Re: LA MALEDIZIONE DEL FORZIERE FANTASMA ---Recensione di Gurgaz |
Oggetto: Re: LA MALEDIZIONE DEL FORZIERE FANTASMA ---Recensione di Gurgaz inviato da Llukas il 24/10/2006 0:05:20 bella disamina che, tuttavia, mi trova in disaccordo. non sono assolutamente d'accordo con la tua dicotomia fra sostanza e percezione della realtà e quindi, in questo caso, dell'arte. quella che tu chiami sostanza delle cose, è una sorta di concetto puro, astratto dall'empirico che, tuttavia, in quanto tale e per quanto mi riguarda, è ben lungi dall'essere provato o reale. gran parte dei film moderni sono così, astratti come dici tu. per non parlare di fumetti, libri, anime. tuttavia qualsiasi tipo di arte è astratta. anche il dipinto più realista del mondo non è altro che una copia di un qualcosa che esiste già. l'arte è copia e rielaborazione. essendo rielaborazione personale, sub-entrano nel processo creativo tutte quelle energie proprie dell'essere umano. ma visto che ogni opera d'arte è così, inevitabilmente ogni opera d'arte si allontanerà da quella "sostanza" di cui tu vai a parlare e, inevitabilmente, ogni opera d'arte sarà contaminata da quella percezione di cui parli. ergo non ci sarà alcuna opera d'arte completamente sostanziale, per dirla secondo il tuo ragionamento, ma ogni opera sarà mediata dalla percezione di più individui: dall'artista a tutti i suoi critici. data questa premessa torniamo al solito punto: chi decide quanta sostanza c'è in un'opera e quanto virtuosismo, puro sforzo stilistico/astratto, senza alcun collegamento col reale? ma sopratutto in base a cosa? in base alla corrispondenza col reale? ma anche il reale è mediato dai nostri sensi e non possiamo sapere come davvero potrebbe essere la realtà se avessimo delle capacità cognitive più sviluppate. a un cane la realtà pare diversa dalla nostra, ne sono sicuro. ma anche a due uomini diversi, con storie diverse, essa pare diversa. tu dici che se c'è disaccordo sulla sostanza di un'opera, allora si è oltrepassato un limite. ma chi lo stabilisce? quale forza empirica o pura può farlo? la ragione? Dio? la vista? i filosofi greci(ora faccio di tutta l'erba un fascio anche perché non sono esperto in materia) erano convinti che esistesse un concetto puro per ogni cosa. la vera bellezza, la vera logica, la vera fede ecc. ma in base a cosa? chi stabilisce chi può stabilire? gli uomini sono in disaccordo su tutto, chi più, chi meno. ci saranno sempre persone che andranno d'accordo e altre che non andranno. qual'è la meta finale, l'intento di tutto cio? dici che nessuno può comprendere esattamente il limite, però poi sostieni che si è "sicuramente" oltrepassato. una contraddizione? secondo me non esiste nulla di certo, nulla. e in quanto tale, la realtà non può esser altro che valutata caso per caso. percezione e sostanza si confondono in un unico momento difficile, se non impossibile da districare. la realtà è relativa, dinamica, non meccanicistica e quindi assoluta. dopo il n. 1 non viene necessariamente il 2. ergo non mi piace avere concetti immutabili e sempre uguali, quindi non riconosco la sostanza di cui parli. in quanto tale, il film non solo può essere, ma in realtà è uno schifo e un capolavoro al tempo stesso. dipende tutto dall'osservatore e dai suoi parametri personali. scritto di fretta, perdonate gli strafalcioni. |