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NON E' UN PAESE PER VECCHI - dei Fratelli Coen
Iniziato
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Visto e piaciuto moltissimo!!!
Violento e straniante, ve lo consiglio assolutamente.

La Storia: Llewellyn Moss ritrova una valigetta piena di soldi sul luogo di un massacro in pieno deserto: uno scambio tra corrieri della droga è finito malissimo. Da qui una vicenda tesissima, in cui il body-count sale vertiginosamente.

Allego la colonna sonora originale:
...

Chi l'ha visto capirà!

Inviato il: 5/3/2008 20:40
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Re: NON E' UN PAESE PER VECCHI - dei Fratelli Coen
Supremo Maestro
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Allora, ho visto il film, un bel film direi. Direi che, nonostante gli Oscar non sia esente da difetti... ad esempio il finale, troppo lungo e un po' troppo farcito di morale. Comunque un bel film, sicuramente meglio di altri che nel passato hanno vinto oscar immeritati.

Inviato il: 11/3/2008 14:45
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Possano la dea Ishir e il dio Kai guidarmi in questo nuovo mondo....
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Re: NON E' UN PAESE PER VECCHI - dei Fratelli Coen
Maestro
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Visto oggi.

Due volte.

La prima volta non ci ho capito niente, e quando è giunto il finale - totalmente inaspettato - mi sono sentito un perfetto scemo.

Mi son fatto coraggio e l'ho visto una seconda volta, e... devo dire che è andata meglio. Ho afferrato molte cose che ad una prima occhiata mi erano sfuggite.

Ok, è parecchio criptico in alcuni punti, e lascia spazio a differenti interpretazioni, però non è affatto male. Diciamo che è un film che "va capito", và... ed anche quando si ha l'impressione d'averlo compreso, non è detto che il messaggio / la morale possa piacere. Per dire: i Cohen pare vogliano sottolineare il fatto che il destino è praticamente segnato e, qualsiasi cosa facciano i personaggi, non potranno cambiarlo. E' l'ineluttabilità del fato, probabilmente simbolizzato dal killer (o almeno così ritengo). Per me, invece, ognuno ha quel che sceglie e paga le conseguenze delle proprie azioni, partendo dal presupposto, però, che una scelta esiste sempre. Non sono, dunque, molto d'accordo con parte di ciò che viene esplicato tramite il film (sempre che il film volesse dire questo, eh?).

A scanso di equivoci, affermerei che si tratta decisamente di un'opera difficile da digerire, nel senso che ci vuole un po' per assimilarne i concetti-base, e anche quando li si assimila, non è detto che si riesca a capire tutto alla perfezione.

Ad esempio, è stato solo il periodo che ho passato a studiare psicologia ad avermi soccorso durante il finale, in cui lo sceriffo descrive i due sogni, ed anche così ho fatto comunque fatica a carpirne immediatamente il senso (poichè il finale, ripeto, ti coglie impreparato). Ma se non avessi intrapreso certi studi, probabilmente avrei avuto serissimi problemi a comprendere la scena conclusiva.

Onestamente posso sì capire le varie recensioni negative che ho letto su molti siti, ma non le giustifico: troppa gente pare essersi ormai abituata ad un certo tipo di film e stop, assuefatta all'infantile sistema dell'avere "tutto e subito", ed a non fare nemmeno la fatica di capire o di concentrarsi.
Anche se può suonare come un'affermazione snob, non tutti i film sono uguali, accidenti, e non tutti i film sono "per tutti": un pizzico di cultura generale, a volte, credo potrebbe veramente aiutare a far luce su eventi che superficialmente possono sembrare astrusi. Se talvolta, invece di sbraitare "chebbruttocheschifo!" in modo gratuito, tentassimo di comprendere i nostri limiti e andassimo un pochino di più a fondo, magari eviteremmo di fare delle pessime figure (non mi riferisco a nessuno degli utenti di questo forum, ma alla quantità di beceri superficialoidi che bazzicano per la Rete).

Inviato il: 10/7/2008 23:42

Ultima modifica di =Dr.Scherzo= il 13/7/2008 11:36:49
_________________
Il Sonno Della Ragione Genera Mostri (Francisco Goya)
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Re: NON E' UN PAESE PER VECCHI - dei Fratelli Coen
Novizio
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La figura di Chigurn é impeccabile.
Finalmente i Coen sono riusciti ad uscire dal vortice negativo dov'erano finiti, con Ladykillers e Intolerable Cruelty.

Consigliato.

Inviato il: 8/8/2008 11:37
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Re: NON E' UN PAESE PER VECCHI - dei Fratelli Coen
Guardiano
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18/12/2006 18:23
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Presto lo guarderò anche io, doc scherzo mi ha messo abbastanza curiosità. nel frattempo mi sparo Moby Dick con Orson Welles, uno dei miei film preferiti.

Inviato il: 15/8/2008 14:01
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Re: NON E' UN PAESE PER VECCHI - dei Fratelli Coen
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17/4/2007 19:20
Da Casa Mia
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L'ho visto qualche giorno fa, e non mi è piaciuto per niente. Troppo lento e "compiaciuto"... L'ennesima conferma di un'annata cinematografica un po' deludente, specialmente considerando i film candidati agli Oscar.

Inviato il: 26/8/2008 11:48
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Re: NON E' UN PAESE PER VECCHI - dei Fratelli Coen
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NON È UN PAESE PER VECCHI --- di Ethan & Joel Coen

Questo è il film protagonista della notte degli Oscar 2008: Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Attore Non Protagonista, Miglior Sceneggiatura Non Originale (credo che tra qualche anno aboliranno il premio per le sceneggiature originali, visto che ormai sono una rarità). Guardandolo ho avuto una sensazione simile a quando ho visto Il Petroliere, che ha incassato gli altri Oscar prestigiosi: è stato scritto e girato allo scopo di portare a casa dei premi. A differenza di P.T.Anderson, i fratelli Coen hanno prodotto qualcosa di commestibile, una storia dura che tiene a lungo col fiato sospeso. Peccato solo che il finale lasci veramente insoddisfatti.

Nelle aride praterie del Texas il cacciatore/saldatore Llewelyn Moss (Josh Brolin) si imbatte nel desolante scenario di una trattativa criminale finita nel sangue. Quando mette le mani su una valigia contenente due milioni di dollari egli sa che presto si troverà nei guai, ma non riesce a resistere. Spedita la moglie Carla Jean (Kelly McDonald) da sua madre, Llewelyn inizia una lunga fuga in cui dovrà dar fondo a tutte le proprie risorse di ingegno e resistenza. Ma non si tratta solo di essere inseguito dai narcotrafficanti messicani; sulle sue tracce si muove un killer spietato, Anton Chigurh (Javier Bardem), dietro il quale i cadaveri si ammassano uno dopo l’altro. Ad un certo punto compare l’ambiguo Carson Wells, uomo al servizio del boss di Chigurh ed incaricato di fermare la bestia senza freni inibitori. Non ci riuscirà, così come sarà inutile l’intervento dell’anziano sceriffo Ed Tom Bell (Tommy Lee Jones), che non salverà né Llewelyn né la moglie Carla. Il cocente senso di sconfitta spingerà il poliziotto a ritirarsi dalla professione.

Pur basandosi sull’omonimo racconto di Cormac McCarthy, Non è un paese per vecchi possiede una sceneggiatura efficace ed adrenalinica, difficile da ricondurre ad un testo di carattere letterario. I Coen hanno svolto un ottimo lavoro di adattamento, si sono affidati all’attenta fotografia di Roger Deakins e hanno potuto contare su un cast azzeccato. J.Bardem e J.Brolin sono straordinari nei rispettivi ruoli, in particolare il primo che interpreta con straordinaria naturalezza un assassino gelido ed implacabile. A T.L.Jones è affidato l’ingrato compito di trasmettere la morale del film, la cui esplicitazione era necessaria per conquistarsi il lasciapassare per gli Oscar; purtroppo finisce per essere tedioso, soprattutto quando la delusione gli leva il piglio cinico-ironico con cui aveva girato le sue prime scene.

La tensione e la violenza non mancano, perciò non c’è pericolo di noia o distrazione. La sfida di Llewelyn Moss a forze che vanno oltre la sua portata è appassionante, anche se è scontato che si concluda con una sconfitta. Il problema sta tutto nella scelta stilistica di tagliare drasticamente la scena in cui egli viene ucciso, affidando la ricostruzione dei fatti a due sceriffi al tavolo di un saloon. Non mi piace, ammazza il climax in modo orribile, è un mero espediente per dare un tono originale al film e per preparare la strada al pesantissimo e deludente finale. Dopo tutte queste morti e la conclusione tragica della coraggiosa impresa di Moss, dobbiamo sorbirci la disillusione dello sceriffo Bell e perfino il superfluo racconto dei suoi sogni, il tutto inframezzato da Chigurh che entra indisturbato nella casa di Carla Jean e poi resta mezzo ammazzato per un banale incidente stradale. Brutta cosa il destino, non puoi fare nulla per salvarti. Peccato che un killer zoppo imprendibile sia una bella baggianata (questo tizio entra ed esce armato in un grattacielo sicuramente pieno di telecamere); ancor di più lo è un killer zoppo, ferito, contuso, con un braccio spezzato, che riesce a sparire nel nulla. Si è scelto di affidare ad un uomo la rappresentazione di un concetto assoluto come il fato ed è naturale che sorgano certe contraddizioni.

Bisogna riconoscere che per oltre un’ora e mezza i fratelli Coen riescono a tenere incollati gli spettatori allo schermo. Questo fatto rende Non è un paese per vecchi un’opera interessante che ha ben meritato i premi ricevuti. Tuttavia non riesco a soprassedere su un simile finale, così come non so accettare la totale assenza di colonna sonora, comunque accreditata a Carter Burwell. Sono trovate dei registi, possono piacere oppure no; a me sembrano solo eccessi di stile, a volte neppure spontanei ma inseriti solo per offrire argomenti di discussione ai critici in vista degli Oscar. Visione consigliata, ma con riserva.

Voto di gradimento: 8
Voto critico: ***

Inviato il: 2/11/2008 12:07
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