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PARANORMAL ACTIVITY --- di Oren Peli

Oggetto: PARANORMAL ACTIVITY --- di Oren Peli
inviato da Gurgaz il 7/2/2010 13:25:45

Dopo mesi di astinenza ritorno al cinema e la sorte vuole che escano nello stesso periodo due lavori completamente diversi, collegati da un sottilissimo filo conduttore: la pubblicità dilagante, avvolgente e martellante, il tam-tam, il cosiddetto hype. Uno è Avatar, film hollywoodiano per eccellenza che segna un punto di non ritorno, con produzione multimilionaria ed infinite possibilità di sbalordire lo spettatore. L’altro è Paranormal activity di Oren Peli, un horror low-budget da 11,000 $ spacciato come un film terrificante e rivoluzionario, come lo è stato Blair witch project.

Da qualche tempo una giovane coppia ha qualche problema a dormire. Di notte la loro casa di San Diego risuona di strani rumori generati da una misteriosa presenza. Katie (Katie Featherston) dice di aver già vissuto in passato simili esperienze, come se un’entità malvagia l’avesse presa di mira. In tutta risposta il fidanzato Micah (Micah Sloat) acquista una telecamera professionale per registrare quel che avviene mentre loro riposano e l’attrezzatura per analizzare video e audio. La morbosa curiosità del ragazzo non fa che peggiorare le cose: i fenomeni si ripetono con sempre maggiore intensità e a poco giova la consulenza di un sensitivo (Mark Fredrichs). Katie è perseguitata da un demone che diventa sempre più attivo ed insistente, fino a minacciare direttamente le vite dei due giovani.

Confesso di non avere alcuna stima dei low-budget. Anzi, quando sento dire che un film è costato poche migliaia di dollari e ne ha incassati diversi milioni mi girano le scatole e mi aspetto come minimo qualcosa di grandioso. Paranormal activity appare fin dalle prime scene per quel che è: un film girato in presa diretta come potrebbe fare chiunque, senza neppure troppa cura nel tener ferma la telecamera, interrotto dalle scene in camera da letto, dove la telecamera sul cavalletto riprende quel che avviene al buio. Il film accelera per tutto il tempo in cui non avviene nulla e rallenta quando le stanze risuonano di passi e gli oggetti si muovono da soli. Tutto ciò per dare l’impressione che si tratti di documentazione video ritrovata anni dopo la conclusione della vicenda (i fatti risalirebbero al 2006).

Quando si parla di horror, non ci si può esimere dalla domanda: fa paura? Difficile che la risposta sia sì, almeno per chi il genere lo conosce, ma si può azzardare che negli ultimi frangenti Paranormal activity riserva qualche sorpresa d’effetto. Appena inizia a succedere qualcosa di veramente spaventoso, il film si conclude e lascia esterrefatti. Siccome i low-budget finiscono spesso soldi ed ispirazione quando è ora di darci dentro sul serio, credo di avere tutto il diritto di detestare questo tipo di cinema.

Gli attori sono soltanto due più un paio di comparse che servono a poco, a parte il sensitivo che mi ha fatto scompisciare quando se la dà a gambe, terrorizzato dalle presenze ostili. Bell’aiuto! Mancava solo il gesto dell’ombrello a coronare la scena. M.Sloat e K.Featherston recitano abbastanza bene nei rispettivi ruoli ed è carino il menage di coppia che si delinea nei primi trenta minuti, quelli in cui non accade praticamente nulla. Mi permetto di sollevare qualche dubbio sul comportamento di Micah, infantile ed incosciente al punto di apparire ridicolo; anche se la situazione è irrazionale, molte delle sue azioni sono meccaniche (la ragazza urla in bagno e lui afferra la telecamera prima di precipitarsi a vedere che accade, la tavola Oujia va a fuoco da sola e lui si preoccupa di decifrare il messaggio del demone, ecc...) e risultano alquanto gratuite.

Gli adolescenti potrebbero venir scossi da qualche brivido, ma chi ha visto molti horror non può essere spaventato o affascinato da questa roba. Non è un prodotto geniale, né il giro di boa che da tanto si aspetta. È una produzione modesta che ottiene un risultato non disastroso, ma che si conclude troppo presto e mette necessariamente poca carne al fuoco. Non è the next big thing e la pubblicità che ha ricevuto, prima in America ed ora nel resto del mondo, è qualcosa di incomprensibile ed inaccettabile. Se Avatar lo posso guardare senza timore perché è di James Cameron e almeno mi offrirà effetti speciali d’avanguardia, non so per quale ragione avrei dovuto fidarmi in questo caso. Hanno avuto fortuna che quella sera al cinema non c’era proprio niente da vedere!

Voto di gradimento: 5
Voto critico: **
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