Dedicato alle avventure nella terra del Magnamund della nostra prode compagnia.
Chi fosse interessato a dettagli più particolareggiati, può invece seguirci QUI.

Buon viaggio!

PERSONAGGI ED INTERPRETI (in ordine alfabetico):

Arpàd (Masbetè)= Skarn

Banean (saggio di Lyris) = Falco della Runa

Condor delle Nevi (cavaliere Ramas) = Llukas

CON LA PARTECIPAZIONE STRAORDINARIA DI:

Malys (Esperto/assistente/sorella)= Aloona

REGIA E MASTERAGGIO: Garreth


***


Un altro giorno si leva sul Magnamund: il sole sorride sui (a loro volta) ridenti regni di Lyris, Thelcos, Shadaki... anche se dopo la caduta di Shazarak hanno ben poco da ridere, ormai sconvolte da guerre civili quasi all'ordine del mese. Anche il coraggioso Nem Sylar, fuggito alla tenera età di 11 anni dalla casa paterna per unirsi agli insegnamenti del mitico Lupo Solitario, di cui fin da giovane ha udito le gesta prima di andare a dormire, ha ben poco da ridere. Ragion per cui decide saggiamente di convertire l'iniziale nome "Volpe che Ride" in favore del più sobrio (si fa per dire) "Condor delle Nevi", con plauso dei compagni.
Nonostante i successi ottenuti dopo le iniziali difficoltà... il sangue, infatti non è acqua ed il nostro non è esattamente quel che di solito si accetta in un monastero per soli Sommerlundiani, ma per qualche MISTERIOSA ragione il SUO sangue si rivela essere idoneo e già questo lascia da pensare... la notizia della morte dei genitori giunge tramite una "strillettera" da parte del saggio fratello Banean a turbare pesantemente la sua meditazione. Il prolungato dolore per la sua assenza, senza mai un congedo per Natale ha così provato il cuore della sua amata mamma da averne causato all'apparenza la dipartita: non chiara è invece la ragione che ha spinto il padre a seguirla per crepacuore, anche se i dubbi di cui sopra lasciano (a questo punto) spazio al SOSPETTO. Ma procediamo...
Dopo aver attraversato a piedi la strada che lo separa ormai da troppo dalla casa paterna e appena terminata una composizione interiore dal sapore Pascoliano, l'eroe decide di mascherare la propria identità togliendosi IL MANTELLO (Superman ci fa una pippa!) e per tutta risposta viene subito stroncato dalle guardie cittadine, le quali gli estorcono un paio di monete d'oro per il pedaggio. Leggermente contrariato dall'accoglienza, il nostro si reca comunque imperterrito al castello di famiglia, per trovarlo agghindato a lutto e scoprire che anche i servitori hanno deciso di boicottargli la vena poetica, attaccando i festoni troppo in alto per poter rivolgere loro omaggio. In compenso, gli anni hanno lavorato bene anche sulla procace sorellastra Malys, che dopo aver rischiato un colpo secco nel riconoscere l'ex piccolo Nem dallo spioncino, lo accoglie al posto del fratello, assente per impegni universitari, affidandolo alle soverchianti attenzioni della cuoca (di cui è bene non rivelare il nome). L'incontro tra i due, più che topico, si rivela caustico... in ogni senso, dato che il culmine dello scontro fraterno a suon di sensi di colpa viene bellamente interrotto (oltre che da vari interventi dell'origliante sorella) da un "CRACK" proveniente dal giardino... che, all'accorrere dei padroni di casa, si rivela essere non un gatto inseguito da cani come accade nei giardini della gente comune, ma una sorta di Rastone pompato in vesti sudiste inseguito da ben tre sicari... che passavano di lì PER CASO.
Dopo aver annusato la possibilità di riscattare finalmente la propria immagine agli occhi dei familiari, il prode ma sfigatissimo Ramas pare non essere amato dalla sorte, riuscendo a centrare perfettamente soltanto una palma ("Vedo che Lupo Solitario ti ha insegnato bene" è il pensiero comune), mentre il fratello abbatte e trucida nemici a suon di fulmini e saette, in una micidiale combo col rasta armato di Claymore... anzi di CLAYMORE... che manco Soul Calibur... il che suscita nel nostro povero eroe la lecita riflessione esistenziale "Ma perché non sono rimasto a casa ad imparare queste cose, invece di aspettare sotto l'acqua al monastero?". Come abbia fatto il saggio a sapere che i nemici giusti erano QUELLI è uno dei misteri riservati alla vasta cultura dell'ordine... in ogni caso, lasciati i corpi alle guardie (totalmente ignorate e che totalmente ignorano lo strano individuo in nostra compagnia, senza porgli domande... ma questo è un mistero riservato all'AUTORITA' dell'ordine), il rastone si rivela essere nientepopodimenoché un principe nomade, sulle tracce nientepopodimenoché del Grande Maestro Lupo Solitario. A Nem il gravoso compito di informare il poveretto che è giunto tardi: Lupo Solitario è giusto morto tre anni fa, pochi istanti prima di rivelare al ragazzo un qualcosa riguardo sua madre... ma questa è un'altra storia.
Di fronte alla disperazione del rasta, che nel frattempo rivela chiamarsi Arpàd, che si domanda come farà e a chi potrà rivolgere quindi la sua richiesta di aiuto?... Nem riesce a sollevare il morale di tutti con una battuta "Puoi parlare con me", seguita da una bella risata e tante pacche. E così, tornati di buonumore, i quattro si ritirano per deliberare e conoscere nel dettaglio la triste storia di Arpàd, figlio di Ptaar della tribù di Istar, ecc, ecc... Masbetè addestratosi con le Amazzoni, figlio di un padre assassinato, marito di una moglie amazzone e un po' zoccola, servo dell'unico vero sovrano del deserto, ultimo della sua stirpe e avrebbe avuto la sua vendetta, in questa vita o nell'altra. Nella fattispecie, contro un tale noto come "Volto Nascosto", giunto, si vocifera, dal misterioso piano astrale Bonelli con ambigui intenti: da un lato, spacciarsi per il Messia, curando e guidando le genti sul suo cammino... dall'altro tiranneggiare e distruggere con mezzi illeciti chiunque gli si opponga, compreso l'intero villaggio del povero Arpàd... costretto, come ciliegina sulla torta, anche alle corna da parte della moglie, che non resiste al fascino del cattivo con la maschera. Un classico, insomma. Inoltre, pare che tale tiranno si vanti di possedere la sacra Pietra della Luna, che possa avere a che fare con la scomparsa delle pietre della sapienza sottratte al monastero Ramas e che per finire la collezione gli manchi soltanto l'introvabile Cuore di Agarash... il che potrebbe rivelarsi quasi come cercare un Black Lotus di Magic, dato che secondo la leggenda ce ne sono 4 pezzi sparsi in tutto il Magnamund... e quindi farlo arrabbiare assai.
Fervono indi le diatribe sul da farsi: aiutare quest'uomo è certamente un dovere, nonché fermare i misteriosi "scavi" cominciati da "Volto Nascosto" al centro del deserto, onde evitare il peggio... in quanti andare? Il divieto dei fratelli non spaventa Malys, che all'ipotesi di poter incappare in GrayStar si illumina, srotolando un trattato con tanto di foto-poster in attesa di autografo ed evidenti segni di rossetto sul retro, pronta a tutto pur di seguire all'avventura la famiglia e poter intervistare eventualmente il suo eroe... ma nulla da fare, dopo un confuso ping pong in difesa prima e rinnegamento poi della parentela (non chiaro se per la vergogna o per secondi fini), Banean decide di far valere la sua autorità di capofamiglia, rischiando per tutta risposta una coltellata e concludendo che il metodo più saggio per avere la meglio su una diciassettenne sbrigliata è sempre il depistaggio.
Si preparano quindi i nostri eroi a partire all'insaputa della sorellastra: un bianco vestito di verde, un santone ed un rasta... alla volta di Toran.
Il futuro del Magnamund è in buone mani.

Tengo a sottlineare che io non la ho narrata cosi la nostra biografa ufficiale narra le nostre avventure con uno stile tutto suo


Garreth
Narratore di Lupo Solitario

CREDO che ci fossero arrivati da soli, Cri... =__=
Però la trama è fedele. :D

Citazione:

La dicitura giusta è:

Arpàd (Guerriero di Telchos) = Skarn

Ma come mai questo thread è fuori dalla sezione "Gruppi di Gioco"?

Ciao

Perché questo è per tutti: i riassunti più seri per noi, per fare il punto della situazione... anche se comunque rispetto la trama, quindi si può seguire anche qui.