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Hancock (2008)

Oggetto: Hancock (2008)
inviato da =Dr.Scherzo= il 19/9/2009 0:09:05

Sinossi:
John Hancock (Will Smith) è un supereroe sui generis: non indossa una calzamaglia, non segue alcuna regola, si ubriaca, impreca e non ha alcun riguardo per nessuno, compreso sè stesso. Quando però salva la vita a Ray (Jason Bateman), uno scalcagnato P.R. (relazioni pubbliche), e conosce sua moglie Mary (Charlize Theron), le cose cambiano...


Sarò breve: guardatevi i primi trenta minuti, poi buttate via il cd. Dico sul serio. Avevano tra le mani una idea, se non originale, almeno simpatica, e sono riusciti nella non facile impresa di rovinarla completamente. Il film parte con le giuste premesse, e lo spettatore, rassicurato, è portato a credere che riuscirà a divertirsi... ma sfortunatamente l'inizio è del tutto fuorviante.

E' davvero un peccato, perchè c'era realmente l'opportunità di presentare qualcosa di inusuale. Nulla di eccezionalmente nuovo sotto il sole, ripeto, però le basi per tirarne fuori qualcosa di positivo erano lì, pronte da sfruttare. Invece no. Dopo i primi venti minuti, in cui il nostro Hancock fa quello per cui è stato effettivamente pubblicizzato (ovvero far casino in modo involontario), il film prende una piega assolutamente differente, e si trasforma in una tiritera melensa e banale fino al midollo. Non so come spiegarlo: la trama iniziale praticamente si dissolve, venendo sostituita da qualcosa a metà strada tra un romanzo rosa ed un “Film Disney”.

Invece di sviluppare adeguatamente il concetto di “riabilitazione dell'eroe indisciplinato” e di far ruotare la trama su questo, proponendo magari un'interessante variante delle vicende raccontate nel celebre telefilm 'Ralph SuperMaxiEroe', questi geni hanno scelto di stravolgere le tematiche-chiave, inserendo a forza l'elemento romantico (Mary – Charlize Theron) ed aggrappandosi all'idea balzana delle “coppie di immortali” che, poverini, se stanno troppo insieme divengono mortali. Un punto talmente tirato per i capelli da risultare controproducente, poichè di fatto 'ammazza' il pathos dell'intera pellicola. Mary, difatti, è pure lei una supereoina immortale, però in incognito, e la cosa viene gestita in un modo così sciocco che non si ha neanche il tempo di arrabbiarsi: un momento prima Hancock sta imparando con l'aiuto di Ray come si comporta un vero eroe, ed un momento dopo sta azzuffandosi con Mary a colpi di camion (!) sulla testa.

Nah, non ci siamo.

Avessero proseguito sulla linea originaria, ovvero descrivere le tragicomiche gesta dell'eroe depresso ed insofferente, sarebbe stato meglio, anche perchè di scene del genere, in cui il nuovo Hancock, ripulito e istruito da Ray, combatte i criminali, ce ne è solo una (che tra l'altro è funzionale alla trama, perchè il criminale arrestato è quello che cerca di far fuori tutti nello scontato finale).

Senza contare l'odioso ed onnipresente happy ending, in cui il cattivo muore, le difficoltà svaniscono e la forza dell'ammmore risolve ogni cosa. Come direbbe Gurgaz, un buonismo “totalizzante” che non soddisfa e non diverte.

Voto: 5,5
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