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LA FINE DI MISTER NO

Oggetto: LA FINE DI MISTER NO
inviato da Prampo il 30/11/2006 21:49:19

Ci siamo. L'epilogo è ormai prossimo. Dopo 31 anni di gloriosa attività il mitico fumetto di Sergio Bonelli, Mister No, chiude i battenti. Chiuderà a dicembre, al numero 379. Al 380 se la storia avrà una conclusione più lunga del previsto.
Con Mister No probabilmente non chiude solo la mia epoca di fumettaro nostalgico (Mister No mi ha accompagnato per tutta l'infanzia e l'adolescenza fino all'età del mio relativamente prossimo matrimonio) ma chiude anche un modo di intendere il fumetto. Soprattutto in Italia.
Mister No nacque nel 1975 da un'idea dello stesso editore Sergio Bonelli (all'epoca per la casa Cepim) che ne inventò i tratti caratteristici sulle fattezze degli attori Steve Mc Queen e James Coburn e ne ideò le sceneggiature sotto lo pseudonimo di Guido Nolitta. In realtà le storie dell'antieroe amazzonico, correlate da coprotagonisti ricorrenti ma non fissi come il tedesco Esse Esse o la bella americana Patricia Rowland, dovevano essere non più di quattro o cinque; una miniserie, insomma, ideata per omaggiare la voglia di viaggi avventurosi che tanto avevano attanagliato lo spirito libero dello stesso Sergio Bonelli. Ma fu il boom! Il personaggio, così atipico col suo eterno gozzovigliare attorno a whisky e belle donne, piacque subito ad una grande quantità di pubblico tanto che lo stesso Bonelli si trovò a dover organizzare uno staff fisso di punto in bianco! Alle sceneggiature pensò lui più o meno fino al numero 100 mentre per i disegni fu reclutato, eccezion fatta per i primi numeri affibbiati al grande Donatelli, Franco Bignotti, disegnatore amico di Bonelli e famoso per la sua velocità nel produrre tavole su tavole. Poco tempo dopo iniziarono la loro avventura nel mondo di Mister No il grande artista romano Roberto Diso e i fratelli abruzzesi Di Vitto, disegnatori straordinari che hanno contribuito molto alla fortuna del personaggio.
La lunga serie misternoiana ha vissuto un lungo periodo di autentuca verve creativa (nonostante le legittime critiche che si possono muovere al metodo imprenditoriale dei fumetti bonelliani) con storie lunghe almeno 3 o 4 numeri (il che contribuiva a rendere le storie più accurate e verosimili), una coerenza narrativa molto accattivante (Mister No rimaneva un inguaribile romantico, amante delle cause perse e delle scazzottate da bar) e tratti artistici di prim'ordine (ritengo Roberto Diso, più di ogni altro, un disegnatore di stupefacente qualità e realismo). Ma il fulgido splendore del pilota amazzonico non durò per sempre. La serie iniziò lentamente a risentire della monotonia delle ambientazioni (sudamericane e amazzoniche in particolare) e delle trame (cosa si poteva dire di più di un pilota privato?) e a scemare lentamente verso la ripetitività. Bonelli corse ai ripari "esportando" il personaggio verso nuovi lidi, soprattutto africani e nordamericani, ma ormai la caduta divenne inarrestabile. I giovani fan di Mister No persero affetto per il personaggio abbandonando il fedele appuntamento nelle edicole e anche l'eccessivamente frenetico avvicendamento degli staff artistici e redazionali, pieni di presunti talenti fumettistici caduchi come meteore, non fece altro che peggiorare la situazione. Mister No perse se stesso, cambiò fino a mostrare un carattere davvero troppo diverso da quello che il suo pubblico aveva amato agli inizi; chissà...forse nel tentativo ultimo di recuperare terreno! Ma tutto fu inutile. Dopo una breve quanto vacua parentesi asiatica, Mister No fu fatto ritornare in Amazzonia dove, dopo una lunghissima storia-fiume, chiuderà la sua avventura fra pochi giorni.
E allora eccomi qua, ad annoiarvi con questo triste commiato. Lasciatemi salutare con malinconia stringente il mio "amico" pilota. Abbraccio l'americano romantico e sbruffone che tanto ha allietato i miei giorni di ragazzo. Saluto Jerry Drake così come Jerry Drake avrebbe salutato gli amici più cari (e come probabilmente farà a dicembre)...con una freschissima cahaca nella mano mentre fischietta un malinconico blues.
Sangue di Giuda...adios meu amigo! A te logo, Mister No.
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