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Re: STAR WARS - L'esalogia

Oggetto: Re: STAR WARS - L'esalogia
inviato da Gurgaz il 14/10/2007 15:57:16

STAR WARS EPISODE V: THE EMPIRE STRIKES BACK --- di Irvin Kershner

Il quinto episodio della saga è senza dubbio un grandissimo film: ogni volta che lo vedo mi lascia un profondo senso di tristezza e desolazione. La pellicola è dominata da Darth Vader e dalle forze imperiali, che finalmente iniziano a mostrare i muscoli, in fatto di superiorità di mezzi e tecnologia (nell’episodio IV limitata alla sola Death Star). Seguire le peripezie della “carretta” Millenium Falcon, dal pianeta di ghiaccio di Hoth fino a Bespin, città delle nuvole, è allo stesso tempo entusiasmante e frustrante, soprattutto per come si conclude. Una tragicità e una malinconia che non si ripeteranno più in tutta la saga.

Ciò che contraddistingue l’episodio V dall’episodio IV è che non sta in piedi da solo: si appoggia in pari misura al suo predecessore e al seguito. Ci sono mille segnali che vengono inviati allo spettatore, che solo nel film conclusivo saranno spiegati; parallelamente, ci sono continui riferimenti all’episodio IV. Le novità maggiori sono: approfondimento della relazione tra Han Solo e Leia, l’addestramento di Luke ad opera di Yoda, le rivelazioni sulla parentela Luke/Darth Vader, la comparsa dell’Imperatore, una maggiore attenzione all’arsenale bellico imperiale. Riguardo a quest’ultimo punto, sono state sviluppate un sacco di nuove macchine e navi spaziali: gli Imperial Walkers (i “quattropodi imperiali”), i Tie Bomber (i caccia imperiali che bombardano gli asteroidi), l’ammiraglia della flotta imperiale, l’Executor (vicino al quale gli incrociatori normali sembrano minuscoli) e un sacco di visuals diversi rispetto al film precedente.

Nella versione inglese, le novità maggiori riguardano i due nuovi personaggi: Yoda e Lando. Sono stato deluso da entrambi. La voce di Yoda, impersonato da Frank Oz, non ha esercitato su di me il carisma del doppiatore italiano, di cui tutti conosciamo la potenza. La tendenza tipica del vecchio maestro jedi, quella di sovvertire l’ordine delle frasi, mi ha impressionato molto meno in inglese che in italiano. Forse dipende dal fatto che non mi suona così strano come nella madrelingua, però devo osservare che in inglese le frasi sono molto più corte e meno enfatiche. C’è in sostanza un minor abuso del verbo a fine frase, rispetto all’italiano. Riguardo a Lando, il doppiatore italiano sa dargli il giusto tocco del seduttore (“vecchio marpione”) o il distacco necessario quando si scusa per il tradimento. L’interprete originale, Billy Dee Williams, non è in grado di dare le stesse sensazioni, anche se il suo lavoro resta ammirevole. In continuo miglioramento l’abilità recitativa di Mark Hamill, Harrison Ford, Carrie Fisher ed Anthony Daniels (C3PO), come è naturale vista la crescente confidenza con i personaggi. Merita riconoscimento la direzione di Irvin Kershner, che secondo me è molto più bravo di George Lucas a tirare fuori dagli attori i rispettivi personaggi, anche se le idee e la scrittura di Lucas non hanno rivali. Continuo a ripetere che in inglese Mark Hamill offre davvero un’ottima interpretazione, notevolmente appiattita e stereotipata nel doppiaggio italiano.

La versione del 1997 del V episodio è quella meno rimaneggiata. C’è solo una scena che è stata modificata sostanzialmente, quella dove Darth Vader comunica con l’Imperatore. Sebbene la figura di Palpatine fosse molto simile a quella dell’episodio VI, nella versione originale il dialogo aveva punti poco chiari. Sono così state riscritte le battute dell’Imperatore (le risposte di Vader sono, invece, le medesime), unite ad una nuova e più aderente immagine olografica del tiranno. È un’aggiunta valida e coerente. Le altre manipolazioni interessano la città di Bespin, che nel film dell’80 non si poteva vedere nei dettagli. Sono così state inserite inquadrature a campo largo ed arricchite le scene degli interni, inserendo finestre che prima non c’erano, per poter ammirare il panorama esterno. D’altronde, è piuttosto ovvio che una città in mezzo alle nuvole abbia molte finestre. Devo dire che sono state fatte abbastanza bene e non stonano troppo con il resto, come avveniva nell’episodio IV. Nel complesso, si è ottenuta una superiore qualità dell’immagine, che permette di notare particolari che nella versione analogica non avevo mai visto. Incredibile come con il computer si possano ravvivare i colori, le luci e le immagini, sino a dare alla pellicola un aspetto simile a quelle odierne. Anche se con molta meno azione ed effetti speciali (vivaddio!), anche l’episodio V restaurato riesce a recuperare lo svantaggio grafico nei confronti dei recenti sequel. Un’opera degna, ricca di contenuti visivi e meditativi (assai più di A New Hope), tuttavia mi dà ogni volta l’impressione di essere un episodio intermedio, dove si buttano i semi ma si raccoglie poco. Questa sensazione non si ha in nessun altro episodio, nemmeno in quelli più scadenti della serie, che a livello di storia stanno sempre in piedi da soli. L’episodio V, come già detto, spunta dal passato e si proietta prepotentemente verso il futuro; ciò è una pecca abbastanza grave, purtroppo.

Voto di gradimento: 8
Voto critico: ****
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