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Re: Yado (1985)

Oggetto: Re: Yado (1985)
inviato da Gurgaz il 7/3/2009 11:19:59

RED SONJA (YADO) --- di Richard Fleischer

È stata dura ma alla fine ce l’ho fatta: sono riuscito a vedere Red Sonja, il film che completa il ciclo iniziato nel 1982 con il superbo Conan il Barbaro e che ha ricevuto una brusca sterzata a partire dal secondo capitolo, Conan il Distruttore, sempre diretto da Richard Fleischer. Red Sonja è stato girato interamente in Italia, tra l’Abruzzo e gli studi romani, e ha visto il debutto cinematografico della statuaria Brigitte Nielsen, ventunenne danese strappata alla passerella per diventare protagonista del terzo film ispirato ai racconti di Robert E. Howard.

In Italia nessuno si filava la Nielsen, almeno in fase promozionale, perché hanno deciso di cambiare il titolo del film in Yado, orripilante ridenominazione del personaggio di A.Schwarzenegger, che riveste un ruolo di secondo piano anche se nella locandina è raffigurato più grande della Nielsen. Red Sonja (Brigitte Nielsen), l’eroina dai capelli rossi protagonista di vari racconti e di una fortunata serie a fumetti, ha avuto la famiglia massacrata dalla crudele regina Gedren (Sandahl Bergman), alla quale ha lasciato un bel ricordino sulla guancia. Altrove una confraternita di sacerdotesse guerriere vuole sigillare in un pozzo un potentissimo Talismano, che attinge potere dalla luce solare e può essere toccato solo da una donna. Non è un caso che Gedren compaia e se ne impadronisca per i propri scopi. La sorella di Sonja, Varna (Janet Agren), riesce a fuggire ma è mortalmente ferita; solo l’aiuto del prode Kalidor (Arnold Schwarzenegger) le permette di ritrovare Sonja e chiederle aiuto. Divenuta abile spadaccina ed orgogliosa della propria autonomia, Sonja parte da sola per distruggere il Talismano, prima che Gedren ne perda il controllo. Sulla sua strada trova una coppia d’improbabili alleati, il presuntuoso principe Tarn di Hablak (Ernie Reyes Jr.) e il suo fedele servitore Falkon (Paul Smith), ma anche ostacoli da superare come Brytag (Pat Roach) e la terribile bestia meccanica inviata da Ikol (Ronald Lacey), il “ragno” al servizio della crudele regina. Le provvidenziali riapparizioni di Kalidor consentono a Red Sonja di raggiungere felicemente il palazzo di Gedren per la sfida finale.

Se Conan il Distruttore aveva notevoli problemi in fatto di scenografie fasulle, scrittura approssimativa e scarsa coesione tra gli scenari, Red Sonja appare come un vago collage di scene raffazzonate, legate da una trama quanto mai flebile. Gli sceneggiatori Clive Exton e George MacDonald Fraser confezionano una discreta scena iniziale, che fa ben sperare, ma perdono presto la bussola. Considerato l’argomento e il periodo, si può anche sospendere il giudizio sulla recitazione e sulla falsità di alcuni set; quel che non si può accettare è l’arbitrarietà con cui i personaggi compaiono e gli eventi che si susseguono senza logica alcuna. Ad esempio, Sonja incontra Tarn e Falkon nelle rovine di Hablak, poi affronta Brytag che fa la guardia ad un cancello che sembra bloccare la strada per il resto del mondo, quindi ritrova dall’altra parte i due personaggi di prima, che non possono averla preceduta in nessun modo, né aggirando il cancello né attraversandolo dopo Sonja, che va a cavallo. Tutto il film è caratterizzato da queste baggianate colossali, che raggiungono l’apice nella scandalosa scena della bestia meccanica, lunga, pretestuosa ed inconcludente come poche.

Gli attori sono scelti in base al loro aspetto fisico, non per le attitudini recitative. B.Nielsen possiede una dizione più convincente di quella del già navigato Schwarzenegger e fa una discreta figura, mentre non posso fare a meno di detestare il resto del cast, dall’attore bambino E.Reyes al ben noto R.Lacey. S.Bergman rifiutò all’epoca il ruolo di Sonja per evitare la trappola degli attori esordienti, che finiscono coll’essere associati ad un personaggio standard; non è male nei panni di Gedren, ma le scenografie in cui deve recitare non aiutano a creare l’atmosfera.

Unica nota positiva la colonna sonora, firmata da uno dei più grandi maestri di quest’arte: Ennio Morricone. Purtroppo il tema principale sparisce sotto il ciarpame e non risulta efficace, così come avviene per le musiche di Basil Poledouris nel secondo Conan. Si può concludere che Red Sonja è un pessimo film, con tutte le pecche dei low budget che puntano a guadagnare con piccole truffe, quali la partecipazione di Schwarzenegger. Merita di essere visto in quanto parte del filone fantasy Anni Ottanta che si ricorda con piacere, ma non ha qualità e decoro degni di rispetto. Nel 2010 è previsto un remake fumettoso di Red Sonja, con protagonista Rose McGowan. Ci sarà riscatto per l’eroina di Howard?

Voto di gradimento: 5
Voto critico: *
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