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L'ARMATA DELLE TENEBRE - di Sam Raimi

Oggetto: L'ARMATA DELLE TENEBRE - di Sam Raimi
inviato da Gurgaz il 6/12/2008 12:19:30

L’armata delle tenebre si rivede sempre volentieri, così come fa piacere rievocare le sue esilaranti battute in compagnia di amici che conoscono il film. Con questo terzo episodio, la trilogia di Evil Dead (in italiano La Casa) sterza nettamente verso il farsesco, anche se bisogna avere una certa dimestichezza con l’horror per classificare così il genere. La Casa è un horror di serie B a tutti gli effetti; La Casa 2 è un remake che mescola divertimento con scene raccapriccianti e rivoltanti; L’armata delle tenebre sfocia nella parodia ed è costruito sugli ingegnosi effetti speciali e sulla recitazione invasata di Bruce Campbell, re dei B-movie.

Dopo essersi amputato la mano posseduta nel precedente film, il folle Ash (Bruce Campbell) è stato risucchiato in un vortice spazio-temporale. Finisce in pieno Medioevo, assieme alla motosega e ai resti della propria automobile. Preso alla sprovvista, l’uomo del futuro è catturato da un drappello di guerrieri, capitanati da Re Arthur (Marcus Gilbert), che considera immediatamente lo straniero come un seguace del suo nemico Enrico il Rosso (Richard Grove). Ash è trascinato presso una fortezza e gettato in un pozzo piuttosto sinistro. Grazie alla sua abilità e all’aiuto del saggio del castello (Ian Abercrombie), il malcapitato si salva e dimostra agli “idioti primitivi” la potenza delle invenzioni moderne. Accolto e riverito da tutti, inclusa la bella Sheila (Embeth Davidtz), che prima voleva ammazzarlo e adesso vuole baciarlo, il pazzoide cerca un modo per tornare a casa. L’unica soluzione è ritrovare il Necronomicon Ex Mortis, un testo sacrilego custodito dalle forze del male. Ash parte in missione ed affronta con coraggio le strane presenze che lo assalgono, in particolare il suo alter ego malvagio, ma al momento di afferrare il libro pasticcia con le parole magiche klaatu barada nikto, risvegliando un esercito di morti viventi. La lunga parte conclusiva vede il putrefatto "Bad Ash" guidare l’armata delle tenebre contro il castello, per infrangersi contro la “difesa scientifica” organizzata dal nostro eroe.

La storia è semplice e divertente, nulla di eccezionale ma ben giocata sul contrasto medioevo-età moderna. Il sale di questo film è l’assurdo stile di recitazione di Bruce Campbell, che grida a squarciagola, strabuzza gli occhi, si muove in maniera convulsa, sputa mentre parla ed inanella una serie di battute che rivoltano lo stomaco dalle risate. Gli altri sono spalle al servizio del protagonista. Il suo lavoro è esaltato anche dalla fotografia e dall’originale utilizzo della macchina da presa, in preda ad un’agitazione incontrollata che conferisce alle scene un dinamismo senza precedenti. Bill Pope (direttore fotografia) e Sam Raimi hanno avuto un sacco di intuizioni che hanno donato alla saga uno stile inconfondibile.

Gli effetti speciali, diretti da William Mesa della Introvision International, sono sufficientemente ben fatti e molto coraggiosi, nonostante alcune scene con i morti viventi non convincano più come un tempo. Tutto è volto ad ottenere divertimento più che realismo, perciò alcuni make-up sono di una pesantezza ridicola (quello di Campbell nel ruolo del suo doppio, ad esempio). Le scene d’azione che ne saltano fuori sono eccezionali, pianificate e riprese con cura maniacale. A tutto si aggiunge l’interessante colonna sonora di Joseph Lo Duca, in cui brilla la March of the Dead scritta da Danny Elfman.

Come pellicola d’intrattenimento, L’armata delle tenebre è poco lontana dalla perfezione; l’unico aspetto negativo è l’eccessiva brevità e la banalità della vicenda narrata, tuttavia gli sviluppi sono non convenzionali ed entusiasmanti in più punti. Consigliatissimo agli appassionati di B-movie a prescindere dal loro gusto per l’horror, in quanto è difficile venir spaventati da scene granguignolesche e ridanciane come quelle interpretate dal buon B.Campbell. Il genere è trasversale, più orientato alla commedia che alla paura/tensione, ma sono convinto che l’efficacia sia dovuta proprio allo strano ibrido che gli autori sono riusciti a creare.

Voto di gradimento: 8
Voto critico: ***
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