggi come oggi pare essere imprescindibile.

Indiana Jones ed il Teschio di Cristallo. Mah, ci hanno provato, dai. Operazione commerciale per alcuni, malinconico revival per altri. Forse hanno ragione entrambe le parti. Mentre lo guardavo mi è balenata in testa un'idea piuttosto buffa, ovvero che l'unica cosa che realmente sembra mancare a questo nuovo Indy sono proprio gli anni '80.
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