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Re: STAR WARS - L'esalogia

Oggetto: Re: STAR WARS - L'esalogia
inviato da Gurgaz il 14/10/2007 15:52:04

STAR WARS EPISODE III: REVENGE OF THE SITH --- di George Lucas

Nel 2005 la nuova trilogia di Star Wars ha trovato la sua degna conclusione. Revenge of the Sith suggella il lavoro di Lucas, chiudendo il percorso narrativo iniziato con The Phantom Menace e riallacciando con grande attenzione i collegamenti con A New Hope, quello che in passato si soleva chiamare Star Wars e basta. L’obiettivo stavolta era più semplice: rispettare la continuità col futuro/passato ed infilare Anakin Skywalker nel costume di Darth Vader. Nonostante l’apparente facilità del compito, in questo film c’è una ricchezza di avvenimenti, pathos, grafica, azione e creatività, tale da lasciare nella polvere la maggioranza dei capitoli della saga.

A sorpresa, il film inizia con un attacco sui cieli di Coruscant, offrendo una battaglia spaziale di proporzioni incredibili, come non si vedeva da Return of the Jedi, naturalmente rompendo ogni barriera in fatto di grafica ed azione. I soliti Obi-Wan Kenobi (Ewan McGregor) e Anakin Skywalker (Hayden Christensen) riescono ad introdursi a bordo della nave ammiraglia della flotta separatista, dove il perfido generale dei droidi, Grievous, tiene in ostaggio il Cancelliere Palpatine (Ian McDiarmid). I due jedi ritrovano il Conte Dooku (Christopher Lee) e lo affrontano in combattimento; Anakin lo sconfigge e lo decapita, su esortazione di Palpatine. In questo film diviene più evidente il legame di segreta fiducia tra il Cancelliere e il giovane jedi, già accennato in Attack of The Clones. Di ritorno dalla missione, Anakin scopre che l’amata Padmé (Natalie Portman) aspetta un figlio da lui. Nonostante il problema che tale legame può costituire per uno jedi, Anakin si mostra felice, ma viene ben presto turbato da fosche premonizioni riguardo al destino dell’amata. Intanto, gli jedi guidano la lotta contro gli eserciti separatisti, dividendosi in gruppi per comandare i cloni in tutta la galassia. Il cancelliere Palpatine chiede di essere rappresentato nel consiglio degli jedi dal giovane Skywalker; il permesso viene accordato, ma Anakin non riceve il rango di maestro, trovandosi in una posizione poco chiara. Gli jedi vorrebbero che Anakin sorvegliasse il Cancelliere, il cui ruolo è sempre più controverso, ma il giovane non condivide e comincia a diffidare dei suoi maestri. Obi-Wan è inviato sulle tracce di Grievous, che si nasconde nel sistema di Utapau. Neutralizzato il leader dei separatisti, gli jedi attendono che il Cancelliere restituisca i poteri straordinari che il Senato gli ha conferito. Invece Palpatine svela la sua identità a Skywalker, che è inizialmente inorridito, ma anche affascinato dal potere che il Signore dei Sith gli promette. Quando Mace Windu (Samuel L. Jackson) giunge per arrestare il Cancelliere, Anakin interviene per salvarlo, sancendo il suo passaggio al Lato Oscuro della Forza. Assunto il nome di Darth Vader, Anakin aiuta Palpatine a dare la caccia agli jedi e a distruggerli. Solo Obi-Wan e Yoda riescono a salvarsi, incontrandosi con il senatore lealista Bail Organa (Jimmy Smits). I superstiti si rendono conto che i Sith hanno assunto il controllo della Repubblica, perciò si dividono per un ultimo, disperato tentativo. Yoda affronta senza successo Palpatine, mentre Obi-Wan segue Padmé su Mustaphar, dove Anakin si è “preso cura” di Nute Gunray e degli altri separatisti. Lo scontro finale tra maestro ed allievo è lungo e faticoso, ma alla fine l’esperienza di Obi-Wan ha la meglio sull’arroganza del discepolo. Anakin resta orribilmente mutilato e solo il tempestivo soccorso del neo-imperatore lo salverà dalla morte. Come sappiamo, Darth Vader diventerà più macchina che uomo e sarà rinchiuso per i prossimi tre episodi nella celeberrima maschera nera. Il film si conclude con il parto fatale di Padmé e con le dovute precisazioni sul destino dei vari personaggi.

In una parola, grandioso. Tutto ciò che i fan di Star Wars potevano attendere si è concretizzato in questo film, alla luce del quale gli episodi precedenti e successivi acquistano nuovo sapore e mordente. C’è azione e c’è grafica, ma la qualità è divenuta talmente alta che non si riesce più a distinguere con certezza il falso dal vero. A questo tripudio di CGI, avanti anni luce rispetto a qualunque altro film uscito nel 2005, si aggiunge una storia bellissima, ricca, drammatica, conciliante la riflessione come nessun capitolo di Star Wars aveva saputo fare, con l’eccezione di The Empire Strikes Back. Il film si concentra sul tradimento di Anakin, che sopraggiunge un po’ alla volta, dopo che mille concause si sono intrecciate per non lasciargli via di scampo: le false promesse di Palpatine, il suo attaccamento esasperato a Padmé, la sfiducia verso l’operato degli jedi e del Senato, la sua impazienza ed avventatezza lo portano a commettere l’errore che, anni più tardi, suo figlio Luke eviterà rischiando la vita. La profezia che riguarda Anakin Skywalker è vera: egli distruggerà i Sith, ma questo avverrà solo al prezzo di molti sacrifici.

Hayden Christensen è davvero un bravissimo attore e finché non si sente la sua vera intonazione non lo si può comprendere. I comprimari Natalie Portman, Ewan McGregor e, finalmente, Ian McDiarmid sono diventati ormai tutt’uno con il loro personaggio, riuscendo ad immedesimarsi alla perfezione. Se a questi eccellenti personaggi reali aggiungiamo creazioni grafiche perfette come Yoda e Grievous, ecco che abbiamo un cast d’eccezione per un film di fantasy/fantascienza. La scrittura è particolarmente ispirata in quest’episodio, i cui dialoghi recuperano smalto e si pongono su un gradino superiore rispetto agli altri due capitoli prequel.

John Williams si congeda da Star Wars con un’altra magnifica soundtrack, dove al massiccio recupero dei temi classici affianca un paio di temi nuovi e bellissimi, tra cui l’epico “Fall of a Hero”, che accompagna la sfida di Mustaphar. La maggioranza delle musiche è triste, volta a trasmettere la desolazione dei momenti più drammatici, come il massacro degli jedi. Gli scenari reali sono sempre di meno, ma ciò non toglie che le location spazino dalla consueta Tunisia, a Cina e Thailandia (per le scene su Kashyk, pianeta degli Wookie) fino agli studi in Gran Bretagna. L’Italia ha fornito il materiale per lo scontro finale: la troupe si è recata sull’Etna durante l’ultima eruzione, i cui getti incandescenti si possono ammirare sullo sfondo della sfida tra Obi-Wan ed Anakin.

Tirando le somme, a mio avviso la nuova trilogia integra e completa la trilogia classica, offrendo una visione più chiara e definita. Una cosa mi sento di dire: i nuovi Star Wars, soprattutto gli episodi II e III, mi hanno toccato assai più profondamente dei vecchi film. L’unica spiegazione che posso dare è questa: sono riusciti a stimolare la riflessione su temi che sento attuali, laddove la trilogia classica si rivolgeva al pubblico a cavallo tra Anni Settanta ed Ottanta. Ritengo di dover ringraziare George Lucas, perché ha offerto alla mia generazione degli episodi di Star Wars dove potersi riconoscere, oltre a tante ore di spensierato divertimento.

Voto di gradimento: 10
Voto critico: *****
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