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Re: Vecchie recensioni di film

Oggetto: Re: Vecchie recensioni di film
inviato da UomodiAnaland il 26/11/2007 15:14:28

ArcimagodiMampang
Film di Boxe:
Sono stati girati tanti film di boxe.Uno sport che pare trovarsi a suo agio sul grande schermo.La rappresentazione della fatica ,del dolore e dell eventuale successo(breve o meno breve che sia) fin dagli arbori si è sempre ben sposata con la macchina da presa.
Farebbe piacere se ognuno qui recensisse o desse un parere sui film di boxe che ha visto per vedere differenze e similitudini.
Non parlerò di Rocky film visto e riviasto da bambino ma che ormai non mi dice più nulla.Non ho visto quello di Clint Eastwood di cui Pip e Gurgaz mi hanno ben parlato.
Parlerò di tre film che mi hanno incantato davanti allo schermo .3 film di 3 differnti registi.
Uno è Raoul Walsh,l altro si chiama Robert Wise ed infine abbiamo un regista che ho sempre apprezzato molto ,malgrado non abbia più fatto un bel film dai tempi di Casinò:Martin Scorsese.
I film di cui tratterò saranno :Il sentiero della gloria,Lassù qualcuno mi ama e Toro Scatenato.
Ho aperto questo thread e scritto questa introduzione per facilitarmi il compito stasera che sono piuttosto impegnato.Stasera recensirò le tre opere succitate.
Se lor signori voglino intervenire intanto,facciano pure.

ArcimagodiMampang :
Titolo: TORO SCATENATO(Racing Bull)
Regia: Martin Scorsese
Sceneggiatura: Paul Schrader, Mardik Martin
Fotografia: Michael Chapman
Interpreti: Robert De Niro, Cathy Moriarty, Joe Pesci, Frank Vincent, Nicholas Colasanto, Theresa Saldana, Mario Gallo, Frank Adonis, Joseph Bono, Frank Topham, Lori Anne Flax, Charles Scorsese, Don Dunphy, Bill Hanrahan, Dawn Bennett, James V. Christy, Bernie Allen, Floyd Anderson, Gene LeBell, Harold Valan, Victor Magnotta, Johnny Barnes, John Turturro
Nazionalità: USA, 1980
Durata: 2h. 09'

image
Io apprezzo molto Scorsese,sebbene,non guardi più i suoi film quando escono,ritenendo che da Casinò non è abbia imbroccata una.
Non ho più piacere a vedre i suoi film che ci sia Di Caprio o meno.Sono ben fatti ma non mi attirano.
Stravedo per il suo Taxidriver che fino ad un paio di anni fà consideravo il mio film preferito in assoluto,ho adorato il suo King of Comedy(Re per una notte)troppo bello.Good Fellaz,Mean Streets tutti film che ho apprezzato e visto innumerevoli volte.
Sono i capolavori di questo grande regista.A questi va affiancato un altro film splendido,da moli considerato uno dei migliori film di tutti gli anni ottanta.Raging Bull.
Pare che l'idea del film sia venuta a Bob De Niro che dopo aver letto l'autobiografia del campione Jack LaMotta è subito corso da Martin Scorsese a proporgli di farne un film.
La storia ci parla di Jack LaMotta uno dei migliori pugili della storia "pound for pound".Il Toro del Bronx divennè campione mondiale dei pesi medi e ebbe titaniche sfide con Ray "Sugar"Robinson.
Il film analizza la sua carriera,i suoi rapporti familiari,e il dopo carriera squallido ,con Jack ingrassato e goffo che fà del cabaret di dubbio gusto.
Scorsese ci fà vedre la rabbia,la grinta ,la forza del Toro del Bronx che mai andò a tappeto.
Ci mostra anche il suo carattere autoritario e problematico.La sua autodistruzione.
Questo film si avvale di una delle migliori interpretazioni della storia del cinema.
Robert De Niro si è preparato a lungo a questa parte ,perdendo e accumulando chili per interpretareil pugile del Bronx sia quando era giovane che in vecchiaia.
De Niro entra dentro il personaggio come poche volte ho visto.Pazzesca interperetazone.Ottimo anche joe Pesci(un attore che apprezzo molto) nel ruolo del fratello( a tale proprosito conosco un anedotto che prima o poi dovrò verificare ,pare che la parte del fratello di Jack fosse stata assegnata al nostro Haber il quale appena atterrato all aereoporto di New York,fu investito da una macchina e non potè perciò patreecipare al film)..Splendide le musiche.
La regia è maestoso ed è accompagnata dallo stupendo bianco e nero dell adetto alla fotografia,il grandissimo Micheal Chapman.Un film bellissimo,coinvolgente e di altissima qualità stilistica.

voto: 9

Gurgaz
Mi dispiace non aver visto Toro Scatenato, ma devo constatare che mi manca tutta la filmografia di Scorsese, che ho inconsciamente evitato. Un peccato, perché i film sulla boxe mi piacciono, con quella tendenza a porre difficoltà fisiche e mentali sullo stesso piano. Di solito, il campione di pugilato diventa tale solo se riesce ad unire l'allenamento alla ricerca di una reazione psicologica, che può essere di varia natura a seconda del film.

Probabilmente Toro Scatenato lo danno ancora in TV, magari alle 3 di notte; se lo becco lo guardo/registro di sicuro.

Anche a me piacciono per quello i film di boxe,anche se non è che sia un grande appassionato(qualche incontro storico o attuale lo vedo avendo qualche amico patito).
Quando ne ha voglia potresti parlare di altri film di boxe che hai visto,se ti sono piaciuti o meno.

Gurgaz
Non è che ne abbia visti molti, però. A parte il recente Million Dollar Baby, sono fermo alla serie infinita di Rocky, più qualche film isolato di cui non ricordo nemmeno il titolo.
Ah, anche in Le luci della città di Chaplin c'è una scena di boxe, anche se il film è comico-commovente.

ArcimagodiMampang :
Ok.
Se vuoi esprimere considerazione su quei film(anche se alcun li hai già recensiti) sono ben lieto.

Gurgaz
In breve, Million Dollar Baby tenta di "superare" il genere, passando bruscamente dal film di boxe al film drammatico, con un risultato piuttosto straniante e non del tutto apprezzabile, per i motivi che puoi leggere nella mia recensione. Ti consiglio di vederlo, prima; mi sembra un film di buona qualità, in termini assoluti, non rispetto ai tempi grami che corrono.

I vari Rocky sono tutti abbastanza carini, fatta eccezione per Rocky V, in cui dobbiamo sorbirci il figlio di Rocky (che mi pare sia il figlio di Stallone) e il pugile ritirato che fa l'allenatore, con tanto moralismo a buon mercato e situazioni sempre pià assurde.

Buoni i primi due, anche grazie al comprimario Carl Weathers (che interpreta Apollo Creed) e ai bei personaggi di contorno. Naturalmente esagerati nei combattimenti finali, dove i pugili stanno a picchiarsi finché crollano a terra mezzi morti, sono belle parabole di vita nei bassifondi americani. Rocky rappresenta quella glorificazione dell'american dream, per cui un uomo può trovare il successo dal nulla.

Rocky III l'ho visto una volta e non lo ricordo bene. Rocky IV mi piace molto, soprattutto per Ivan Drago e Brigitte Nielsen, con la storia della Guerra Fredda e la sfida tra superpotenze trascinata sul ring. Allora gli intenti erano ben altri, ma oggi questo film è una fotografia sincera delle emozioni di un periodo non bello del XX Secolo (anche se, mi piacerebbe sapere, quali sono i bei periodi della storia umana?). Lo si guarda volentieri, senza nostalgia.

ArcimagodiMampang
Ho letto la tua bella recensione sul film di Clint Eatwood.Ho anche sentito il commento molto positivo di Pip e di un altro mio amico molto competente.
Ma non mi regge di vederlo,sarà che già sò la fine.........
Godibili i primi Rocky ma per me chiaramente non all altezza dei film sopracitati.
Dopo recensisco il film di Walsh.

ArcimagodiMampang

Titolo: Il sentiero della gloria(Gentleman Jim)
Regia :Raoul Walsh.
Interpreti::Errol Flynn,Alan Hale,Alexis Smith,Ward Bond
Nazionalità: USA 1942
Durata: 99 minuti.



Questo film ,tra biografia(la sceneggiatura fù firmata dallo scrittore Horace McCoy) e commedia,parla della carriera del pugile Jim Corbett soprannominato Gentleman Jim.
Conoscete il mondo della boxe dell'ottocento?
John L Sullivan l'uomo più forte del mondo?
Quel fantastico mondo quando la boxe radunava decine e decine di migliaia di persone all'aperto.
Il film ambientato in quegli anni ci parla della carriera sul ring di Jim e naturalmente della sua vita privata,del suo amore per Shakespear e i suoi modi eccesivi e goffi per ringraziarsi i favori dell'alta società e dei circoli della città.
Jim,abituato a continue zuffe in famiglia con i fratelli,scopre di essere un talento della boxe e alla fine riesce nell'impresa incredibile batte la leggenda assoluta
John L Sullivan, e si laurea campione del mondo.il falegname.John L ,l'uomo che ha rivoluzionato la boxe e da anni è campione del mondo e và personalmente in ogni circolo,bar e locale cercando sfidanti(e che inizia però ad avere una certa età e che difficilmente qualche anno prima avrebbe perso.
Amo i film di Errol Flynn(Tra i vari Capitan Blood,Don Giovanni,) e qui ritengo regali una delle migliori interpretazioni.
Il regista è Raoul Walsh,uno dei miei preferiti in assoluto(tra tutti i titoli cito "La Furia Umana" capolavoro pazzesco,Walshche avevo già trovato insieme a Errol Flynn nel bellissimo "L avventura del Generale Custer").
Ogni personaggio è ben delineato,si ride e si segue una grande storia.Come sempre Raoul Walsh ci descrive un protagonista lontano anni luce dagli standard della HollyWood d'epoca,i suo personaggi sono sempre con pregi e difetti ben in evidenza.John L Sullivan è fatto splendidamente e alla fine lascia con parole che porterebbero a pensare che è lui il vincitore morale).
Ben fatti gli incontri sul ring.
Diversi momenti esilaranti(tra tutti il mitico grido di "Ehi i Corbett se le danno!").
Un gran film da vedere senza paura del bianco e nero o dell anno(1942).


voto: 8.5

Gurgaz
Lo metto qui, per attinenza con il thread e per non aprire l'ennesima discussione breve.

CINDERELLA MAN --- di Ron Howard

Come annunciato, ho noleggiato e visionato l’ultimo film di Ron Howard (fino all’uscita del Codice da Vinci) soprattutto per vedere come se la passa Russell Crowe, a sei anni di distanza da il gladiatore. Sono rimasto positivamente sorpreso dall’attore e dal film nel suo complesso, un’altra storia tra le migliaia che hanno alimentato la leggenda del pugilato americana.

Cinderella Man cambia leggermente le carte in tavola, rispetto al classico film di boxe: nel 1928 il pugile Jimmy J. Braddock (Russell Crowe) ha raggiunto una certa notorietà e pare saldamente avviato verso il big match per il titolo mondiale dei pesi massimi. Egli conduce una vita serena, assieme alla moglie Mae (Renee Zellweger), dalla quale ha avuto tre figli. Purtroppo, Braddock è destinato a condividere le sorti della maggioranza degli americani, ridotti in povertà dalla Grande Depressione. Il boxeur vive un periodo di rapido declino, in cui gli viene ritirata la licenza e, nonostante gli sforzi, non riesce a sbarcare il lunario. In tutte queste avversità, Braddock mantiene la sua dignità, perfino quando si presenta dai manager del pugilato per chiedere l’elemosina (una scena di grande impatto emotivo). La sua mano destra è rotta, ma ciò non gli impedisce di accettare la proposta del suo ex-manager Joe Gould (Paul Giamatti), che lo invita a tornare sul ring, eventualmente per finire al tappeto. Contro ogni pronostico, Jimmy sconfigge il candidato al titolo mondiale Corn Griffin, dando una prima prova del suo gran cuore. Gould crede nella rinascita di Braddock e si impegna personalmente per consentirgli di allenarsi. Il pugile irlandese non tradisce le aspettative, ottenendo rocambolesche vittorie sui più giovani e quotati John Henry Lewis e Art Lasky. Nel 1935 si prospetta una seconda chanche per il titolo mondiale: l’avversario è il sinistro Max Baer (Craig Bierko), che ha battuto il gigantesco Carnera e causato la morte di due avversari. Il pericolo a cui Braddock si sottopone è fonte di discussioni con il promotore Jimmy Johnston (Bruce McGill) e con la moglie Mae, che è talmente terrorizzata da non volere nemmeno ascoltare l’incontro alla radio. La sfida finale è carica di tensione, colpi di scena e sentimento. Potrei dirvi come finisce l’incontro, d’altronde è la storia che lo attesta, ma se non la conoscete è meglio guardare il match con il fiato sospeso, come ho fatto io.

I vistosi pregi di questa pellicola sono due: l’interpretazione di Russell Crowe e la presentazione degli incontri sul piano emotivo, più che su quello tecnico. L’attore è semplicemente perfetto, autentico perfino quando la sua rettitudine pare elevarsi oltremodo sopra la media umana. Lo sfondo della Grande Depressione offre una serie di scenari già visti, ma che assumono nuovo significato nella parabola di questo pugile mitico, divenuto una sorta di rappresentante della povera gente del New Jersey. J.J. Braddock fu un uomo capace di risollevarsi dal declino, grazie soprattutto alla sua capacità di incassare. C’è un notevole parallelismo tra la sua vita dentro e fuori del ring: nel momento in cui decide di tornare a combattere, Braddock dichiara che almeno sul ring sa chi è che lo sta colpendo, mentre nella povertà che affligge l’America non ci sono avversari e chiari responsabili. Per quanto riguarda gli incontri, sono tutti ben girati e studiati a partire dalle registrazioni originali, in cui si è cercato di interpretare le sensazioni dei pugili, piuttosto che riprodurre sterilmente le mosse. Il risultato è ottimo, soprattutto nello scontro decisivo.

Un buon cast, con un’onesta R.Zellweger e un superlativo P.Giamatti (per me un illustre sconosciuto); una colonna sonora gradevole di Thomas Newman, dove trovano spazio ballate irlandesi e musiche dell’epoca; una ripresa accurata anche se non innovativa. A queste caratteristiche più che buone, Cinderella Man accosta una storia adatta per il grande schermo, i cui ritmi sono abbastanza incalzanti da non annoiare e il messaggio di fondo sufficientemente puro e sinceramente trasmesso da strappare il consenso. Se vi piacciono i film di boxe, vale la pena di soffermarsi su quest’opera moderna e di buona fattura.

Voto di gradimento: 9
Voto critico: ****
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